7. La ricezione della missiva del 2° Reparto AM.

Proprio a seguito di queste notizie di stampa il SIOS/A inviava di lì a qualche giorno una nota al PM. Questo documento assumerà nel procedimento una rilevanza fondamentale, cosicchè è bene riportarne il testo integralmente.

"1. La stampa si è ampiamente interessata in questi giorni del noto disastro aereo in oggetto ed in più occasioni ha diffuso notizie tendenziose, distorte e contrastanti su presunti eventi che hanno dato corpo, con sorprendente superficialità, ad ipotesi conclusive quanto meno azzardate e premature sulle cause e sulla dinamica dell'incidente, precedendo così, senza fondati dati di fatto, le risultanze dell'apposita Commissione d'indagine nominata dal Ministero dei Trasporti che, secondo la stessa stampa, è ancora ben lontana dal disporre di concreti elementi per formulare un giudizio attendibile.

2. Allo scopo di dissipare taluni sospetti che potrebbero nascere dai contenuti degli articoli di stampa, nonchè dalle dichiarazioni fatte anche da autorevoli personalità interessate alla vicenda, si ritiene doveroso precisare quanto segue: a. al momento dell'incidente: - nella zona non era in corso alcuna esercitazione aera nazionale o NATO e nessun velivolo dell'Aeronautica Militare si trovava in volo; - non operavano nel Mar Tirreno navi o velivoli della 6a Flotta USA, come dichiarato da Cincusnaveur con il messaggio in allegato; - sul Poligono Sperimentale Interforze di Salto di Quirra non era in svolgimento alcuna attività;

b. l'analisi del tracciamento radar, effettuata dall'AM sulla base della documentazione fornita dai Centri radar di Licola, Siracusa e Marsala, non conferma la presenza di tracce sconosciute in prossimità della zona dell'incidente. Tutte le tracce rilevate dai radar erano identificate e tutti i velivoli a cui si riferivano concludevano il volo senza inconvenienti. I tre Centri radar non hanno rilevato la presunta traccia del velivolo che, secondo gran parte della stampa, avrebbe attraversato la rotta del DC9 a distanza di 3 miglia o, peggio, sarebbe entrato in collisione con il DC9;

c. è inconsistente ed insinuante l'affermazione secondo cui sarebbero stati occultati dati relativi alle registrazioni su nastro delle tracce radar rilevate dal Centro di Marsala. E' invece vero che detta registrazione è interrotta momentaneamente quattro minuti dopo l'incidente (interruzione registrazione effettuata da un operatore per dimostrare la procedura di cambio del nastro). Ma proprio perchè l'interruzione è posteriore di ben quattro minuti al momento dell'incidente, tutti gli eventi ad esso riferiti risultano perfettamente registrati e vagliabili senza alcuna penalizzazione sui risultati delle analisi;

d. nella zona di Ustica ed alla quota di volo del DC9, al momento dell'incidente il vento, secondo i dati forniti dal Servizio Meteorologico, aveva un'intensità di circa 100 nodi e proveniva da Ovest, perpendicolarmente alla rotta del velivolo. Questi dati indicano che dopo l'incidente i resti del DC9 sono stati sicuramente trasportati dal vento verso Est. E' invece molto opinabile l'affermazione che ciò sia avvenuto a causa dell'impatto con un missile, considerato che la traccia radar del DC9, alla scala dello schermo radar, corrisponde ad una macchia delle dimensioni di 200 - 500 metri; di conseguenza lo spostamento del DC9 per urto con un missile od oggetto volante di analoghe dimensioni sarebbe impercettibile sugli schermi radar e difficilmente rilevabile;

e. in merito poi al relitto trovato in data 20 settembre u.s. nelle acque di Messina, è confermato che si tratta di parte dell'impennaggio di coda di un bersaglio superficie-aria del tipo Beechcraft AQM-37A. Tale tipo di bersaglio è stato utilizzato dalla Meteor sul Poligono di Salto di Quirra nel corso del programma Helip-Oplo relativo alle prove di tiro in Europa del missile S/A "Improved Hawk". In quell'occasione furono lanciati 10 bersagli nel periodo 07.06.79-22.01.80. Tutti i bersagli erano di color arancione e due di essi sicuramente "coccardati" (come il relitto). Va inoltre segnalato che la vernice usata è resistente agli agenti atmosferici ed alla salsedine. Pertanto il relitto in argomento, presumibilmente trascinato in zona di Messina dalle correnti marine non può essere messo in relazione con l'incidente del DC9 dell'Itavia."

Questo documento è sottoscritto a firma illeggibile d'ordine del Capo del 2° Reparto il generale di Brigata Aerea Zeno Tascio (v. nota SMA, 2° Reparto, 23.12.80). Ad esso è allegato, come detto al punto 2.a. una fotocopia della copia conforme, a firma del Capo del 3° Reparto, il generale di Brigata Aerea Corrado Melillo, del messaggio di Cincusnaveur attestante che al momento dell'incidente non operavano nel mar Tirreno velivoli della 6ª Flotta U.S.A. In effetti in questo messaggio, nel quale sono stati omessi la data e i destinatari eccetto l'Ambasciata degli Stati Uniti in Roma, si afferma in risposta al quesito sulla possibilità che un velivolo della Marina degli Stati Uniti potesse essere stato coinvolto nella caduta del DC9 Itavia: "Absolutely not! A through review has been conducted of all the U.S. Navy mediterranean operations on June 27, 190. It was been determined conclusively that the sixth fleet did not have any ships or aircraft operating in the Tirrenian Sea at the time of the DC.9 crash. Additionally there are no sixth fleet carrier or land based aircraft unaccounted for at this time".

La nota del SIOS al PM è la copia integrale ad eccezione di un terzo paragrafo, di una lettera inviata tre giorni prima dallo SMA 3° Reparto allo Stato Maggiore della Difesa e in copia al 2° Reparto. Il paragrafo omesso era di questo tenore: "quanto sopra si porta a conoscenza di codesto Stato Maggiore sottolineando ancora una volta che, allo stato delle indagini, ogni notizia diffusa o ipotesi formulata in materia è quantomeno arbitraria e fuorviante. Pertanto, qualora la Difesa fosse chiamata a fornire elementi o chiarimenti di qualsiasi genere, si suggerisce di attenersi strettamente ai fatti accertati, divulgando al massimo quanto riportato nel presente documento e rinviando ogni altra osservazione o spiegazione alle conclusioni dell'inchiesta in corso a cura del Ministero dei Trasporti". (v. nota SMA, 3° Reparto per Stamadifesa, 20.12.80).

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