La particolarità di questo procedimento, dovuta alla complessità dell'evento e delle vicende conseguenti, e alla mole e durata delle investigazioni, impone connotazioni particolari alla redazione del provvedimento definitivo della fase dell'istruzione.
In primo luogo si prescinde deliberatamente dalla tradizionale ripartizione della parte motiva in svolgimento del processo e motivazione in senso stretto, giacchè la durata dell'istruzione è stata tale che la specificazione dell'attività d'inchiesta e delle sue fasi comporterebbe o elencazione estesissima o estrema sintesi di irrilevante utilità. Le attività delle Procure di Palermo, di Bologna e di Roma, come quelle di questo Ufficio d'Istruzione, risulteranno comunque in più capitoli dedicati a specifiche aree di investigazione, come nelle note relative a ciascuna risultanza. Qui è sufficiente dire che in immediata conseguenza dell'evento si procedette nel luogo di partenza dell'aeromobile - il primo atto della Procura di Bologna è del mattino seguente il disastro - e in quello ove sarebbe dovuto atterrare - il primo atto della Procura di Palermo è della notte stessa. Entrambi questi Uffici rimettevano per competenza i propri atti a Roma, rispettivamente Bologna il 2 luglio e Palermo il 10 successivo. Il procedimento fu istruito con il rito sommario sino al 31 dicembre 83, giorno in cui il PM richiese l'istruzione formale. Questo GI ha proseguito secondo tale rito, ritenendo la sua giurisdizione e competenza così come confermato dalla Corte di Cassazione - ma sulla questione oltre, nella parte della motivazione in diritto - e sino al 31 dicembre 97, termine ultimo secondo le leggi di proroga del codice di procedura penale del 30 per i delitti di strage.
Quanto al contenuto, dapprima si determinerà l'evento nei suoi elementi essenziali, descritti sulla base di tutte le prove raccolte. Quindi le attività di conseguenza poste in essere dalle singole articolazioni dell'Aeronautica Militare, e di altre armi, come di amministrazioni civili, nazionali e di altri Paesi, e di singole persone. Si tenterà in tal modo di delineare il quadro delle condotte conseguenti all'evento, non solo nell'immediatezza e nei tempi immediatamente successivi, ma anche nel prosieguo degli anni sino al tempo attuale.
Saranno poi descritti i reperti di cui l'inchiesta dispone, in particolare il relitto dell'aeromobile e i dati radar, e la congerie delle perizie ordinate a far tempo dalla sommaria istruzione di Palermo sino a quelle conclusesi a ridosso quasi della chiusura della formale. Si tenterà di dar ordine al susseguirsi degli incarichi, alle disparate conclusioni e a quelle contrastanti e si motiverà, quanto più specificatamente possibile, sulle decisioni che si prenderanno nei conflitti, che non poche volte si sono determinati.
Saranno infine tratte le conclusioni, evidenziando le collaborazioni, ma più gli ostacoli che sono stati ripetutamente frapposti, e sovente anche intenzionalmente, al cammino dell'inchiesta; le deviazioni che si sono poste in essere per impedire che si imboccasse la strada giusta; i mancati ausili - questi quasi sempre dolosi - nelle conoscenze tecniche di cui necessitava l'inquirente, per sceverare il vero dal falso.
Di tali fatti si darà infine la definizione giuridica con la conseguente
decisione sulle singole posizioni processuali di imputati e indiziati.
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