I controlli sui bagagli da stivare venivano effettuati soltanto su richiesta (non venne richiesto alcun controllo per quel volo). Nella stiva del DC9 in partenza dallo scalo bolognese erano custoditi, oltre ai bagagli, anche "...309kg di merce (consistente in: quattro colli documenti, un collo materiale e cinque colli ricambi)..." (v. esame Costa Gaetano, PG 28.06.80)
Le indagini sul materiale spedito hanno permesso di accertare che:
- quattro colli contenevano documenti; un collo materiale consisteva in una cassa di materiale per cancelleria inviato dalla Snamprogetti di Fano (PS) all'Agenzia Marittima Mancuso e figli di Palermo. Da una dichiarazione della Snamprogetti si è appreso che la spedizione riguardava copie di disegni del progetto relativo alla costruzione del Metanodotto algerino nel tratto Capo Bon (Tunisia) - Marsala (Italia) da consegnare ai tecnici Snam che seguivano i lavori di posa del metanodotto nel canale di Sicilia.
I 5 colli ricambi consistevano in: - n.1 inviato da Massey Fergusson S.p.A di Fabbrico (RE) alla Sicilferguson di Palermo; - n.1 inviato da S.A.T.M.N. di Tresigallo a La Duca Carmela di Palermo; - n.1 inviato da AUT. Favaglia Ezio di Ravenna a Calcestruzzi S.p.A di Palermo; - n.1 inviato da Stabilimenti meccanici V.M. di Cento (FE) a Officina Rettifica O.R.M. di Palermo; - n.1 inviato da Marini S.p.A di Alfonsine (RA) a Spalletti Ing. Mariano di Palermo.
Nonostante queste immediate indagini e la competenza, almeno nei primi tempi, di ben tre procure, tutte dotate di preparazione, esperienza e mezzi, nessuno propose tra gli inquirenti, o percorse la pista dell'attentato. Anche se sicuramente accertamenti in quel periodo su uomini e cose avrebbero dato, in positivo o in negativo, dei frutti migliori di quelli espletati a distanza di tempo. Ma proprio a distanza di tempo questa ipotesi, che era stata adombrata nella relazione Pisano dell'AM, sarà ripresa in più sedi ed imporrà nuove e più approfondite ricerche, che saranno esposte in altro capitolo.
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