6. Le ipotesi della stampa.

All'indomani della sciagura la prima ipotesi formulata dalla stampa fu quella dell'esplosione di bomba a bordo del velivolo. L'ipotesi prendeva spunto, ovviamente, dalla telefonata di rivendicazione fatta dai NAR sulla presenza dell'estremista di destra Affatigato sul velivolo. Ipotesi, questa, che nell'ambito di ventiquattro ore, come s'è visto, perdeva di credibilità, in quanto l'Affatigato, attraverso la propria madre, aveva fatto sapere di esser vivo e all'estero.

Ma già il 29 giugno il quotidiano "L'Occhio" di Roma lanciava l'ipotesi della collisione con altro velivolo, rilevando che, contigua all'aerovia Ambra 13, correva un'aerovia riservata ai velivoli dell'USAF. L'ipotesi della collisione sarà portata avanti dalla stampa nei giorni a seguire, nonostante le smentite delle autorità politiche (si ricordi anche l'anonimo a Lotta Continua). L'Unità e L'Occhio si interrogavano sulla provenienza dei relitti non appartenenti al DC9 dell'Itavia recuperati in mare; l'Unità pubblicava anche il nome di due piloti statunitensi che sarebbero scomparsi il giorno della sciagura dell'aereo dell'Itavia; ipotesi che però troverà immediata smentita, in quanto l'incidente era accaduto nel mese di aprile e i due piloti erano stati salvati.

Ma c'è anche chi inizia a parlare dei problemi dell'Itavia e della scarsa manutenzione dei velivoli, alimentando questa ipotesi con interviste ad alcuni piloti della società e con la dichiarazione del deputato Corallo, che riferiva come un funzionario dell'Alitalia, alcuni mesi prima, lo avesse messo in guardia contro "le carcasse volanti dell'Itavia" (Paese Sera - Il Giorno - Repubblica - Il Tempo).

Nei primi tempi, pertanto, l'attenzione della stampa si focalizzava su queste due ipotesi: il cedimento strutturale e la collisione.

L'ipotesi di abbattimento da missile si affacciava la prima volta sul quotidiano "Il Tempo" del 29 giugno 80, ma soltanto per escluderne l'attendibilità; mentre, su "Paese Sera" del 30 giugno se ne riferiva collegandola ad aereo militare in una esercitazione NATO. Ipotesi, questa, che ritornava sui mezzi d'informazione di tanto in tanto fino ad acquistare più vigore a seguito delle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal presidente dell'Itavia, Davanzali, ed al Parlamento dal Ministro dei Trasporti, Formica, a dicembre del 1980.

Non mancavano, infine, riferimenti a connessioni con la caduta del MiG libico (L'Occhio del 23 luglio) e con la strage alla stazione ferroviaria di Bologna (Corriere della Sera del 19 agosto).

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