4. Le prime ipotesi. La telefonata all'Ucigos del
Direttore di Civilavia sulla possibilità
di un'azione di sabotaggio.

All'indomani del disastro il Direttore dell'Aviazione Civile del Ministero dei Trasporti prospettò telefonicamente all'Ucigos - cioè l'Ufficio Centrale dell'antiterrorismo del Ministro dell'Interno - la possibilità che l'incidente si fosse verificato a causa di un atto di sabotaggio. Lo stesso giorno il Direttore dell'Ucigos informava, con formale missiva, la Digos di Bologna per le conseguenti indagini. (v. missiva Ucigos, 28.06.80)

Sempre il 28 giugno funzionario della Digos di Roma - su richiesta della Digos di Bologna - contattava un funzionario dell'Itavia al fine di conoscere se la notizia relativa all'ipotesi di un atto di sabotaggio diffusa nella mattinata alla radio fosse stata formulata ufficialmente dalla società. Quest'ultimo funzionario, nel respingere categoricamente tale congettura, dichiarava di non poter escludere che fosse stata avanzata, a livello di ipotesi, da qualche dipendente. Aggiungeva poi che i tecnici della compagnia, pur tra notevoli perplessità, apparivano orientati ad individuare la causa della sciagura in una improvvisa anomalia nei valori di pressurizzazione, o in una collisione. (v. appunto Vincenzo Parisi, 02.03.89 allegato alla cd. Commissione Pratis).

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