3.4. I provvedimenti della Procura di Roma.

Il 16 luglio la Procura di Roma, oramai titolare dell'inchiesta, emise nuovo decreto di sequestro delle registrazioni. Questo provvedimento specificamente concerneva: 1. le registrazioni su nastro magnetico dei tracciati del radar della difesa aero-territoriale operante nella zona compresa tra Latina-Ponza-Palermo, "da ricercarsi presso l'ITAV-Traffic di Roma-Eur"; 2. le registrazioni su nastro magnetico dei tracciati radar "Marconi e Selenia" riguardanti il volo IH-870 Bologna-Palermo del 27.06.80, "da ricercarsi come sopra"; 3. le registrazioni delle comunicazioni TBT inerenti al volo sopra detto, "da ricercarsi come sopra"; 4. la mappa dei ritrovamenti dei relitti e delle salme in mare, "da ricercarsi presso il Centro di Soccorso Aereo di Martina Franca e presso il Dipartimento Marittimo di Napoli"; 5. il frammento rinvenuto nei pressi dell'isola di Ponza e affidato in custodia alla Compagnia CC. di Latina. (v. decreto di sequestro PM, 16.07.80).

La formulazione di questo provvedimento induce immediatamente a due considerazioni. In primo luogo che il Magistrato dovette ricorrere ad informazioni provenienti principalmente dall'AM - in questo caso ribadite dal presidente della Commissione Ministeriale. Ma che sicuramente per la loro precisione tecnica, trovavano origine in ambienti AM, gli stessi che avevano ispirato la esecuzione del decreto palermitano - e fin qui nulla di male stante la veste di certo ufficiale di chi riferì queste informazioni. In secondo luogo che egli fissò, nella ricerca delle registrazioni radar della Difesa, un'area più che analoga a quella della limitazione Valentini e cioè "la zona compresa tra Latina-Ponza-Palermo". Un suggeritore, prescindendo ovviamente dalla correttezza dell'istruttore e tenendo presente lo stato della conoscenza di chiunque si fosse trovato in quella posizione, deve perciò esserci. E di certo non può essere quello che chiama in causa il colonnello Valentini, cioè un suo collaboratore o un collaboratore di Guarino. E' comunque una entità che opera a Palermo e a Roma, una entità che conosce il valore di quella restrizione e sa quanto si perde per sempre non assicurando al sequestro giudiziario le registrazioni dei siti in automatizzato e i DA1 di quelli fonetico-manuali esclusi dalla limitazione Valentini e dall'analogo provvedimento di Roma. Valori di cui ci si renderà conto a distanza di anni, allorchè, senza alcun aiuto sostanziale da parte dei detentori delle cognizioni in materia di radar di Difesa Aerea, lo stato della conoscenza dell'Ufficio e dei suoi periti progredirà in termini non indifferenti, e tali in grado da stimare quei valori. Questa limitazione viene recepita - e questo dimostra che al tempo correva sulla bocca dei più - dal Presidente della Commissione Amministrativa, Luzzatti, che anche lui indica come zona d'interesse per le registrazioni radar quella compresa tra Latina-Ponza-Palermo.

Ma, al di là di queste considerazioni, deve anche rilevarsi che sin da questi primi passi della pluriennale inchiesta emergono profili di una occulta regia, che segue di continuo e con somma attenzione i movimenti degli inquirenti, e già li limita, li ostacola, e forse - occorrono altri elementi di fatto - li devia.

L'esecuzione fu delegata al Nucleo Centrale della Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza, con facoltà di subdelega. I reperti una volta acquisiti, sarebbero stati affidati al presidente della Commissione di inchiesta tecnico-formale del Ministero dei Trasporti, dr. Carlo Luzzatti, "per le determinazioni di competenza con riferimento allo sviluppo e all'interpretazione delle registrazioni su nastro magnetico dei rilevamenti radar" (v. decreto di sequestro PM, 16.07.80).

Anche qui si nota per la prima volta - ma ci saranno conferme nel prosieguo - una situazione strana, determinata con ogni probabilità da errate o carenti comunicazioni tra le Procure. E cioè i reperti invece di essere destinati a quei collegi di periti che già esistono per effetto delle decretazioni di Palermo - v. capitolo dedicato alle perizie - sono indirizzati alla Commissione ministeriale. E tale destinazione purtroppo determinerà una serie di forti inconvenienti e incomprensioni, che si protrarranno per anni, di talchè i periti giudiziari non potranno prendere visione nè esaminare il materiale radaristico sino all'88.

Il 21 immediatamente successivo il decreto veniva notificato nelle mani del comandante del 2° Reparto dell'ITAV, il colonnello Fiorito De Falco, di cui molto dovrà dirsi infra nelle parti dedicate all'ITAV e alla sua posizione come indiziato. Costui nel verbale di notifica rendeva le seguenti dichiarazioni: "le registrazioni dei tracciati radar della Difesa Aerea operanti nella zona tra Latina-Ponza e Palermo (CRAM Licola e CRAM Palermo) sono state accentrate presso l'aeroporto di Palermo a seguito di accordi precedenti con l'AG di Palermo per facilitarne la messa a disposizione della predetta Procura, precedentemente incaricata del caso in esame. Le registrazioni magnetiche dei radar Selenia e Marconi sono ancora in possesso di questa RIV di Ciampino, ente presso il quale sono attestati i predetti radar. Le registrazioni magnetiche inerenti le comunicazioni TBT tra velivolo IH-870 e l'ente di controllo principale (Roma) sono parimenti giacenti presso la Direzione RIV di Ciampino, in quanto sottoposte a sequestro da parte della Magistratura di Palermo, precedentemente interessata alle indagini. Per quanto sopra disporrò immediatamente di far affluire presso l'ITAV-Traff. il materiale di cui sopra per la consegna alla Procura della Repubblica di Roma in ottemperanza a quanto disposto dalla stessa" (v. processo verbale di notifica, 21.07.80).

Il giorno seguente la consegna del seguente materiale: "- nr.1 nastro magnetico dei tracciati radar "Marconi e Selenia" riguardante il volo IH-870 Bologna-Palermo del 27.06.80, contrassegnato dal nr.A0041, corredato di "Listing Plots" e di "Planimetria" 1:1.000.000, contenente lo sviluppo grafico della traiettoria. - nr.3 bobine delle comunicazioni TBT e telefoniche inerenti il volo IH-870 Bologna-Palermo del 27.06.80 contrassegnate a cifre romane in I, VI e VII, relative a Roma controllo, mentre per quanto riguarda le bobine delle comunicazioni TBT e telefoniche relative a Bologna TWR, sono già state messe a disposizione della AG di Bologna, e precisamente sono state consegnate al dr.Bucciarelli Luigi della Questura di Padova in data 04.07.80. - Stralcio delle registrazioni dei tracciati radar della Difesa Aerea territoriale di Licola e Marsala". A proposito di queste ultime registrazioni il detto colonnello specificava a verbale che il radar di Licola non aveva nastri di registrazioni in quanto basato su sistema fonetico-manuale. Le registrazioni su nastro relative al radar di Marsala erano invece inserite nell'elaboratore elettronico di tale radar e "disponibili per l'eventuale decodifica da parte della Commissione d'inchiesta, perché sulle stesse sono riportati dati di carattere classificato". (v. processo verbale di sequestro, 22.07.80).

Come si vede le registrazioni di Marsala non vengono sequestrate né si parla di quelle di Poggio Ballone pure accentrate a Trapani-Birgi come della documentazione richiesta alla 1a Regione e preparata per l'invio a Trapani da Monte Venda. Di queste ultime due documentazioni non si parlerà più sino a quando nel 92 si avrà conferma che quanto meno quella di Poggio Ballone fu trasferita da Grosseto a Birgi. Ma su questo punto più dettagliatamente, allorchè si parlerà del sito di Poggio Ballone e delle vicende del materiale ad esso relativo. (v. esami Gon Alessandro e Maresio Luigi, GI 26.03.92).

Sull'argomento Fiorito De Falco sarebbe ritornato nell'ottobre successivo, scrivendo sulla propria agenda: "Parlato con Pacini (V.Com. 3° ROC 094-250 opp. 4195) e spiegato qtn (nota dell'estensore) CRAM Marsala - La pizza è disponibile, ecc. ecc. Suggerito di non intralciare ingresso Procuratore in installazione per sequestro pizza. Questi potrebbe ritenere che stiamo facendo ostruzionismo perchè abbiamo qualcosa da nascondere - quando sappiamo bene che ciò non è vero. Del resto SMA è informato e 3a R.A. pure". Ancora: "- Sidoti: spiegato che quando, per ordine di Stataereo (colonnello Brindisi) ho consegnato il materiale richiesto a Magistratura, ho trovato una formula ambigua per dare tempo all'AM di pensarci su, con la quale facevo capire che la pizza del CRAM di Marsala non poteva essere tolta dall'elaboratore perchè ne fa parte integrante. Ciò è vero nel senso che il soft Nadge è peculiare per il Nadge e non può essere girato su altro calcolatore che non sia quello Nadge. Suggerivo che il magistrato fosse "autorizzato" ad accedere al CRAM per l'eventuale trascrizione della pizza su moduli." (v. agenda Fiorito De Falco, 02.10.80).

Il 23 luglio la Guardia di Finanza riferiva sulla esecuzione del sequestro, specificando che i reperti sarebbero stati consegnati al presidente della commissione tecnico-formale - cosa che avvenne il 24.07.80 -, e riservandosi sulla esecuzione presso il Soccorso Aereo di Martina Franca, il Dipartimento Marittimo di Napoli e la Compagnia CC. di Latina, ma nulla precisando sul da farsi rispetto ai reperti non acquisiti di Marsala (v. nota Nucleo Centrale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, 23.07.80).

Le mappe di Napoli e di Martina Franca come il frammento di Ponza saranno acquisite tra il 2 e il 6 agosto, come risulta dalle relative relate della Guardia di Finanza. In effetti in data 2 agosto veniva acquisita - a seguito del decreto già notificato il 31 precedente - presso gli uffici del Comando in Capo del Dipartimento di Militare Marittimo Basso Tirreno, la seguente documentazione: - nr.4 mappe ritrovamento relative ai giorni 28-29-30 giugno e 1° luglio 80; - messaggi: -GDO 021315Z n.658/RCC di Aerosoccorso di Martina Franca; - GDO 081400B n.NA/01/14143 di Maridipart Napoli; -GDO 141121B n.NA/01/14271 di Maridipart Napoli; - GDO 180830B n.NA/01/14333 di Maridipart Napoli; - GDO 082130B n.C.A.T. A4/1980 GAB del Centro Ricerche Soccorso Martina Franca; - fotocopia della relazione sulle condizioni meteoceanografiche nell'area dell'incidente di volo DC9 del 27.06.80; - fotocopia del foglio nr.155971 del 18.07.80 di Maridipart Napoli (v. verbale sequestro 02.08.80).Il 6 agosto, il comandante del 3° ROC consegnava copia della mappa richiesta, specificando che l'originale era stato consegnato alla Procura della Repubblica di Palermo, nella persona del Sostituto Procuratore Guarino (v. verbale sequestro, 06.08.80).

Sull'attività della Guardia di Finanza presso Martina Franca s'è indagato a proposito dell'attivismo dei Servizi alla fine di quel mese di luglio 80. Al relativo capitolo si rinvia. Per quanto concerne le registrazioni dei radar militari - a questo punto già ridotte soltanto a quelle del CRAM di Marsala - la Procura di Roma verbalmente delega quella di Palermo a proseguire il rapporto con il Gabinetto della Difesa. Infatti il 4 agosto il sostituto Guarino invia una nota a detto Gabinetto, con la quale comunica di aver disposto con provvedimento del 5 luglio precedente la consegna delle "registrazioni delle intercettazioni dei radar militari". Qui Guarino non richiama né l'allineamento Latina-Ponza-Palermo del colonnello Valentini, né la zona compresa tra Latina-Ponza-Palermo del sostituto romano, ma genericamente sembra riferirsi a tutta la estensione del suo provvedimento. Non solo; non fa alcun riferimento alla relata con le dichiarazioni del colonnello Fiorito De Falco, che aveva ulteriormente ristretto l'oggetto del provvedimento, indicando solo Marsala come CRAM con registrazioni su nastro (v. nota Procura Palermo al Gabinetto del Ministero della Difesa, 04.08.80). Entrambe le Procure però sembra abbiano aderito alla prospettata necessità di comunicazione del magistrato al Ministero della Difesa in ordine al sequestro di queste registrazioni.

A seguito di questa comunicazione il Ministero chiedeva parere allo Stato Maggiore dell'Aeronautica e all'Ufficio Legislativo sulla consegna di quel materiale alla magistratura (v. nota del Ministero della Difesa, 16.08.80).

Lo Stato Maggiore in risposta comunicava che quanto richiesto dalla Procura di Palermo era già stato reso disponibile alla Procura di Roma sin dal 22 luglio precedente; l'Ufficio legislativo che non v'erano motivi per non aderire alla richiesta della Procura di Palermo. In capoverso di questa risposta si precisava che "per le valutazioni di merito si ritiene opportuno rammentare che la legge 24 ottobre 77, n.801, ha apportato modifiche all'art.342 del Codice di Procedura Penale" (v. nota Stato Maggiore Aeronautica 26.08.80 e Ufficio Centrale per gli studi giuridici 27.08.80). Questa precisazione induce a ritenere che nell'ambito del Ministero della Difesa si fosse posta la questione della possibilità di esistenza di segreti militari su quei dati radar.

Tra il 28 agosto e la fine di settembre si svolse corrispondenza tra la Procura di Palermo e il Comando del Gruppo CC. di Palermo, tra questo Comando e l'ITAV, tra l'ITAV e il detto Comando, tra questo Comando e la Procura di Palermo, corrispondenza che così si può riassumere:

- quel 28 il sostituto procuratore di Palermo Guarino comunicò al Comando del Gruppo CC. di Palermo di aver informato il Ministero della Difesa del provvedimento di sequestro e ne sollecitò la pronta esecuzione (v. nota Procura di Palermo, 28.08.80).

- Il 6 settembre il Comando Carabinieri di Palermo chiese all'ITAV-Traffico presso quale ufficio potesse prelevare la documentazione sottoposta a sequestro dal dr.Guarino, avendo il comando dell'aeroporto Trapani-Birgi informato che essa era stata inviata all'ITAV (v. nota Comando CC. Palermo, 06.09.80).

- Il 9 successivo l'ITAV comunicò al Comando del Gruppo Carabinieri di Palermo che la documentazione inviata da Trapani-Birgi era stata consegnata il 22.7 alla Guardia di Finanza, in esecuzione al decreto di sequestro del dr.Santacroce (v. messaggio da ITAV-Traff Roma-EUR a CC. Gruppo Palermo, 09.09.80).

- Il 10 seguente il tenente colonnello Guglielmo D'Auria, del Comando del Gruppo CC. di Palermo, informò il dr.Guarino che l'ITAV aveva già comunicato che la documentazione radar richiesta, già inviata all'ITAV dal Comando dell'aeroporto militare di Trapani-Birgi, era stata consegnata il 22.07.80 tramite Guardia di Finanza al dr.Santacroce in esito al suo decreto emesso il 16.07.80 (v. nota da Gruppo CC. Palermo a Procura Palermo, 10.09.80).

Come ben si nota, tutta questa corrispondenza, eccettuata la prima richiesta della Procura di Palermo, si basa su un equivoco di fondo e cioè fa riferimento alla documentazione trasmessa da Birgi all'ITAV. Ma in questa documentazione mancavano quanto meno, come già s'è detto, i nastri di registrazione di Marsala; quelli "inseriti nell'elaboratore elettronico", per non parlare della documentazione di Poggio Ballone e di quella di Monte Venda. L'equivoco è determinato dalla limitazione effettuata dai CC. di Palermo della richiesta di quella Procura. E' aggravato dalla duplicazione della PG delegata all'esecuzione dalle due Procure. Non è impedito, né attenuato dall'intervento della Procura rimasta competente.

Solo ai primi di ottobre, e proprio per risolvere la questione, il sostituto della Procura di Roma decise di raggiungere la Sicilia e in tal senso comunicò alla Procura di Palermo, specificando che avrebbe raggiunto questa città sia per prender visione dei reperti custoditi presso l'aeroporto di Boccadifalco, che per visionare i nastri magnetici del radar di Marsala (v. nota Procura di Roma, 01.10.80).

Il successivo 3 il sostituto non visionò i nastri in questione, ma li prese in consegna, come risulta dal processo verbale di materiale classificato.

E' questo uno strano verbale. Non viene redatto dal magistrato procedente, bensì dall'organo dell'AM che detiene le cose che cadono sotto il sequestro. Questo organo è il comando del 35° CRAM, il cui titolare s'intesta e stila il processo verbale dando atto che compare dinanzi a sè l'inquirente, cioè l'Ufficio che ha emesso il provvedimento di sequestro.

Il luogo di esecuzione viene indicato nel Timpone - sede degli impianti radar - e non nello Stagnone, ove vengono consegnati i nastri - Stagnone che è la sede del settore amministrativo.

Il comparente dichiara di rivestire il grado (sic!) di sostituto procuratore; di essere incaricato dell'inchiesta sull'incidente di volo avvenuto il 27.06.80, di avere emesso in data 16.07.80 decreto di sequestro di qualsiasi materiale utile ai fini dell'inchiesta su tutto il territorio nazionale.

Sempre il comparente richiede la consegna di: 1. Computer tape n.99 NDC 5835-15-R59-7154 contenente la "Track History Data Recording dalle h.11.20Z del 27.06.80 alle h.19.00Z e dalle 19.25Z del 27.6.80 alle h.10.47Z del 28.6.80"; 2. Computer tape n.100 NDC 5835-15-R59-7254 contenente la "Track History Data Recording" dalle h.19.00Z del 27.6.80 alle 19.25Z del 27.6.80; 3. Nastro magnetico n.66 NDC-5835-059-5442 contenente le registrazioni delle comunicazioni TBT e punto-a-punto dalle h.06.25Z del 27.06.80 alle h.22.07Z del 28.06.80.

Il maggiore Montinaro Pasquale, tale era il nome del Comandante di quel CRAM, dopo aver chiesto istruzioni ai superiori ed aver ricevuto autorizzazione telefonica dal colonnello Sidoti dello SMA 3° Reparto - che avrà un ruolo di rilievo in numerose vicende e delle cui attività, che sempre esclude o non ricorda - si parlerà specificatamente nella parte dedicata al 3° Reparto e al suo Ufficio, la sicurezza al volo - "aderisce alla richiesta" e consegna il materiale, di cui il comparente rilascia ampia e liberatoria ricevuta.

Il verbalizzante, infine, "previene" il comparente comunicandogli che il materiale consegnato contiene notizie ed informazioni coperte da segreto militare. La trattazione, pertanto, di esso, il suo uso, la sua conservazione e il suo trasporto devono uniformarsi a quanto descritto dal R.D. 11 luglio 41 n.1161 - norme relative al segreto militare - e alla pubblicazione SMD 1/R - norme sulla tutela del segreto militare.

In conclusione dapprima cautele massime nei confronti del sostituto procuratore che diviene un comparente e deve dichiarare anche di avere emesso il decreto di sequestro; poi consegna di cose coperte da segreto militare, senza proposizione delle pur doverose eccezioni (v. processo verbale di consegna materiale classificato - Comando 35° CRAM di Marsala - 03.10.80).

Questo sistema di comparenti e comparizioni viene ripetuto l'indomani a Palermo. In questo caso il comparente è il sostituto di Palermo, il quale consegna al sostituto di Roma tutta la documentazione dal suo Ufficio sequestrata o comunque acquisita, a partire dall'inizio delle indagini, tra cui il nastro sequestrato presso la torre di controllo dell'aeroporto di Palermo-Punta Raisi, documentazione della società Itavia, mappe di ritrovamento dei relitti (v. verbale di sommarie informazioni Procura Roma, 04.10.80).

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