2.5. Campagne di recupero del relitto.

La necessità di recuperare il relitto del DC9 emerse sin dalle prime fasi dell'istruttoria. Il 9 luglio 80 l'inquirente di Palermo chiedeva al Ministro della Marina la disponibilità di mezzi idonei a localizzare la presenza di masse metalliche in profondità. Lo Stato Maggiore della Marina rispose negativamente con missiva del 12 luglio 80. A novembre del 1981 la Commissione Luzzatti contattava alcune società per l'elaborazione di uno studio di fattibilità per il recupero del relitto. Lo stesso mese la Procura di Roma segnalava al Ministro dei Trasporti, Balsamo, "che ai fini di giustizia penale, il recupero dei relitti poteva rivelarsi determinante per l'accertamento delle cause del disastro essendo i reperti recuperati in superficie insufficienti a dare una risposta appagante alla risoluzione di una vicenda che, per le sue proporzioni e per le illazioni che sono state diffuse, esige che non venga tralasciata alcuna via utile alla scoperta della verità". Veniva sollecitata, all'uopo, ogni opportuna iniziativa presso le competenti autorità di Governo sì da rendere fattibile il compimento delle operazioni di ricerca, localizzazione e recupero del relitto.

Dopo un anno circa il Ministro dei Trasporti trasmetteva alla Presidenza del Consiglio ed al Ministro del Tesoro uno schema di disegno di legge per la ricerca ed il recupero del relitto che prevedeva una proposta di stanziamento di 10 miliardi. A distanza di più di un anno il Ministro del Tesoro Goria esprimeva, sullo schema di disegno di legge, parere contrario all'ulteriore corso del provvedimento, mancando la richiesta della relativa copertura finanziaria.

Al recupero del relitto si giungerà soltanto all'aprile del 1987 con una convenzione di appalto con la società francese Ifremer. Un ulteriore recupero verrà effettuato nel 91 con la società britannica Wimpol. Su entrambe le campagne si riferirà in dettaglio più innanzi.

Deve però esser subito rilevato che timori di prendere decisioni e cavilli procedurali - che avrebbero potuto essere risolti in breve tempo dalle autorità politiche e giudiziarie del tempo - hanno ritardato di diversi anni il recupero del relitto. Se ciò, invece, fosse avvenuto tempestivamente, se il relitto fosse stato cioè recuperato a breve distanza di tempo dall'evento, probabilmente, oltre ad impedire effetti di danno sui reperti non si sarebbero verificati quei fatti che hanno determinato sui fondali esplorati per il recupero "strane" tracce di trascinamento e vuoti in corrispondenza di crateri come da oggetti pesanti parzialmente insabbiati, che compaiono nei filmati della società Wimpol. Ma su queste vicende infra.

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