Capitolo I

Considerazioni preliminari.

Il disastro di Ustica ha scatenato, non solo in Italia, processi di deviazione e comunque di inquinamento delle indagini. Gli interessi dietro l'evento e di contrasto di ogni ricerca sono stati tali e tanti e non solo all'interno del Paese, ma specie presso istituzioni di altri Stati, da ostacolare specialmente attraverso l'occultamento delle prove e il lancio di sempre nuove ipotesi - questo con il chiaro intento di soffocare l'inchiesta - il raggiungimento della comprensione dei fatti.

A partire dalle 14.10 dell'indomani a poco più di diciassette ore a finire con la serie dei grandi inquinamenti che hanno imperversato sino agli ultimi tempi l'istruzione; avvelenando questa più di tante altre inchieste. Già soltanto questa eccezionalità dovrebbe impedire la classificazione di questi evento come un "ordinario" fatto di strage o peggio come pure s'è a lungo sostenuto, un "ordinario" incidente di volo. Se così fosse stato, sarebbe bastato poco ad inquinare ogni investigazione: tre false sigle di rivendicazione e quattro "pentiti"; come spesso si rifà, e come pure s'è tentato di fare. Ma ogni depistaggio di tal genere era a tal punto mal costituito che ha mostrato la corda nell'ambito di brevi ore e senza necessità di riscontri.

Sono state tessute trame più raffinate. Si sono mossi personaggi di spessore che hanno saputo - o più credibilmente, sono stati così ben indottrinati - mescolare vero con falso, sollevare polveroni di tal fatta, da confondere ogni vista e rendere incredibili quelle parti di vero che anch'essi proponevano. Dietro costoro una folla di psicolabili, malati di protagonismo, inquinatori senza consapevolezza, mestatori; che se non sono riusciti a minare le fondamenta dell'inchiesta, l'hanno terribilmente appesantita, ed hanno contribuito per la loro parte a determinare l'estenuante durata dell'istruzione.

Oltre a questi fenomeni, che, anche se in misura nettamente inferiore, hanno aggredito ogni inchiesta per stragi, qui, come sopra si accennava, vi sono stati anche seri progetti di soffocazione, sia con il numero delle ipotesi che con la quantità delle carte. Ma il processo ha retto nonostante gli intenti di chi voleva farlo morire, non è divenuto ingestibile nonostante i tentativi di chi lo considerava kafkiano - ma chi così lo definiva, probabilmente non conosceva il significato del termine - ed è giunto alla conclusione dell'istruzione.

A parte i giocatori in proprio, piccoli depistatori con scarso peso inquinante, i grandi se veduti in filigrana mostrano non solo di essere mandati, ma anche i mandanti, permettendo così di comprendere le ragioni dei mandati.

Non può perciò che affermarsi che l'opera di inquinamento è risultata così imponente da non lasciar dubbi sull'ovvia sua finalità: impedire l'accertamento della verità. E che, va pure osservato, non può esserci alcun dubbio sull'esistenza di un legame tra coloro che sono a conoscenza delle cause che provocarono la sciagura ed i soggetti che a vario titolo hanno tentato di inquinare il processo, e sono riusciti nell'intento per anni.

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