Capitolo IV

L'interesse della CIA di Roma.

1. La testimonianza di Clarridge.

Sull'affare è stato esaminato anche il Capo della Stazione CIA a Roma in carica all'epoca. Di costui, Dewey Clarridge, detto Duane, si era chiesta l'audizione sin dal 92 (v. rogatoria USA 20.01.92), ma per lungo tempo non era stato possibile compiere l'atto a causa dello stato di imputato assunto dal teste nella procedura statunitense Iran-Contra. Solo quando egli ed altri nella medesima posizione sono stati prosciolti per effetto di decreto del Presidente degli Stati Uniti, si è potuto procedere alla sua escussione, avvenuta sul territorio di quello Stato (v. esame Clarridge in rogatoria 20.05.94).

Clarridge ha dichiarato di essere stato avvisato personalmente a mezzo telefono dal generale Tascio. Costui lo chiamò in giorno e orario di lavoro, giacchè la telefonata pervenne nel suo ufficio, e lo invitò al suo quartier generale; qui gli riferì che un MiG23 libico era caduto in Calabria e gli chiese l'intervento di personale sul luogo per l'esame del velivolo. Quando ricevette quella informazione e questa richiesta, sulla stampa e gli altri mass-media non era ancora apparsa la notizia. Di questo il teste è sicuro, perché altrimenti lo avrebbe immediatamente saputo, e se l'avesse saputo, avrebbe chiesto direttamente al S.I.S.MI le informazioni precise, giacchè, specifica, "ovviamente la caduta di un MiG23 libico non è una cosa che succede tutti i giorni". Non chiese però, dopo l'informazione, conferma al S.I.S.MI, giacchè ebbe la sensazione che Tascio non volesse che quel Servizio fosse ancora informato in quel momento. La telefonata avvenne, con probabilità prima dell'ora di pranzo, "non lo posso dire con convinzione perfetta, ma posso pensare che così fosse".

A seguito dell'incontro Clarridge s'adoprò per organizzare la missione in Calabria. Inviò un messaggio a Washington riferendo che il generale Tascio si era offerto di consentire a personale CIA di andare sul luogo per ispezionare il relitto del velivolo. Il suo quartier generale non era particolarmente entusiasta dell'offerta, giacchè era noto che i sovietici non avevano mai dato ai libici l'ultimo modello di quell'aeroplano ed anche perché non vi erano armi sul velivolo caduto e la "gun camera" non aveva effettuato riprese. Fu comunque avvisato l'Intelligence della Forza Aerea e di conseguenza organizzato un team, composto da due elementi provenienti dagli Stati Uniti, uno dalla Germania, il quarto da Roma. I due degli Stati Uniti erano un esperto in Factory Markings e cioè nei numeri di fabbrica impressi sulla macchina, e un esperto della Foreign Technology Division of Dayton, Ohio; quello della Germania proveniva da Wiesbaden ed apparteneva all'Intelligence dell'Air Force; il quarto era un suo dipendente della Stazione romana. Clarridge ha anche confermato quanto già risultava agli atti e cioè che furono acquistati scarponi e stivali da qualcuno dei componenti questo team, giacchè quando essi si presentarono agli aiutanti di Tascio, fu loro detto che la zona da ispezionare era selvaggia e montagnosa.

Anche quando questo gruppo di lavoro giunse a Roma, la notizia della caduta del MiG23 non era ancora apparsa sulla stampa. Egli non lo ricorda direttamente, ma è sicuro che se così fosse stato, sapendo che i rappresentanti della stampa sarebbero stati dappertutto, non avrebbe mai autorizzato il suo personale a recarsi sul luogo.

Il gruppo raggiunse in aereo - non ricorda se civile o militare - un aeroporto civile e militare e di qui fu portato dai Carabinieri sino al luogo dell'incidente. Furono presi da un maresciallo dei Carabinieri con un veicolo. Si fermarono poi su un lato della strada e quindi camminando a piedi raggiunsero il luogo. Non c'erano altre persone. Non videro il cadavere del pilota, ma esaminarono il relitto dell'aereo. Il velivolo fu una "delusione", giacchè si trattava di una versione per l'esportazione e non portava armi. L'unico accertamento utile, anche se non in maniera rilevante, fu quello compiuto dall'esperto dei "Factory Markings". Questi riuscì a rilevare i molti numeri impressi sul motore e su altre parti della macchina, utili perché da essi si fu in grado di risalire alle linee di produzione della fabbrica.

Clarridge si è poi soffermato sul carattere di urgenza della richiesta di Tascio. Tra tale richiesta e l'arrivo del team ci fu una settimana o più di una settimana. Nella richiesta c'era un senso di urgenza, poiché i libici avevano chiesto la restituzione del velivolo e secondo la sua sensazione Tascio era sotto pressione. Tascio, così ritiene Clarridge, gli aveva riferito che i libici gli avevano espressamente richiesto quel relitto. Questa richiesta, e su questa affermazione Clarridge appare sicuro, era stata compiuta in un tempo nel quale ancora nulla era apparso sui media.

Sui dati di nazionalità Clarridge ha affermato che le insegne erano libiche. Se non fossero state libiche o se non ce ne fossero state, il suo uomo glielo avrebbe riferito. Quanto ai numeri di serie e di esemplare rilevati dal suo uomo esperto in "Factory Markings", Clarridge dubita che costui fosse stato in grado di leggere il "serial number" del velivolo e stabilire la reale appartenenza di quel velivolo a una determinata Aeronautica, come dubita che senza i documenti di esportazione dall'Unione Sovietica o quelli di importazione in Libia si potesse accertare la provenienza o la destinazione di quel velivolo (gli era stato chiesto se con un determinato numero di matricola si poteva affermare che si trattasse di un velivolo ceduto dall'Unione Sovietica, per esempio, alla Siria o alla Libia, al Vietnam o a Cuba).

Clarridge ha poi ribadito che il corpo del pilota, quando giunse il suo team, non era più sul luogo e che comunque quel suo gruppo non era interessato al pilota. Ricorda che Tascio, quando s'incontrarono la prima volta, aveva una carta aeronautica e che in tale carta c'era un "routing", cioè una descrizione della rotta da seguire, ma non ricorda se la rotta segnatavi concernesse il territorio libico o quello italiano. Rammenta poi, ma non con certezza, che Tascio gli aveva riferito che c'erano state alcune attività in connessione con il volo e che forse era stato intercettato un segnale proveniente dalla torre di controllo in Libia che tentava di mettersi in contatto con il velivolo. Non sa se il suo team visionò il Flight Data Recorder; ricorda invece che esaminò la "gun camera", accertando che il relativo film era in bianco.

Sulle cause di caduta non fecero commenti, ma dal fatto che alla caduta non era seguito un incendio ne dedussero che il velivolo aveva esaurito il suo carburante. Stima che non vi fossero segni di battaglia, perché altrimenti li avrebbero immediatamente notati. Sulle ragioni della presenza di quel MiG nel cielo di Calabria afferma che la CIA con il SIOS dell'Aeronautica aveva concluso che si trattasse di un tentativo di diserzione, anche se secondo la sua Agenzia un pilota libico non aveva alcuna capacità di volare fuori dal suo spazio aereo. Non per questo però avevano supposto che si trattasse di pilota di diversa nazionalità. Nè ricorda che gli italiani avessero riferito che quel pilota era al terzo tentativo di diserzione; in vero, se avesse appreso una circostanza del genere, la avrebbe ricordata. Non ricorda se i suoi uomini gli riferirono di aver visto un documento di identità del pilota; ricorda però che Tascio conosceva il suo nome, ma non sa da dove fosse stato rilevato; probabilmente egli dice dalla divisa o dal casco. È sicuro che, per effetto di un accordo preso con Tascio, al termine dei lavori gli presentò un rapporto che conteneva tra l'altro una lista di numeri di serie cioè di "factory markings". Ritiene che furono redatti, oltre quello della sua Agenzia, altri rapporti e cioè quello della Foreign Technology Division di Dayton e quello della Intelligence dell'Air Force di Wiesbaden. Sulle date della richiesta da parte del Capo del SIOS e di tutta l'attività che ne conseguì non riesce a ricordare di più di quanto ha riferito. Non conserva carte sui fatti, perché il suo Servizio non consentiva assolutamente di conservarne. Non ricorda i nomi di coloro che furono inviati, ma essendo in contatto con i SIOS ed il S.I.S.MI, questi Servizi dovrebbero esserne a conoscenza.

Clarridge ha quindi risposto ad una serie di domande sul disastro di Ustica e sulla rivendicazione Affatigato. Ma tali sue dichiarazioni nelle rispettive parti dedicate a quegli argomenti. Ha confermato quindi di essere stato contattato dal giornalista Gatti più volte per telefono e di averlo incontrato da ultimo nel febbraio del 94 al ristorante italiano Bice - molto caro - di New York. Ha ricordato la campagna di esecuzione compiuta a danni di libici oppositori del regime gheddafiano in Italia durante il primo semestre dell'80, riconoscendo peraltro che due degli uccisi erano suoi agenti, e che la sua Stazione era divenuta, dopo la chiusura dell'Ambasciata USA in Libia, competente per gli affari libici. Non ha messo però in rapporto questi fatti con la strage di Ustica, così come non ha messo in contatto questa strage con quella immediatamente successiva della stazione di Bologna, giacchè non vi erano nè sensazioni nè informazioni che l'evento di Ustica fosse stato cagionato da un atto terroristico. Ed in tal senso erano anche le notizie che egli riceveva dai Servizi italiani, sia il S.I.S.MI che il S.I.S.DE. La sua Stazione aveva rapporti con quasi tutte le divisioni del S.I.S.MI, ed egli di persona ne aveva principalmente con il Direttore generale Santovito (v. esame Clarridge Dewey, in Commissione rogatoria 20.05.94).

2. L'agenda del generale Tascio.

Le dichiarazioni di Clarridge già di per sé di rilevante valore - sia perché provenienti da persona con incarico per effetto del quale ogni informazione su eventi come la caduta del MiG doveva ad essa pervenire; sia perché specie l'indicazione della data dell'evento appare del tutto attendibile e la motivazione a fondamento perfettamente ragionevole - ricevono a distanza di un anno e più mesi piena conferma da documento sequestrato al principale degli imputati cioè al generale Tascio. Costui infatti conservava presso la sua abitazione una sorta d'agenda - diario in cui annotava con diligenza eventi, questioni attinenti alla sua funzione di Capo del SIOS, brevi relazioni su fatti ed azioni dell'ufficio. A pagina 74 - la numerazione nel documento non esisteva prima del sequestro; vi è stata apposta in sede di perquisizione dallo stesso perquisito, che vi aggiunge altresì, a margine o in calce, la propria sigla; vi era solo, ovviamente un ordine cronologico nelle annotazioni, come dimostrato dalla progressione delle date indicate dal giorno del mese - si legge in tale documento, che ha dimensioni di grosso quaderno cioè circa 20x30, la seguente annotazione, che ha una sua autonomia determinata dal fatto che si trova all'inizio del foglio ed è separata dalle successive, che peraltro hanno argomento diverso, da una lunga linea, quasi per l'intera larghezza del foglio, di separazione:

"Mr. Clarridge.

500$ lo possono comparare e ce lo ritornano con l'analisi FTD tramite lui oppure tramite Addetto

MiG21 Many versions - they want to see it."

Appare estremamente difficile, se non del tutto impossibile, che vi fosse al tempo un qualche altro Mr. Clarridge diverso dal Capo Centro CIA di Roma in contatto per ragioni d'ufficio con Tascio. Clarridge capo centro CIA a Roma è colui, come s'è visto nelle sue dichiarazioni, che viene personalmente avvisato da Tascio della caduta del MiG23 in Calabria. Questo Tascio poi, sempre secondo le dichiarazioni del teste statunitense, è colui che chiama il nostro Clarridge non solo per avvisarlo del detto evento, ma anche per richiederne l'ausilio per l'esame del velivolo. Ed in effetti nell'annotazione preceduta da una somma in dollari - che allo stato non trova immediata spiegazione - si legge poi alla seconda terza e quarta riga una precisa richiesta di collaborazione per l'esame di un qualcosa che più essere comparato dagli Americani, con oggetti omologhi, già in loro possesso, analizzato presso la Foreign Tecnology Division e quindi restituito. Non può perciò che trattarsi di un qualcosa di produzione non americana che richiede un esame tecnico specialistico, quale solo quella Divisione può compiere. Ed in effetti molte parti del MiG23 saranno prese in esame proprio dalla FTD sia in loco che nei propri laboratori a Dayton, Ohio; anzi addirittura un esperto dipendente della FTD viene dagli Stati Uniti e raggiungerà con altro connazionale Castelsilano ove studierà i resti del MiG e preleverà parti d'interesse (v. esibizione presso il SIOS/A, 11.05.94).

La quinta ovvero l'ultima riga dell'annotazione toglie ogni residuo dubbio - dubbi che sarebbero comunque oltre il limite di ragionevolezza - sul significato dell'appunto. Vi si parla espressamente di MiG, anche se lo si indica con la sigla 21. Di certo al tempo - che come infra si vedrà è ben diverso da quello del "rinvenimento" ufficiale - non era assolutamente possibile identificare il velivolo precipitato, sia perché le ricerche e gli avvicinamenti per via di terra al relitto all'epoca non erano letteralmente praticabili alla luce del sole, sia perché quelli dall'alto, come dimostrato dalle fotografie scattate dal 19 luglio in poi, non consentivano affatto di riconoscere il tipo di aereo. I due velivoli, gli esemplari cioè della sigla 21 e quelli della sigla 23, a parte la notevole generale somiglianza sia di profilo che dall'alto, allorché le ali del 23 assumono un'angolatura simile a quelle fisse del 21, in quelle parti rimaste non del tutto danneggiate dell'esemplare precipitato, come il timone, il motore, l'ugello e resti delle ali, non sono assolutamente dissimili. Ragion per cui all'epoca dell'appunto era ancora più che possibile l'errore di identificazione. Si noti d'altronde che i resti del velivolo a distanza di due giorni dal rinvenimento del 18 luglio ancora in messaggi e annotazioni venivano definiti come appartenenti a MiG17, F1 e Phantom, velivolo quest'ultimo in dotazione a diverse Aeronautiche dell'Alleanza Atlantica e quindi di gran lunga conosciuto dagli esperti che visionavano il relitto di Castelsilano. L'incertezza viene poi confermata dalle parole che seguono, scritte in lingua inglese e che voglion dire "Ce ne sono molte versioni". L'incertezza è quindi anche presso l'interlocutore del generale Tascio, cioè presso Clarridge e per lui negli Americani. Che pertanto vogliono vederlo, cioè l'esemplare caduto, come si traduce il resto della riga " They want to see it".

Tutto questo avrebbe ben poco valore, se fosse stato annotato dal 18 in poi, cioè a seguito degli eventi, narrati a partire dalla Carchidi, di Castelsilano. L'annotazione però reca una data diversa, più precisamente una data di più giorni precedente gli eventi ufficiali. Essa è sotto il 14 luglio. E che sia 14 e non altro numero non può essere messo in alcun dubbio. L'annotazione precedente è datata infatti 4 luglio e quelle successive rispettivamente: di nuovo 14.7, quindi 16.7, 17.7, 17.7, 17.7, e solo dopo otto pagine la prima 18.7, che peraltro come la successiva con la stessa data non reca alcun riferimento all'evento di quel giorno.

Da quest'appunto d'altra parte ricevono integrale conferma le dichiarazioni del 94 di Clarridge. Questi aveva detto di essere stato personalmente informato da Tascio in giorno ed orario di lavoro - ricordava con precisione che la chiamata era giunta nel suo ufficio - e Tascio quando ne annota il contenuto rivela che il suo interlocutore è proprio Clarridge. Non solo: anche lui è in ufficio, perché quel contenuto subito lo lasciava sull'agenda-diario, che appare per tutti gli argomenti trascrittivi un esclusivo strumento di lavoro.

Clarridge affermava che la telefonata era di certo arrivata allorché la notizia non era ancora apparsa sui mass-media, ed invero quel 14 di luglio nessun mezzo d'informazione era di certo a conoscenza della caduta del MiG23.

Ma il primo contatto tra i due è di certo avvenuto prima del 14 luglio. Clarridge ha infatti affermato che la organizzazione del team e la spedizione di esso in Calabria era avvenuta sempre prima dell'apparizione della notizia sui mass-media ed invero la missione è collocabile nell'arco dei giorni tra l'annotazione ed il rinvenimento. Ma Clarridge riferisce anche che dalla prima informativa di Tascio alla effettuazione della missione passò del tempo, perché egli dovette informare la sua Centrale a Washington, dovette attenderne l'autorizzazione e l'invio di personale dagli Stati Uniti, ed infine organizzare la missione, impegno che prese una settimana. Se ne deve perciò concludere che quel primo contatto tra Clarridge e Tascio deve collocarsi ben prima del 14 luglio - e in tal senso non solo le parole dell'Americano ma anche il tenore dell'annotazione del 14, che non esclude assolutamente contatti, ed accordi e spedizioni precedenti.

3. La seconda testimonianza di Clarridge.

Il rilievo delle dichiarazioni di Clarridge, il valore delle annotazioni di Tascio, la necessità di conferma e di specificazioni imposero un nuovo esame del capo stazione CIA a Roma al tempo dei fatti.

Ascoltato nel maggio del 96, egli ha confermato le precedenti dichiarazioni ed ha aggiunto nuove importanti circostanze. In primo luogo che sul MiG23 il Servizio statunitense ebbe rapporti solo con il SIOS; quindi che la spedizione degli uomini della CIA in Calabria avvenne più che sicuramente prima che la notizia della caduta di quel velivolo apparisse sulla stampa o in altri mass media. Di ciò Clarridge è sicuro - lo si ripete - sia perché ne ha ricordo diretto, come emerge dalle sue risposte alle domande dirette, sia perché, come appare dalle sue conseguenti considerazioni, se così non fosse stato, se cioè la notizia fosse già divenuta di dominio pubblico, egli si sarebbe ben guardato dall'organizzare quella spedizione.

Clarridge ricorda anche che quando i suoi uomini raggiunsero il luogo di caduta del MiG non vi era alcuno, se non un maresciallo, forse dei Carabinieri, e non vi era alcuna sicurezza del perimetro, cioè non v'era sorveglianza dei luoghi. Specifica poi, al riguardo delle persone componenti la spedizione, "the group of my people" - anche se il ricordo su questi particolari non appare preciso come su altri - che in questo gruppo vi erano due della sua Agenzia, l'uno proveniente da Washington, l'altro dalla Stazione di Roma, un terzo dalla base Wright Patterson dell'Aeronautica a Dayton Ohio, il quarto dal Servizio di Intelligence dell'Aeronautica da Wiesbaden.

Contestatogli che questi ultimi due dalle carte processuali risultano essere stati sui luoghi tra il 21 e il 22 di luglio e cioè quando il fatto era già apparso sui mezzi di informazione, egli risponde che per organizzare la spedizione, dal momento in cui egli seppe da Tascio del MiG e dell'opportunità di mandare qualcuno sul luogo di caduta, è intercorso del tempo, di certo una settimana, e che inoltre con probabilità quelli dell'Aeronautica son tornati sul luogo in un momento successivo. Questo perché diversi erano gli interessi dell'Agenzia e quelli dell'Aeronautica. La CIA aveva interessi solo ai "factory markings", e cioè ai marchi di fabbrica ovvero ai contrassegni matricolari. Non altri interessi, perché da quei contrassegni essa, come più volte s'è detto, poteva risalire alla storia della macchina. Nel sopralluogo che fu compiuto, tali "markings" furono rilevati e così cessò l'interesse della CIA. Anche perché l'altro interesse dell'Intelligence, quello alla "gun camera" era stato immediatamente vanificato, giacchè si era accertato che il relativo film non era stato esposto. Tutti gli altri interessi ricadevano nell'ambito dell'Intelligence di forza armata e dagli uomini dell'Air Force furono seguiti.

Comunque, Clarridge sottolinea, l'unico modo per risolvere la questione delle date, "sarebbe di determinare il giorno esatto in cui Tascio mi diede queste informazioni, e l'unico modo di far ciò è di chiedere le informazioni direttamente alla CIA". Suggerimento seguito, ma poi si vedrà con quale esito.

Dinanzi al noto appunto dell'agenda Tascio, Clarridge non sa dare un senso alla somma indicatavi, perché considerato il legame di alleanza tra i due Paesi, gli Stati Uniti non si sarebbero fatti pagare un esame dall'Italia. Ricorda che l'interesse sulla macchina non era elevato, giacchè trattandosi di una versione per l'esportazione, di certo non vi si sarebbe trovata un'avionica sofisticata, così come fu appurato dalla visione diretta del relitto. Comunque il Capo Stazione ripete il suo invito a chiedere direttamente all'"Agenzia", anche su un eventuale accordo con la Foreign Technology Division che appare menzionata nell'appunto; e ribadisce che egli fu chiamato per telefono da Tascio e che lo raggiunse su suo invito in ufficio. E a tal proposito precisa che egli incontrò una prima volta nel suo ufficio Tascio e poi una seconda volta i suoi "deputies" sempre nel palazzo ove era sito l'ufficio di Tascio, ma in una grande stanza ove erano raccolti diverse parti del velivolo.

Clarridge spiega anche l'urgenza di Tascio, affermando che ben si poteva ritenere che egli temesse che la stampa scoprisse il fatto. Rivela poi che anche l'Aeronautica e il Servizio tedeschi scesero in Calabria. Aggiunge che i suoi uomini non videro il cadavere del pilota, cioè quando compirono il sopralluogo, il cadavere sul posto non c'era. Il velivolo non aveva carburante, nè presentava segni o danni da fuoco. Era caduto "di naso", ma non si era frantumato.

Fornisce poi elementi per il reperimento del carteggio CIA sull'affare. Dovrebbero essere conservati presso la sede centrale i suoi messaggi da Roma a Washington e quelli di risposta da Washington a Roma. Quelli di sua provenienza dovrebbero portare la sigla Roma 3846 e quelli di ritorno Director 3798. Tali messaggi dovrebbero esser conservati per sempre, non dovrebbero cioè essere stati distrutti.

Infine non ricorda, pur avendogli rammentato che l'appunto di Tascio è sotto il 14 di luglio, e che questo giorno era lunedì mentre quello di rinvenimento del velivolo era di venerdì, altri particolari precisi. Solo che quando ci fu il primo incontro ebbe l'impressione che Tascio non fosse stato sul luogo dell'incidente. E quanto agli appunti che essi sembrano essere stati presi, anche perché vi sono parole in inglese, mentre egli sedeva dinanzi a lui, nel suo ufficio.

Clarridge ricorda, in questa testimonianza del maggio 96, invece con precisione il suo agente di nazionalità libica che fu ucciso a Milano, e si sovviene al riguardo di una serie rilevante di circostanze, ma sul punto nel capitolo dedicato ai rapporti con la Libia.

Di conseguenza questo ufficio inviava nel giugno 96 rogatoria agli USA al fine di conoscere la messaggistica intercorsa tra il Centro di Roma e la casa madre di Washington, come suggerito anche dal Clarridge (v. Commissione rogatoria agli USA 04.6.96).

La risposta della Centrale Intelligence Agency è pervenuta a distanza di qualche mese e purtroppo è stata negativa nel senso che la CIA s'è detta "non in grado di fornire alcuna risposta alla richiesta del Giudice" (v. risposta pervenuta il 13.12.96).

A questo punto si deve rilevare che gli Stati Uniti, che hanno sovente collaborato in altre rogatorie, su questo argomento si sono mostrati particolarmente chiusi. È da ricordare infatti che anche in altra Commissione, durante la sua esecuzione, allorché si posero delle domande sui factory marking del MiG23, l'ufficiale si rifiutò di rispondere, assumendo che le questioni delle specializzazioni sugli aerei sovietici così come quella dei factory markings erano coperte da segreto militare. (v. esame Warren Walters 09.12.91 in Commissione Rogatoria USA, 15.03.91).

Clarridge conferma pubblicamente le sue dichiarazioni in un libro apparso negli Stati Uniti nell'inverno del '97 dal titolo "A spy for al seasons" ove egli narra le sue vicende nel servizio prestato nella Central Intelligence Agency.

Dopo aver ribadito che la caduta del DC9 per la CIA a Roma era stata, dal punto di vista dell'antiterrorismo, un non evento, egli ricostruisce la vicenda della telefonata di Tascio definito esattamente "Chief of Italian Air Force Intelligence". Costui - ripete l'autore del libro - ebbe a chiamarlo per telefono a metà del luglio 80, invitandolo al suo quartier generale. Qui gli disse che un MiG23 libico era caduto in Calabria e che il pilota era stato ucciso, apparentemente mentre stava tentando di disertare in Italia. L'Americano ripete poi le quattro teorie sul disastro, già note, ma lì ove indica la pista americana, aggiunge un particolare mai emerso e cioè che essa era stata sostenuta perché in quel tempo una portaerei americana era a Palermo. Conclude, dopo aver ricordato il quinto scenario di Gatti, sottolineando che un esperto di missilistica, nonostante l'evento resti tuttora non spiegato, fosse rimasto convinto, avendo esaminato il relitto dell'aeromobile, che esso era stato colpito da due missili "fire and forget" lanciati da velivolo (v. Clarridge Dewey "A spy for all seasons" pagg.190,399 e 400).

4. La testimonianza del generale Bertocchini.

Anche il generale Bertocchini Luigi, all'epoca dei fatti tenente colonnello in servizio presso il 2° ufficio del 2° Reparto, ricorda di aver visto una persona che gli fu indicata da qualcuno della Segreteria del Capo Reparto e cioè di Tascio, come il Capo della CIA a Roma - e che poi avrebbe casualmente rivisto in via Veneto e riconosciuto per la già notata ricercatezza dell'abbigliamento - nel locale della detta Segreteria qualche giorno dopo la caduta del MiG, e che poi ha accomunato, ma non con sicurezza, al Clarridge apparso sui giornali e definito Capo Stazione CIA a Roma.

Bertocchini, che aveva già accompagnato al SIOS quello Zeira, addetto militare israeliano che appare proprio nel torno di tempo d'interesse più volte menzionato nell'agenda di Tascio, a proposito di una missione di costui in Israele ed anche di risultati dell'esame dell'FDR del MiG.

Quindi Clarridge non solo è stato al SIOS prima della notizia ufficiale della caduta del MiG, ma vi è con ogni probabilità ritornato anche nei giorni immediatamente successivi. E le annotazioni su Zeira non trovano solo conferma in alcune ammissioni di Tascio, come appare dall'interrogatorio del marzo 97, ma anche dalla testimonianza di questo Bertocchini. (v. esame Bertocchini Luigi, GI il 14.03.97).

5. La ricerca presso lo SMA di documentazione sul "MiG21".

Per completezza di indagini si emetteva decreto di esibizione nei confronti dello SMA di ogni carteggio avente ad oggetto MiG21.

Molta della documentazione acquisita non aveva però riferimento a detto velivolo. In un documento prodotto dopo un incontro a Creek Aspen tra il 12 e il 16 maggio 80 emergeva una prima indicazione sui MiG21, ma concernente, in riferimento alle forze aeree bulgare, una valutazione della radiazione dalla linea di volo del MiG21 (Fishbed C/E). Quindi una seconda indicazione concernente, in riferimento alle forze aeree romene, una valutazione della possibilità di transizione su MiG21 (Fishbed). Infine una terza indicazione concernente, in riferimento alle forze aeree ungheresi, la conversione del reggimento caccia-intercettori di Papa dal Fishbed (LN-JX) al Flogger B. In un secondo documento dedicato alla consistenza dell'arma aerea romena si riferiva che in essa operavano 240 MiG21-F, MiG21 PG, MiG21 UTI. Un terzo documento su velivoli sovietici e cecoslovacchi, in particolare sulle "Reconaissance Platform" in Cecoslovacchia, si fa riferimento a programmi di riconoscimento riguardanti tra l'altro velivoli MiG21. Un quarto consiste in una richiesta di informazioni sulla forza aerea sovietica, concernenti tra l'altro il training specialista su MiG17, 19, 21 e 23, richiesta formulata dall'Addetto militare dell'Ambasciata del Sud Africa. Tutti i documenti che cadono tra il maggio e il settembre dell'80, ma che, come appare evidente, non hanno alcuna relazione con l'appunto del generale Tascio.

Così come non vi hanno alcuna relazione gli atti e i reperti che sono stati acquisiti presso la base di Pratica di Mare nella riservetta denominata "la Rapida" e presso i locali del 2° Reparto in viale Gobetti 4. Questi materiali, in parte provenienti al SIOS/A da Servizi collegati tramite il S.I.S.MI, in parte di provenienza non nota, attengono ad armamenti di produzione sovietica. Tra i tanti un unico oggetto è parte di MiG21, e cioè un collimatore di questo velivolo. Disposta l'acquisizione della documentazione relativa, si accertava che sul fascicolo repertato come "32-MiG21 F13 (Fishbed C) Armamento" vi era applicato un biglietto con la scritta "Fonte: ELE - SIFAR S n.473.121/CRITS del 1°.7.1965"All.2". Anche in questo caso perciò alcuna relazione tra questo reperto e l'annotazione di Tascio del 14 luglio 80.

6. Gli interrogatori del generale Tascio.

Tascio, interrogato nel marzo del 97, ribadisce - in precedenza aveva già affermato di non averlo mai assolutamente conosciuto - di non ricordare assolutamente Clarridge. La questione è di tale rilievo che appare opportuno se non necessario riportare integralmente il testo, ivi comprese le domande, di quell'interrogatorio.

"GI: Lei ricorda che in precedenza noi, nel precedente interrogatorio, parlammo di un signore che lei disse di non conoscere, cioè Clarridge. Lei avrà letto pure sui giornali di questo Clarridge.

Tascio: Sì.

GI: È stato anche intervistato. Ma lei conferma di non averlo mai conosciuto?

Tascio: Guardi, io avevo già un'attività intensa, si partecipava a ricevimenti, eccetera. Quindi in una di queste occasioni certamente lo avrò conosciuto. Ma non certamente per questioni di lavoro. Io con la CIA non ho avuto mai rapporti qui.

GI: Ma cioè, lei lo ricorda o no questo signore?

Tascio: Non lo ricordo.

GI: Lei disse l'altra volta, se ben ricorda, di non averlo mai assolutamente conosciuto, no? Questo si chiama Clarridge ed era il Capo Stazione della CIA. E quindi era un personaggio di una certa importanza. Ma lei non lo ricorda assolutamente? Visivamente, fisicamente?

Tascio: No.

GI: E non ricorda di averlo mai chiamato nel suo ufficio?

Tascio: Io non credo di averlo mai chiamato.

GI: Ma ebbe rapporti con lui per la questione del MiG23?

Tascio: No no no, io i rapporti per il MiG23 li ho tenuti con questo colonnello Biankino direttamente, che poi è deceduto.

GI: Sì, di questo abbiamo già parlato. Però io parlavo proprio con Clarridge Dewey, detto Duane. Cioè, non è un personaggio che può confondersi con tanti altri. Lei dice "io nella mia carriera ho conosciuto tantissime persone. Poi come Capo del SIOS ho frequentato diversi addetti, eccetera". Però questo era il Capo Stazione della CIA a Roma.

Tascio: Si, indubbiamente era un grosso personaggio, ma vede, io non sono mai riuscito a convincere i miei interlocutori in materia che il secondo reparto era un ente operativo. Poteva atteggiarsi qualcuno a fare l'agente segreto, per carità. Ma noi non eravamo un'agenzia segreta, non eravamo titolati nè avevamo i mezzi per poter svolgere delle attività di carattere investigativo, tra virgolette, riferite ai vari agenti segreti, eccetera. Il S.I.S.MI aveva questi agenti segreti e corrispondeva con questo signor Clarridge della CIA. Avevano un rapporto diretto. Io ho visitato questo FTD nell'Ohio, ma sempre sulla scorta di accordi presi direttamente con questo colonnello Biankino.

G.I: Però adesso a me interessava sapere se lei ricordava proprio la persona di questo Clarridge.

Tascio: No, io non ce l'ho presente. Le dirò che non mi ricordo neppure esattamente com'era questo Coe, che io avevo conosciuto, perché era anche cognato di Biankino. Biankino aveva sposato la sorella di lui.

GI: Erano cognati?

Tascio: Erano cognati. Che era piccolino. Però ricordo bene Biankino.

GI: Ma per l'affare del MiG contattò qualcuno della CIA?

Tascio: Io non mi ricordo di averlo fatto.

GI: Io cerco adesso tra queste carte il verbale di interrogatorio del generale Tascio nella parte in cui...eccolo qua.

Tascio: Che si riferisce?

GI: Al signor Clarridge. Lei disse l'altra volta, siamo al 29 maggio del 92, io le chiesi "conosceva questo signor Clarridge?". E lei disse "No". Perché Clarridge io aggiunsi che era addirittura membro del gruppo di lavoro del DC9. Lei disse "lo apprendo da lei."

"Quando ci fu la caduta del MiG23 l'operazione di verifica di controllo delle parti che erano rimaste lì a Castelsilano, fu organizzata in questo caso da lei. E in questo caso ci fu una sua convocazione di esperti americani della CIA". E lei disse "Sì, ma non della CIA. Assolutamente no." Io poi le chiesi "non andò personale..." poi la domanda si è interrotta. Ovviamente era riferita al personale della CIA. E lei mi disse "no". "Dagli atti risulta che lei ebbe un incontro con il Capo della Stazione americana". Lei disse "no, no, andarono ma non era della CIA, signor Giudice. Io ho parlato e sono andato in Sila con un signore dell'FTD della Foreign Tecnological Division, che era un ente dell'USAF. Quindi era un rapporto..." e io le dicevo "ma lei non è andato mai giù o non ha mai chiamato giù qualcuno anche della CIA?". Lei disse "No, sono andati un certo mister Wilson e quest'altro signore. I miei rapporti erano per il MiG23 in relazione ad un accordo tra l'aeronautica militare statunitense e l'aeronautica e di collaborazione su certi aspetti di natura tecnico operativa. È nell'ambito di questo rapporto ordinativamente costituito che si è sviluppata questa collaborazione per quanto riguardava il MiG23 e quindi non la CIA". Io le dicevo "quindi dall'intelligence lei non ricevette nessuna notizia sullo svolgimento dei lavori di questo working-group?". Perché parlavamo del working-group che si era costituito sul DC9. Lei dice "no, lo escludo assolutamente". Poi io le chiedevo "lei però diceva adesso che era anche amico, cioè conosceva molto bene l'addetto militare" e cioè Biankino. E quindi già da quel tempo lei faceva riferimento al rapporto di conoscenza, lavoro ed amicizia che c'era con Biankino. Ed escludeva totalmente la conoscenza e qualsiasi rapporto con questo Clarridge. Io ho sentito questo Clarridge. Clarridge dà una versione diversa e dice che, riguardo al MiG23, lei ebbe a chiamarlo, in un certo senso quasi a convocarlo.

Tascio: Ma non avevo titolo per convocare Clarridge. Sarei entrato decisamente in un terreno del S.I.S.MI, che non mi avrebbe mai consentito di entrare in un terreno suo. Non potevo fare una cosa del genere.

Sono poi contestate sempre all'imputato Tascio, le dichiarazioni di Clarridge rese nell'esame del 4 marzo 97.

GI: Questo signore dice delle cose leggermente diverse. Cioè, dice di essere...della caduta del MiG, io l'ho sentito sulla caduta del MiG, e lui dice di essere stato informato di questo fatto dall'Aeronautica militare e disse "telefonò personalmente chiedendomi di andare al suo quartier generale, di raggiungerlo al quartier generale", traduce l'interprete. La mia domanda "dove? Nell'ufficio che si trova dietro la stazione Termini?" E poi aggiungo "il Ministero della Difesa Aeronautica, un grande palazzo? Lui dice "no, io ritengo che fosse un ufficio differente. Non credo che fosse il quartier generale dell'aeronautica. Io ritengo che a quel tempo il SIOS", cioè lui si ricorda così bene che il SIOS, a quel tempo, come adesso era collocato in una succursale, cioè in un edificio diverso. Lui usa il termine "succursale". Io gli chiedo sempre se fosse per caso nei pressi dell'Università di Roma e lui dice che però si ricorda con precisione che non era l'edificio del Ministero della Difesa Aeronautica, ma in una sede separata. Poi dice che fu ricevuto da lei nel suo "general Tascio personal office". "Ricorda cosa le disse il generale Tascio". E lui disse che lei gli disse di un MiG23 libico. Quindi c'è stato un rapporto secondo Clarridge sul MiG23. Tra lei e lui. Lui Capo Stazione della CIA per l'Italia. Cosa risponde a questa versione che Clarridge dà?

Tascio: Io ragiono per deduzione e non per memoria. Perché non ho la memoria esatta. Io non potevo assolutamente convocare questo signore nel mio ufficio, perché le sue competenze, i suoi rapporti, erano con il S.I.S.MI. Il S.I.S.MI non avrebbe mai tollerato una cosa del genere. Erano molto gelosi della loro...

GI: Però, se fosse stata una cosa così grave, come la questione della caduta di un aereo libico nel territorio italiano, non potrebbe aver preso un'iniziativa del genere?

Tascio: No, no, no, assolutamente. Io non avevo bisogno di contattare lui, perché quello che io...

GI: Ma guardi che però Clarridge è molto preciso.

Tascio: Sì, sì, sì, per carità. È un agente segreto, sarà preciso per forza.

GI: Sulla chiamata, sul fatto che lui fosse in ufficio quando è stato chiamato, che è dovuto venire da lei in un edificio separato dal Ministero della Difesa, in una sede separata.

Tascio: È davanti all'università però questa.

GI: È quella sede separata.

Tascio: Ma è nel complesso signor Giudice. Non è che sia...

GI: Sì, però lui dice "è una succursale", cioè una sede separata. Si ricorda di questo?

Tascio: No. Io non lo so. Lui è un agente segreto, quindi saprà quello che dice. Le garantisco che non potevo farlo e nè avevo bisogno di farlo.

GI: Sentiamo un attimo la versione di Clarridge. Clarridge dice che è venuto da lei, avete parlato del MiG23 libico, eccetera, e che lei lo ha invitato a mandare del personale. Cioè "di mandare qualcuno sul posto per esaminare l'aereo, che è una cosa normale da farsi quando si tratta nel campo dell'intelligence". E spiega anche la ragione: "perché avevamo sempre collaborato quando si trattava di materiale sovietico". Io gli ho chiesto se l'incontro fosse avvenuto in un giorno di lavoro. E lui ha detto "sì, sono abbastanza sicuro che si trattasse di un giorno lavorativo perché io ero nel mio ufficio quando ricevetti la chiamata". Quindi lei deve avergli detto addirittura che si trattava di una cosa molto grave e molto interessante.

Tascio: No, lo escludo.

GI: Perché dice lui "ci sono andato direttamente". E lui dice "ed era in un orario di lavoro". Il punto su cui questa deposizione forse è di maggior rilievo è il seguente: lui dice che tutto questo si colloca in un periodo di tempo in cui sul fatto ancora non era apparsa alcuna notizia sui mass-media.

Tascio: L'avrò letto sui giornali.

GI: Cioè, Clarridge le dà anche una spiegazione del metodo che avrebbe seguito.

Tascio: Ma è un agente segreto, signor Giudice.

GI: Sì, va bene. Se la cosa fosse venuta sui giornali lui correttamente dice "mi sarei rivolto al S.I.S.MI e non avrei accettato il colloquio con il SIOS", proprio come lei diceva.

Tascio: Guardi signor Giudice, lei già una volta ha avuto occasione di chiamarmi, scusi se l'ho interrotta, per mettermi a confronto con un signore che asseriva di avermi conosciuto e di aver fatto con me alcune cose e così via dicendo. Io se fosse possibile chiederei un confronto con questo signore. Io escludo nella maniera più categorica, ma in maniera decisa, di aver mai telefonato a questo Clarridge, di aver mai chiesto il suo intervento in materia di MiG23 o di qualsiasi altra cosa. E le spiego il perché. Perché io non avevo bisogno di Clarridge per mandare in Sila dei tecnici che poi sono venuti dalla FTD con Biankino. E quindi non avevo nessun bisogno. Non potevo farlo perché questi rapporti erano riservati al S.I.S.MI. Lui aveva rapporti esclusivamente con il S.I.S.MI. Con me non ha mai avuto rapporti di alcun genere di lavoro.

GI: Però questo fatto, della sua telefonata, della visita di Clarridge presso di lei, del suo invito a mandare qualcuno giù della CIA, tutto questo secondo Clarridge, avviene prima che le cose apparissero sulla stampa. Ma questo perché? Perché se fossero apparse sulla stampa, dice Clarridge "io mi sarei rivolto direttamente al S.I.S.MI". Il fatto a lui appare piuttosto grave. Se fosse venuto sui giornali il S.I.S.MI lo avrebbe informato. È lui che poi parla "cioè, non è un affare di tutti i giorni la caduta". Io poi gli chiedo appunto, in un certo senso anticipo questo dubbio che poi a distanza di anni sarebbe venuto a lei, se per caso ci fosse stato anche un rapporto diretto con il S.I.S.MI, se cioè Clarridge avesse chiesto conferma al S.I.S.MI di quanto lei gli stava dicendo. E lui dice di non averlo fatto perché immaginò... "cioè, secondo la mia sensazione, Tascio non voleva che io andassi al S.I.S.MI in quel momento".

Tascio: No, è falso. È destituito di qualsiasi fondamento. Io se fosse un italiano, lo denuncerei.

GI: Lui addirittura ricorda che tutto questo avvenne prima del pranzo.

Tascio: È falso. E lo dimostra quello che dice. Che io prima addirittura dell'incidente, come se io avessi saputo dell'incidente quattro giorni prima e avessi chiamato lui per dirgli di questo. E quattro giorni dopo sarei stato chiamato nell'ufficio del sottocapo. Melillo avrebbe scritto lo stesso giorno che eravamo in riunione, eccetera eccetera. Saremmo stati dei grandi registi, dei grandi attori. Cioè è proprio il fatto che lui dice questo che dimostra anche la non veridicità di tutto quello che ha detto prima. È tutto falso. Non so perché lo dica.

GI: Io poi faccio questa domanda. Vado avanti con la lettura perché è un verbale un po' frammentato a causa della varie necessità di traduzione. "In queste conversazioni, sia quella telefonica, sia quella fatta in ufficio, il generale Tascio le parlò di una certa urgenza di organizzare il tutto?". E Clarridge dice "io non ricordo. Però alla fine c'è stato un certo ritardo nell'organizzare l'invio del mio personale", del personale CIA a Castelsilano. "Ma comunque tutta questa organizzazione e la realizzazione della missione giù è avvenuta di sicuro prima che la notizia apparisse sulla stampa". E cioè prima...la notizia sulla stampa, lei lo ricorda meglio di me, avviene lo stesso 19.

Tascio: Il 18.

GI: Il 18. Lei lo ricorderà meglio di tutti noi. Credo che la notizia si sia diffusa immediatamente. Insiste su questo punto: che tutto, ovviamente telefonata sua, convocazione in ufficio, discussione, organizzazione della missione con personale CIA e realizzazione a Castelsilano, tutto si colloca prima della...

Tascio: Ma è un falso, signor Giudice. Non è che si debba mettere minimamente in discussione una cosa del genere. Cioè, non sono io a dire che è caduto il 18 il velivolo, sono 300 persone, sono i Carabinieri...

GI: Ricorda in particolare che il suo quartier generale a Washington non fu particolarmente entusiasta della missione, perché sapevano a Washington che in genere i sovietici non davano ai libici l'ultimo modello del MiG. Quindi la versione in uso ai libici sicuramente non era così sofisticata come poteva essere di interesse per l'intelligence...

Tascio: Davano una versione da esportazione.

GI: Ed anche perché, lui ricorda, "perché non c'erano armi sull'aeroplano". E aggiunge, guardi la sua memoria, "credo che il generale Tascio avesse già individuato, determinato, che la macchina fotografica non era stata esposta. Comunque essi si coordinarono con il mio quartier generale e con l'Air Force Intelligence", adesso il discorso è molto frammentato "e andarono giù prima che la notizia comunque apparisse sui giornali. E l'interesse", lui addirittura specifica qual'è l'interesse della CIA. Cioè, la CIA non si interessa del materiale elettronico. Tutti argomenti che probabilmente interessavano l'Air Force americana, eccetera. "Ma si interessa soltanto del numero di matricola, il factory marking". Aggiunge un'altra cosa molto importante: che quando i suoi andarono giù, il cadavere del pilota non c'era. Questo è uno dei punti che Clarridge dice.

Tascio: Ma questo è chiaramente falso.

GI: Anche il gruppo a Roma venne da lei. Comunque quando andarono giù il cadavere non c'era. Poi qui parla del volo.

Tascio: Dai brogliacci io non sono andato da nessuna parte i giorni precedenti.

GI: Addirittura dice che quando i suoi andarono giù sul luogo di caduta dell'aereo non c'era nessun presidio dell'esercito e dei Carabinieri, come avvenne poi dopo il 18, ma c'era soltanto un maresciallo dei Carabinieri che incontrò all'aeroporto e che praticamente fece da guida. Che cosa dice?

Tascio: Falso, completamente falso. Destituito di qualsiasi fondamento, sia logico che...

GI: Su questo punto poi è molto categorico, io l'ho sentito e gli ho rivolto più domande, sulla questione del cadavere. È chiarissimo, dice che il corpo del pilota non c'era al momento del sopralluogo dei suoi uomini. Ribadisce il suo interesse per i marchi, questo che lui chiama factory marking.

Avvocato: Cioè sarebbe il numero di matricola dell'aereo.

GI: Il numero di matricola. In effetti chi conosce il numero di matricola conosce tutti i trasferimenti del velivolo. Cioè da quando viene prodotto dalla fabbrica...un buon servizio sa per esempio quali sono i numeri di matricola dei MiG siriani e dei MiG libici.

Tascio: Sì, ma è una cosa banale.

Avvocato: Nei registri di volo non si mette il numero...

GI: Dei MiG nord-vietnamiti.

Avvocato: Nei registri di volo...

GI: No nei registri di volo.

Avvocato: Per vedere i passaggi. Se la matricola individua l'anno di fabbricazione e forse il luogo. Ma dopo scompare, nel senso che non viene più citata nell'attività di volo del velivolo.

Tascio: Io sono sbalordito.

GI: Un buon servizio sa qual'è la serie che viene data ai nord-vietnamiti, quella che viene data ai siriani, quella che viene data ai libici.

Avvocato: Questo sì.

GI: Quindi, se non si sa di che nazionalità è il velivolo, chi possiede il factory marking...

Avvocato: Loro possono risalire alla data di fabbricazione e a chi è stato consegnato.

G.I: Poi parla moltissimo questo Clarridge di lei. Si ricorda delle pressioni che lei aveva dai libici per la restituzione dell'aereo.

Tascio: Beh, ma questo lo sapevano tutti, lo sapeva Biankino...

GI: Era un senso di urgenza...

Tascio: E quindi lo sapeva anche lui.

GI: Ma lei diede dei pezzi agli americani?

Tascio: No, loro erano interessati...questo Walters, intanto lo conosceva di già. L'unica cosa che non conosceva, secondo quello che ha detto lui... loro non avevano bisogno dei pezzi. Questo aveva una valigetta con dei sampler, come li chiamano loro. Aveva delle bottigliette e le ha riempite di olio idraulico, di olio dei freni, di olio del motore, di grasso e se li è portati via. Poi ha fotografato questa frizione del radar, che secondo lui era di un tipo diverso rispetto a quelli che aveva visto da altre parti. E questo aveva un significato per lui. Ma non ha portato via nessun pezzo.

GI: Cioè, nessun pezzo è andato in America?

Tascio: No, che io sappia no. Non mi sembra.

GI: Nemmeno alla Foreign Tecnology Division?

Tascio: Ma non lo so se lui mentre stava lì ha raccattato qualcosa e se l'è portata appresso.

GI: Quando dice "lui" chi dice? Chi intende per "lui"?

Tascio: Walters.

GI: Lui parla moltissimo della questione del serial-number.

Tascio: È falso.

GI: Cioè l'interesse per il numero di fabbrica da parte della CIA. Ricorda per esempio che i suoi gli riferirono che c'erano dei resti di roba da mangiare o di roba da bere, cose che non avrebbero dovuto trovarsi all'interno di un aereo. Questo se lo ricorda lei?

Tascio: No.

GI: La mappa, si ricorda ? C'era una mappa con attività relative al volo.

Tascio: Quel triangolo che le dicevo io. Probabilmente lui come buon agente segreto li chiamava e si faceva riferire tutto quello che avevano visto.

GI: Quindi lei esclude...

Tascio: Io escludo, io non sapevo che si poteva denunciare anche uno straniero, ma chiedo all'avvocato di procedere, nei limiti delle cose possibili. Perché poi il fatto che lui dice di questi quattro giorni prima, inficia anche tutto il resto. Ma che addirittura lui mette in dubbio 300 persone che hanno visto il velivolo cadere in quel giorno, che lui pensi che sia stata tutta una messa in scena...

GI: Perché dice "quattro giorni prima"?

Tascio: Non lo so perché dice quattro giorni prima. Lui lo spiegherà perché.

GI: Lui però non parla di quattro giorni prima.

Tascio: Lei, lo ha detto prima. Ha detto che è stato quattro giorni prima...

GI: Qualche giorno prima.

Tascio: Ah, qualche giorno prima. Avevo capito quattro. Mi sembra che lei abbia detto quattro. Si può risentire?

Avvocato: Ho segnato "Tascio telefona quattro giorni prima"

GI: Quindi lui insiste molto su questo problema del serial e del number, del numero di matricola. Questo è quello che diceva nel 94. Le ho letto parte del verbale di Clarridge ascoltato il 20 maggio del 94.

Tascio: L'ho inteso per radio nella trasmissione alla quale ha partecipato anche lei. Purgatori ha citato questo fatto. E poi lei lo ho confermato indirettamente.

GI: Io ritengo che ci sia stata pure un'intervista. Questo è un personaggio famosissimo. Lei lo sa perché è famoso?

Tascio: No

GI: Perché questo personaggio è stato coinvolto nella questione dell'Iran-contra. Quindi, questo personaggio io chiesi di ascoltarlo tantissimo tempo fa. Poi non fu possibile proprio perché era coinvolto in questo affare dell'Iran-contra. Poi quando è uscito da questo affare è stato possibile. Io credo che la mia Commissione rogatoria sia di qualche anno prima della realizzazione."

La chiarezza del contenuto dell'interrogatorio non mostra necessità di commenti, se non un chiarimento sulle affermazioni dell'imputato a pag.87 ove egli asserisce: "...Perché poi il fatto che lui dice di questi quattro giorni prima inficia tutto il resto...". A precisa domanda di questo Istruttore: "Perché dice "quattro giorni prima"?", Tascio risponde: "Non lo so perché dice quattro giorni prima. Lui spiegherà perché". GI: "Lui però non parla di quattro giorni prima". Tascio: "Lei lo ha detto prima. Ha detto che è stato quattro giorni prima...". GI: "Qualche giorno prima". Tascio: "Ah, qualche giorno prima. Avevo capito quattro. Mi sembra che lei abbia detto quattro. Si può risentire". Avvocato: "Ho segnato" "Tascio telefonò quattro giorni prima".

In vero scorrendo la trascrizione dell'interrogatorio - e cioè in effetti, considerata la fedeltà di tale operazione, è come se si fosse riascoltata la registrazione - mai prima nelle domande dell'inquirente appare un'indicazione numerica precisa dei giorni che avrebbero separato il rapporto con Clarridge dalla scoperta della caduta del MiG libico. L'inquirente contestando il contenuto del verbale d'esame di Clarridge, dà atto, anche perché nelle risposte del funzionario statunitense mai si fa riferimento a date precise, soltanto di essere stato chiamato per telefono da esso imputato e di averlo raggiunto nel personal office sito in una sorta di succursale del Ministero della Difesa Aeronautica e ciò in un periodo di tempo in cui sul fatto non era apparsa alcuna notizia sui mass-media. Clarridge non parla mai né di quattro giorni né di altro numero esatto di giorni.

Al contrario i "quattro giorni" li menziona per la prima volta nel corso dell'interrogatorio proprio l'imputato. E ne parla senza che vi fosse precisa domanda al riguardo. Il suo discorso segue la contestazione della precisa circostanza fissatasi nella memoria di Clarridge e cioè che la sua visita al SIOS, pur non ricordando il giorno, si collocasse prima dell'ora di pranzo. È Tascio che di seguito alla sua affermazione di falsità di quella circostanza parla di quattro giorni. "È falso. E lo dimostra quello che dice. Che io prima dell'incidente, come se io avessi saputo dell'incidente quattro giorni prima e avessi chiamato lui per dirgli questo. E quattro giorni dopo sarei stato chiamato nell'ufficio del Sottocapo". Lo fa a mo' di esempio, ma stranamente parla di quattro giorni, quasi divinando successive contestazioni.

E anche l'avvocato erra nell'affermazione sopra menzionata, che addirittura trascrive in una sorta di appunti sul verbale.

Solo dopo le contestazioni sopra riportate l'interrogatorio volge alle annotazioni dell'agenda dell'imputato ed in particolare a quella che concerne Clarridge e che è riportata sotto la data precedente di quattro giorni la "caduta" del MiG libico - e quindi delle due l'una: o Tascio ha memoria diretta dell'evento o ricorda l'appunto sulla sua agenda, e comunque in ogni caso sciorina menzogne.

Quindi contestazione dell'appunto.

GI: Lei dice "non conosco Clarridge. Tutto quello che lui dice sul mio conto non è assolutamente vero".

Tascio: No, quello che dice sul fatto di "qualche giorno prima".

GI: No, però che abbia parlato con lei della questione del MiG23. Anche questo esclude?

Tascio: Io lo escludo, sì.

GI: Però nella sua agenda c'è segnato un incontro con Clarridge. Se lo ricorda questo?

Tascio: No.

GI: Eppure c'è. C'è scritto "mister Clarridge". E poi c'è un appunto relativo a questo mister Clarridge. Quindi lei in genere quando scrive qualcosa sull'agenda è perché ci ha parlato o ha fatto qualcosa con mister Clarridge.

Tascio: A meno che non si dà per vero che quattro giorni prima o qualche giorno prima io abbia organizzato tutta questa messa in scena e quindi sto qui a coprire i miei incontri con Clarridge perché ho interesse a mantenere questa mia scandalosa attività, oppure quello che dico lo si deve ritenere come frutto di quello che io ricordo. Non ho motivo per nascondere i miei contatti con Clarridge. Perché quello che lui dice lì è completamente destituito di qualsiasi fondamento. Se l'avessi contattato, se io gli avessi chiesto, se questo Walters fosse stato frutto...io non ricordo di averlo mai contattato e nego di averlo contattato. Lei mi dice che io l'ho scritto lì, quindi sicuramente qualche cosa c'è. Ma non è che io neghi tutto questo perché abbia intenzionalmente delle motivazioni per negarlo. È perché effettivamente io non ricordo di averlo fatto. D'altronde lei mi consenta, sono passati 17 anni. Che io ricordi di aver contattato un Clarridge qualsiasi, ancorché il capo stazione della CIA, non mi sembra una cosa da rimanere impressa nella mia memoria in maniera così ferrea. A meno che io non abbia fatto quello che lui dice che ho fatto.

GI: Sì, però lei dice "mister Clarridge: lo possono comparare e ce lo ritornano con l'analisi dell'FTD". Che cosa?

Tascio: Lo possono comparare?

GI: Lo scrive lei.

Tascio: Che non dipendeva dalla CIA.

GI: Però l'annotazione è "mister Clarridge".

Tascio: Non so, può darsi che mi abbia detto qualcosa Biankino.

GI: E ci ha messo pure vicino 500 dollari. Questo lo aiuta a ricordare? Cioè, questa operazione costava 500 dollari. Però è una comparazione tramite lui oppure tramite l'addetto? Però lei non scrive mister Biankino, scrive mister Clarridge. E sotto aggiunge "MiG21". Quindi è qualche cosa che si riferisce al MiG.

Tascio: Ma questa è un'altra cosa. Non è riferita al MiG23, mi scusi.

GI: Poi lei aggiunge "vogliono vederlo".

Tascio: Ma non si riferisce al MiG23, è un'altra cosa.

GI: E cerchi di ricordare. L'interrogatorio è un atto per la difesa, per la discolpa, perché l'imputato dica le sue ragioni.

Tascio: Ma qui non devo dire le mie ragioni. Qui dove dire se e perché ho fatto...

GI: Cioè, ci dia una spiegazione.

Tascio: Ma se non ricordo il fatto come faccio a darle una spiegazione di questo fatto?

GI: Beh, si sforzi. È nel suo interesse.

Tascio: Ma io mi sto sforzando nel mio interesse. Capisco bene che lei ha delle indicazioni che la portano a ritenere che io abbia avuto certi comportamenti che sono censurabili sotto il profilo penale. Me ne rendo ben conto. Però non riesco a forzare la mia memoria. Ho già fatto altre volte l'errore di forzarla e dare delle versioni che si sono dimostrate non reali, non vere rispetto a quello che era all'epoca. Io mi posso mettere adesso nei panni dell'epoca e dire "ma perché l'ho scritto?". Ma come faccio a ricordare dopo 17 anni perché ho scritto una cosa che poi tra l'altro aveva dei significati molto marginali. Non è che il MiG23 per me sia stato un trauma sul quale io ho lasciato tutta la mia memoria e la mia esperienza. Era un fatto operativo, era un fatto di servizio.

GI: Questo lo scrive lei. Tenga presente che tutto questo è scritto il 14 di luglio.

Tascio: Si, ma non era il MiG23. Gliel'ho già detto senza saperlo. Questo probabilmente si tratta di altre cose. Probabilmente si tratta di un aeroplano che poteva scappare...di qualcuno che poteva venir fuori dalla Libia e portar fuori il MiG21.

GI: Però quest'annotazione corrisponde a quello che dice Clarridge.

Tascio: Ma il 14 luglio non è qualche giorno, sono addirittura...avremmo dovuto mettere questo MiG23, tenerlo lì dal 14 fino al 18, quattro giorni, e sarebbe caduto questo affare...no, questa è un'altra cosa, non c'entra niente.

GI: Però a che cosa si riferisce? Tenga presente che Clarridge dice in tempo non sospetto delle cose che coincidono con quello che noi poi troviamo nella sua agenda. Clarridge dice queste cose nel 92.

Tascio: No, ma qui lei non trova delle cose...

GI: Guardi qua, queste cose Clarridge le dice nel 92, quando in un certo senso nessuno immaginava che potesse...

Tascio: Nel 94.

GI: Scusate, nel 94, quando nessuno immaginava...

Avvocato: Lui ha parlato nel 92.

GI: Nel 92, sì. Però, nel 94 Clarridge dice questa serie...questo viene trovato nelle sue mani nel 95.

Tascio: Sì, ma non si parla di MiG23 qua. Qui si parla di MiG21.

GI: Ma all'epoca si sapeva che era MiG23?

Tascio: Certo.

GI: Ha visto cosa dice Melillo? Melillo dice addirittura che era un MiG 17. Si ricorda che dall'alto non si riusciva a capire assolutamente che tipo di MiG fosse.

Tascio: Sì, ma poi si è avvalorato lì.

GI: Ma questo il 18 però.

Tascio: Sì, ma poi era un MiG23, non era un MiG21.

GI: Si, però il 14...faccia l'ipotesi Clarridge. Cioè, acceda per un attimo all'ipotesi che fa Clarridge.

Tascio: Non è assolutamente un'ipotesi da prendere in considerazione. E poi lei consideri che questo signore è stato in Italia non so per quanti anni, non ho idea. I giornali non hanno fatto altro che pagare, il Purgatori su queste cose qui ha scritto infiniti, non un articolo ma infiniti articoli sul Corriere della Sera, che è uno dei giornali che arriva negli Stati Uniti. Il mio nome è circolato, signor Giudice. Non è che è un nome qualsiasi, purtroppo.

GI: Clarridge ricorda addirittura di aver visto...

Tascio: Lo possono "comperare" e non "comparare".

GI: Lei dice "comperare"?

Tascio: Sì. "e ce lo ritornano con analisi FDT e costa 500 dollari. Tramite lui o tramite addetto". Comunque è certamente un qualche cosa che non ha niente a che vedere. Poi non è detto che io abbia parlato con lui. Questo si sa e qualcuno mi ha detto che mister Clarridge deve aver fatto questo. "Lo può fare lui o tramite addetto". Me lo può avere detto Biankino, me lo può aver detto chiunque.

GI: Però Clarridge dice di essere venuto da lei, di aver visto addirittura la sala grande dove c'erano i pezzi.

Tascio: Non c'erano i pezzi. Non c'erano sale grandi dove c'erano i pezzi. Erano tutte sale piccole. Lei lo ha visto il secondo reparto?

GI: Sì, lo conosco.

Tascio: Quindi è una sala grande quella?

GI: No. Ma la sala grande mica è un salone. Una sala dove su dei tavoli c'erano dei pezzi. (più che probabilmente è la stessa sala, di cui parla Nobili; nde(.

Tascio: C'erano dei pezzi, certo.

GI: Beh, ma lui li ricorda.

Tascio: Ma lui ha detto delle cose proprio prive di fondamento. Io non so perché le dica. Ma certamente deve avere dei motivi o lavora di fantasia. Comunque questo non è il MiG23, "500 dollari lo possono comperare e ce lo ritornano con analisi FTD. Lo possono comperare, tramite lui oppure tramite addetto".

GI: Questo è il lunedì 14 luglio. Cosa significa quell'appunto?

Tascio: A quale appunto si riferisce?

GI: Quello del 14 luglio.

Tascio: Sto cercando di ricostruire signor Giudice.

GI: Prima e dopo non c'è nulla che riporti...

Tascio: Sto cercando di vedere se c'è qualcosa che mi possa riportare sulla strada.

GI: Lei deve tener presente che fin quando non sono scesi giù gli esperti era molto difficile dire che tipo di velivolo fosse.

Tascio: Ma io vorrei sapere come fa lui a stabilire...

GI: Ricordi bene quello che dice Melillo, che parla addirittura di MiG 17. Quindi una delle versioni più antiquate."

E sempre di seguito contestazioni delle date dei documenti SMA e S.I.S.MI, e delle risultanze dagli appunti di Melillo.

"GI: Lei poi avrà saputo, perché anche su questo i mezzi di informazione hanno parlato, purtroppo, che c'è una serie di documenti in cui la data di caduta viene indicata nel 14 luglio. Anche documenti di provenienza dell'Aeronautica, non solo di altre entità, come il S.I.S.MI.

Tascio: Io credo che onestamente se uno a distanza di... mettiamo anche che fosse il 92 o il 94, di 14 anni, va a speculare sul 18 o sul 17 e chiede a Tizio "ma che giorno era?"

GI: Però i documenti del S.I.S.MI e dello SMA furono fatti a breve distanza.

Tascio: Sì, ma lei ha dei riscontri. Io sono partito il 18 con un aeroplano. Lo ha trovato lei che sono andato a Lamezia Terme. Poi lì c'è un brigadiere dei Carabinieri che certamente mi auguro che sarà ancora in grado di dire se mi ha accompagnato là sopra. Poi là sopra c'erano degli ufficiali dei Carabinieri, c'era un magistrato. Saranno in grado di dire se era il 18 o se era un altro giorno. Se poi c'è qualcun altro che dice che non era il 18 ma era il 17, io non so come difendermi da questa accusa, se lei mi consente, signor Giudice.

GI: Questo lo dice anche Melillo, che allo SMA sulla data circolavano più voci, cioè più date.

Tascio: Della caduta di questo qua?

GI: Sì. Chi diceva il 14, chi il 15, chi il 16, chi il 17. Dopo non prima, ovviamente.

Tascio: Io sono stato avvertito il 18.

GI: Cioè, non tutti erano sicuri della data del 18. Certo, lei è stato avvisato il 18.

Tascio: Io sono stato giù il 18, quindi se lei mi dice "ma il giorno prima c'era?"

GI: Però lei scrive questa cosa il 14 luglio.

Tascio: Si, ma non è il MiG23. Io scrivo una cosa di cui non ricordo il significato.

GI: Però lei sta parlando con uno che parla inglese. Perché stranamente lei non scrive mai in inglese.

Tascio: Ma io con Biankino parlavo in inglese.

GI: Però perché non ci ha scritto Biankino?

Tascio: Ma non lo so.

GI: Lei il 14 sta parlando con qualcuno di MiG21, che ne esistono diverse versioni e che loro, probabilmente i suoi interlocutori e non dei terzi, vogliono vederlo. Vogliono vedere qualche cosa che attiene al MiG. Cerchi di dare un'interpretazione a queste parole, ragionevole ovviamente.

Tascio: Io sono sotto accusa, come faccio a dare delle interpretazioni così vaghe se non ho una memoria certa di questo?

GI: Però l'annotazione è intestata a mister Clarridge.

Tascio: Si, ma io ne prendo atto. Se c'è scritto così è incontrovertibile.

GI: E quindi è qualcosa di cui ha discusso con Clarridge. Se ne avesse discusso con Biankino avrebbe scritto mister Biankino.

Tascio: Ma come faccio a ricordarlo, signor Giudice.

GI: Come quando altre volte scrive, parla con Torrisi, scrive Torrisi. Guardi, non è che si riferisce a un terzo che sta alle spalle della persona menzionata. Lei mille volte intesta i suoi capoversi con la persona, Gerace, Torrisi, eccetera. È un suo costume. È un costume di tutti. Cioè, qualsiasi persona quando scrive, scrive "questa cosa me l'ha detta Tizio" e scrive il nome di Tizio.

Tascio: Sì, ma le pare che se io sto organizzando una cosa del genere parlo con lui il 14 del MiG23 che deve scomparire, gli riservo quattro righe per poi passare a parlare della crociera aerea in Brasile, o non dovrei essere indaffarato ad organizzare questa messa in scena che lui descrive così accuratamente?

GI: È un punto.

Tascio: Questa è semplicemente una semplice osservazione su un qualcosa che è scritto qua, ma che non può dimostrare certamente che io ho visto Clarridge e ho organizzato quello che lui dice che io abbia organizzato. Non vedo come si fa a passare da questo a una cosa così grave.

GI: Soltanto che Clarridge dice delle cose che corrispondono stranamente con il suo appunto.

Tascio: L'ho scritto io questo signor Giudice.

GI: Non è che Clarridge conoscesse l'appunto suo.

Tascio: Sta dicendo delle cose che lui può aver letto sui giornali. Ma come fa lui a ricostruire a distanza di 14 anni su un episodio in Italia, un agente segreto della CIA che ci avrà chissà quante altre cose? Si va a ricordare che io gli ho detto quattro giorni prima della caduta? Perché la caduta è avvenuta il 18.

GI: Lui ricorda soltanto di essere stato chiamato da lei in un momento in cui nessuno sapeva nulla. E che quindi è stato necessario pure un certo numero di giorni, necessari per organizzare la missione, per avere le (incomp.) da Washington. Quindi lui dice soltanto che è stato avvisato da lei prima che il fatto apparisse sulla stampa. Cioè, lui non dice quattro giorni prima.

Tascio: Io dico invece che...

GI: E che sa che l'ha raggiunto nel suo ufficio.

Tascio: Io escludo nella maniera più assoluta, al limite della denuncia, nella maniera più tassativa. Io sono partito per la Sila e ho fatto le cose di cui ho dato quei frammentari ricordi che ho. Che io abbia contattato lui prima del 18 è assolutamente... per altre cose compare il suo nome qua. Ma questo non è collegato. Questo non significa che abbiamo parlato del MiG23. Si può pensare "hai pagato 500 dollari per fare l'analisi", di che cosa, del MiG23? Oppure ci sono parecchie versioni...

GI: Il pezzo di una parte che si può mandare in America e ce lo restituiscono.

Tascio: Beh ma la CIA mi fa pagare 500 dollari per sottoporre un pezzo del MiG23...

GI: Non potrebbe essere per le spese di spedizione?

Tascio: La CIA?

GI: No, le spese di spedizione.

Tascio: Ma io le mando attraverso l'addetto.

GI: Se è un pezzo grosso. Lei deve dare una spiegazione.

Tascio: Ma non posso darle...

GI: Potrebbe essere un pezzo che ha necessità di essere...

Tascio: Ma io non capisco come lei possa pensare che io debba...

GI: Per spese di spedizione.

Tascio: Ma perché?

GI: Ma se è un pezzo grande? Non dico un'ala.

Tascio: Di che cosa signor Giudice stiamo parlando?

GI: Potrebbe essere una parte del MiG21.

Tascio: Ma questo è quello che pensa lei.

GI: No, questo è quello che si può ipotizzare.

Tascio: Perché è lei che ipotizza. Io non lo so...

GI: Cerchiamo di dare una spiegazione a quello che ha scritto lei.

Tascio: Ma io non posso fare delle ipotesi. Se io non mi ricordo come faccio a fare delle ipotesi dandole delle possibili versioni che non sono la realtà? La porterei su una strada sbagliata.

GI: Ma lei potrebbe avere un ricordo diretto. Io faccio appello al suo ricordo diretto.

Avvocato: Mi sembra che dica "non voglio fare delle ipotesi perché non riesco a ricordarmi". Questo mi sembra il senso che Tascio tenta di dire.

GI: Bene, ritorniamo alla sua agenda.

Tascio: Io comunque voglio sentire qualcuno che lavorava con me, se si ricorda di questo fatto. Che potesse aiutarmi a mettere assieme...

GI: Il soggetto dovrebbe essere il MiG21. Possiamo tradurlo così: "molte versioni, vogliono vederlo". Ora lei pensa che sia questa la traduzione più corretta?

Avvocato: Dalla mia modesta conoscenza dell'inglese...".

Così come non ricorda o non sa rispondere su quanto gli viene domandato sull'annotazione del 14 luglio, nulla rammenta su altra annotazione apposta sotto il 4 luglio che concerne una sua visita in Israele, il suo contatto con Zeira, addetto militare israeliano all'epoca, gli argomenti trattati, MiG25, MiG23, percentuale (bassissima 12% 9 di piloti libici sui MiG25 di quell'Aeronautica).

Altro argomento di sommo rilievo, sul quale però, come usualmente, poco o nulla ricorda, nè sa dare spiegazioni di semplici appunti, è il rapporto con il generale Notarnicola, all'epoca, come noto, colonnello, capo della 1a Divisione del S.I.S.MI. Tascio ammette solo di aver avuto dei rapporti. Quindi si passa alla contestazione dell'appunto sotto il 28 luglio, e immediatamente Tascio riduce al minimo la frequentazione: "Ho avuto qualche rapporto...c'è stato a posteriori...non ricordo di aver avuto dei contatti...". Ma più chiaro il testo dell'interrogatorio che tocca anche altri argomenti connessi, come i documenti S.I.S.MI del 29 luglio e 6 agosto 80 e le spedizioni dei tracciati.

"GI: Questo avviene il 28 di luglio. Lo scrive lei, della visita di un suo dipendente, di un dipendente di Notarnicola, cioè della 1a Divisione del S.I.S.MI, presso di lei.

Tascio: Io sto cercando di forzare disperatamente la mia memoria, signor Giudice.

GI: Adesso stiamo cercando di lavorare sulla base dei suoi appunti e basta. Sono cose che lei ha scritto. Ha tutto il necessario tempo, considerato che sono cose di tanto tempo fa. Non se lo ricorda?

Tascio: No, non me lo ricordo.

GI: Ma con Notarnicola aveva dei rapporti?

Tascio: Ho avuto qualche rapporto.

GI: Ma ha avuto dei rapporti per la questione del DC9 Itavia?

Tascio: Guardi con Notarnicola c'è stato a posteriori, io non ricordo di aver avuto dei contatti. Questa è la risposta alla domanda. Però c'è stata quella famosa questione dei due appunti del mese di agosto che lui ha firmato. Lei sa che, perché sa tutto di me, che io dall'1 al 31 agosto sono stato in licenza.

GI: 1-31.

Tascio: 1-31 di agosto.

GI: Non è mai tornato a Roma?

Tascio: Sono tornato per i funerali di mio zio con un velivolo dell'Itavia che faceva Lamezia-Ciampino. Quindi con velivoli militari - in effetti il viaggio fu compiuto con aereo civile, m a le spese furono richieste con una nota di rimborso all'AM; nde.

GI: Dove è stato in vacanza ?

Tascio: A Lamezia, sul litorale di un paese. Sono pronto a darle tutti i nomi di tutti i villeggianti che stavano lì e che lei può chiamare per confermare questo .

GI: Ma come mai andò a Lamezia? Andava spesso a Lamezia ?

Tascio: No no no, c'eravamo andati con dei miei parenti perché avevano acquistato in un villaggio di quelli che stavano facendo a quell'epoca lungo il litorale prima di Lamezia. E quindi siamo andati in questo villaggio...

GI: Era la prima volta?

Tascio: Era la prima e l'unica volta. Non siamo più tornati.

GI: No, le faccio questa domanda perché il posto dove è andato in vacanza è vicinissimo a Castelsilano.

Tascio: È l'assassino che torna sul luogo del delitto, signor Giudice. Se rammento bene , non perché rammenti all'epoca ma per aver rivisto gli atti, l'8 di agosto il S.I.S.MI invia certi tracciati radar chiedendo ... questi tracciati radar mandati a firma del colonnello Bomprezzi e io mi sono assunto doverosamente le responsabilità di tutto questo. Io ero assente. Poi in Commissione Stragi mi parlano dell'interessamento del S.I.S.MI Dice " ma lei ha preso contatti con il S.I.S.MI per queste questioni, eccetera eccetera?" Io dico "no". Io non mi sono interessato ufficialmente del DC9 fino all'8, quando è arrivata questa ... naturalmente ufficialmente, burocraticamente.

GI: Era Bomprezzi.

Tascio: Era Bomprezzi. E lì in Commissione Stragi c'è stato una cosa che lei conosce bene, perché mi è stato contestato violentemente il fatto che, secondo gli appunti del S.I.S.MI, invece il S.I.S.MI diceva al suo direttore che il capo del SIOS contattato per le vie brevi ha detto che si tratta di un cedimento strutturale, eccetera eccetera. Mi si mettono in bocca un certo numero di cose. In un appunto che poi ho saputo era del 29 di luglio. Ma l'ho saputo dopo, non nel secondo interrogatorio del S.I.S.MI E poi non mi ricordo più se uno dei parlamentari mi ha veramente stracciato perché in un secondo appunto del S.I.S.MI...

GI: Chi era?

Tascio: Era un comunista. Ce l'ho scritto. Mi disse "ma come! Muoiono 81 persone..." perché in uno di questi appunti...

GI: Del 6 agosto, sì.

Tascio: Del 6 agosto, ce l'ho qua. Si diceva che un velivolo aveva attraversato la rotta del DC9. Io ho continuato a parlare non conoscendo di questi due appunti. E quindi ho fatto veramente una figura, sono rimasto molto in imbarazzo. Dopo di che sono tornato allo Stato Maggiore e il Capo di Stato Maggiore aveva questi due appunti dei quali il primo, quello del 29 se non sbaglio, è stato disconosciuto dal colonnello Notarnicola come firmato da lui. Esisteva poi un terzo appunto. Perché il secondo appunto ... il primo diceva queste cose, il secondo diceva di questo aeroplano, eccetera. Dice "interpretato con l'aiuto di personale dell'Aeronautica tecnico non qualificato" e dice che c'era un velivolo che attraversava la rotta del DC9. Nel leggere questo appunto rilevo che effettivamente avevano sbagliato l'orario. Cioè, anziché leggere l'ora di Greenwich, avevano letto in ora locale. Siccome era di due ore avanti, quindi questi parlamentari ritenevano che io avessi taciuto su un'interpretazione, su addirittura la presenza di un velivolo, eccetera eccetera. Quindi la volta seguente ho chiarito in Commissione Stragi tutto questo dicendo che gli appunti del S.I.S.MI erano redatti in maniera molto sciatta. Uno di questi fu misconosciuto dal colonnello Notarnicola.

GI: Quello del 29 era ?

Tascio: Quello del 29 mi sembra che fosse, o del 6 .

GI: È quello del 29, sì. Quello in cui si riparla del cedimento.

Tascio: Intanto in Commissione Stragi, come lei sa, fu citato un appunto che dimostrava che mi ero interessato di tutto questo in data 27 giugno, che compare nella prima relazione Stragi e poi nella seconda...

GI: In data 27 giugno?

Tascio: Sì. Perché citavano in un appunto che era stato mandato dalla Stato Maggiore che nell'oggetto aveva DC9 Itavia il 27 giugno. Quindi avevano preso la data dell'appunto. Poi è scomparso nella seconda relazione. Ecco, poi questo è l'appunto del 29.

GI: È quello con disconoscimento di firma da parte di Notarnicola.

Tascio: Sì, che poi ho saputo che è stato disconosciuto. Questo è quello che diceva appunto di questo aeroplano che intersecava.

GI: Il 6 agosto, sì.

Tascio: E questo è quello che la Commissione, i parlamentari non avevano letto, oppure l'avevano letto ma non l'avevano utilizzato, dove si corregge l'errore che hanno fatto là.

GI: Delle due ore.

Tascio: Delle due ore. Ora, io sono rimasto anche perplesso di fronte al disconoscimento della firma del colonnello Notarnicola in un contesto quale quello del S.I.S.MI Quindi io avevo definito quei due appunti che parlano del mio interessamento prima, sciatti. Quindi, io con Notarnicola avevo avuto pochissimi contatti. Nella fattispecie io non ricordo di averne avuti.

GI: Ma un suo ufficiale, chi conosce degli ufficiali di Notarnicola?

Tascio: Dunque, dei miei dipendenti io l'ufficio che aveva contatti con quell'ufficio di Notarnicola doveva essere quello del colonnello Gaudio.

GI: Della prima divisione.

Tascio: No, era del SIOS.

GI: Ah, da parte sua era Gaudio e da parte loro?

Tascio: Io non ricordo quali erano gli ufficiali...

GI su domanda di PG: Gaudio però nel luglio non c'era.

Tascio: Non c'era ancora.

GI: Non c'è nel luglio.

Tascio: Quindi ci doveva essere...

GI: Qual era dei suoi uffici? I suoi uffici erano quattro, no?

Tascio: Erano quattro. Doveva essere il terzo ufficio mi sembra.

GI: Informazioni.

Tascio: No, il secondo , quello di Polizia Militare.

GI: Il terzo?

Tascio: Il terzo doveva essere, perché il quarto era degli addetti.

GI: Il terzo che dizione aveva esattamente?

Tascio: Sicurezza. Polizia militare e sicurezza.

GI: E ha detto che era comandato da?

Tascio: Forse da Borzacchini. Quindi loro avevano rapporti più con Notarnicola.

GI: Ma lei conosceva qualcuno degli ufficiali di Notarnicola?

Tascio: Probabilmente sì ma non so...

GI: Non se li ricorda.

Tascio: No.

GI: Né sa qual era la sezione della prima divisione che aveva contatti con lui? La prima divisione del S.I.S.MI.

Tascio: No, noi su questo ...

GI: Perché lei segna un ufficiale è qui. Un suo ufficiale qui.

Tascio: Ma un mio ufficiale o uno del S.I.S.MI?

GI: Uno di Notarnicola.

Tascio: Dell'Aeronautica o uno qualsiasi?

GI: Non lo so. Il 28, cioè il giorno prima dell'appunto di Notarnicola.

Tascio: Quindi io segno il nome di uno dell'ufficio di Notarnicola?

GI: No, lei segna che è un ufficiale del S.I.S.MI della divisione di Notarnicola è venuto a trovarla, è venuto al SIOS.

Tascio: Può darsi. Sicuramente è così.

GI: Ma la cosa più importante è quello che probabilmente gli riferisce l'ufficiale di Notarnicola: "sparsa la voce ad alti livelli. DC9 Ponza, traccia registrata". Con questa aggiunta ricorda qualcosa di più? È lei che scrive. "Sparsa la voce ad alti livelli". Che significa? Perché poi è strano che il documento viene emesso il 29 da Notarnicola o da un sedicente Notarnicola, in cui si riporta una notizia che proviene dal SIOS.

Tascio: No, loro non è che riportano una notizia. Loro...

GI: Però lei dice "sparsa la voce ad alti livelli".

Tascio: Il capo reparto del SIOS.

GI: E cioè lei.

Tascio: "Ha precisato che traccia del volo dell'aereo è stata registrata dal ROC di Martina Franca, che sulla registrazione non si rileva alcun indizio che possa...", non è vero questo. Perché vede, difatti io su questo ho puntato la mia...non è vero. Perché Martina Franca non ha registrazioni di niente. Quindi lui riceve dai siti dipendenti Martina Franca, come lei a questo punto ben sa, ormai è più esperto di noi, riceve semplicemente delle tracce significative. Quindi il DC9 non è una traccia significativa e quindi non la manda Martina Franca. Ed è stata consegnata alla Magistratura. Ma alla Magistratura le sono stati mandati questi tracciati in data precedente.

GI: No, però il 29 luglio la Magistratura ancora non ce li aveva.

Tascio: Che cosa?

GI: I nastri, i dati radar.

Tascio: No, i dati sono stati mandati da Martina Franca mi sembra l'11 luglio a tutta una serie di indirizzi. Glielo dico subito quando glieli hanno mandati. L'11 luglio con questo foglio Martina Franca manda questi stessi tracciati, che poi il S.I.S.MI ritiene di prendere a Martina Franca, li manda all'ispettorato, al comando della seconda regione, al comando della terza regione e al comando del terzo ROC. L'11 luglio. Quindi io non so se nel frattempo la Magistratura li abbia avuti o no. Non ce li ho agli atti.

GI: La Magistratura li riceve questi dati il?

GI su domanda di PG: La Magistratura non li ha mai ricevuti, perché li ha presi da Luzzatti.

GI: Li ha presi direttamente da Luzzatti.

Tascio: Mi sa che già ce li aveva Luzzatti. Quindi siamo al 29. Quindi io non posso avergli detto a questo signore "guarda che li ha registrati Martina Franca". Poi dice "dalla registrazione non si rileva alcun indizio che possa suffragare un'ipotesi di collisione". Non si rileva che c'erano degli aeroplani nelle vicinanze, ma non della collisione. Della collisione lo si rileva sul luogo dell'incidente e se ci sono o non, eccetera eccetera. Non posso averlo detto. Io sono pilota di professione. È l'unica cosa che ho saputo fare. "Acconsentito a ricercare copia della registrazione citata presso il ROC di Martina Franca". Io che autorizzo il S.I.S.MI a ricercare presso Martina Franca copia di un qualcosa che Martina Franca aveva già mandato in data 11 luglio ai comandi di regione? Ma non posso aver detto queste cose qua. "Al riguardo è stato dato incarico al CS di andare a prendere...Spiegato inoltre che i contatti degli organi dell'AM con i velivoli si limita al rilevamento radar e mai ad un'assistenza in fonia, che viene attuata solo per gli aerei militari. Escluso che nella zona del disastro fossero in volo contemporaneamente altri velivoli, precisando a riguardo un altro aeromobile...". Ecco, anche questa: "a cinque minuti di distanza dall'aereo dell'Itavia e comunque all'altezza di 10.000 metri superiore a quella tenuta nelle varie fasi di volo dal velivolo..." 10.000 metri sono 30.000 piedi. Quello stava a 26 e quindi questo aeroplano sarebbe dovuto volare a 56.000 piedi. Io non posso aver detto queste cose.

GI: Questo però lo dice Notarnicola.

Tascio: No, lui disconosce.

GI: Però il giorno prima c'era stato un ufficiale di Notarnicola presso di lei.

Tascio: Ma certamente. Ma questo voglio dire che si dimostra, indipendentemente che il giorno prima era stato un qualcuno da me, che queste cose non posso avergliele dette io perché sono un tecnico di queste cose.

GI: Però il problema adesso è un altro. Se lei ricorda o meno questa visita che avviene il 28 di luglio alle ore 11.00.

Tascio: No, non la ricordo. Ma certamente se l'ho scritta c'è.

GI: Però la notizia che viene riportata non è una notizia che si dimentica facilmente. Cioè "sparsa la voce ad alti livelli", lei scrive. "DC9". E torna al DC9.

Tascio: Sì.

GI: "Tracce registrate".

Tascio: Questo mi ha detto che si è sparsa la voce ad alto livello. Ed io ne prendo atto.

GI: E c'è pure "DC9 Ponza, tracce registrate".

Tascio: Sì.

GI: Ma si ricorda di che cosa si trattava? Le ha scritte lei queste cose.

Tascio: Ma me le ha dette lei evidentemente. Non le ho scritte io.

GI: È questo il fatto. Cioè "sparsa la voce ad alti livelli. Tracce registrate". Lei non ha fatto niente. Lei dopo tutto era il capo del SIOS.

Tascio: Il SIOS non c'entra niente con queste cose. Lei ha conosciuto profondamente l'organizzazione. Il terzo reparto, il generale Melillo, ha fatto tutti gli accertamenti che dovevano essere fatti. E il comando del ROC e il comando di Regione ha fatto tutti gli accertamenti che dovevano essere fatti. Erano loro competenti nella materia, non il secondo reparto. Quindi io non potevo nè dovevo fare niente su queste cose qua.

GI: Andiamo avanti con l'annotazione. Lei forse non la ricorda. L'annotazione continua, dice "un ufficiale si è mosso subito. È testimoniato o testimonierà", la sua calligrafia non si capisce bene. "10.30-11.00 il velivolo volava sulla spiaggia. La posizione era tale da dover richiedere manovra".

Tascio: Sì, ma non si riferisce al DC9.

GI: Sì, certo. Questo si riferisce al MiG. Però lei mette tutto insieme. Questo è il punto. E il 29 esce quel documento. Cioè come mai lei scrive quest'annotazione questa volta sotto il nome di Notarnicola?

Tascio: Sì, ma il velivolo DC9 è caduto in un giorno, il MiG è caduto in un altro.

GI: Sì, però c'è questo problema delle tracce registrate.

Tascio: Di quali tracce registrate?

GI: "DC9 Ponza", lo scrive lei. Certo è lei che deve aiutarci.

Tascio: Ma signor Giudice, se io lo ricordo. Se me lo fa leggere.

GI: "ufficiale si è mosso subito e ha testimoniato che il velivolo volava sulla spiaggia alle 10.30-11.00".

Tascio: Sì, e questo è il MiG23.

GI: Cerchi di ricostruire l'episodio. Cioè, è venuto un ufficiale di Notarnicola e le ha riferito che ad alti livelli si è sparsa questa notizia. E poi questa è una parte che sicuramente si riferisce al MiG, l'ultimo capoverso. Lo vede, è lei che collega adesso il DC9 al MiG.

Tascio: No, evidentemente è questo signore che ha parlato dell'una e dell'altra cosa.

GI: Però il 28 luglio qualcuno che le parla di tracce registrate su Ponza del DC9, in un certo senso era una notizia che doveva richiamare la sua attenzione.

Tascio: Dunque, qui siamo al 28 luglio.

GI: Il 28 luglio. Il giorno prima del documento apparentemente attribuito a Notarnicola: Poi si accerteranno le ragioni per cui Notarnicola dice che non è il firmatario...andiamo in ordine. Parliamo del 28 luglio. Prescindiamo da quello che succede il 29.

Tascio: Il 28 luglio io scrivo qua...

GI: Lei sta in ufficio.

Tascio: Sto in ufficio.

GI: E riceve questo ufficiale di Notarnicola.

Tascio: "Sparsa la voce ad alti livelli. DC9 tracce registrate". Ci saranno state tracce registrate del DC9 a Ponza. Questo lo capisco ma non ricordo che cosa voleva significare. Quest'altro riesco a spiegarlo meglio: "un ufficiale si è mosso subito e testimonia che alle 10.30-11.00 il velivolo volava sulla spiaggia. La posizione era tale da dover richiedere una manovra". Quindi era come se questo MiG23 fosse stato sulla spiaggia, avesse manovrato e quindi il pilota non era...

GI: Volava basso, un pilota non affetto da malori.

Tascio: Ma poi è venuto anche uno in televisione che ha detto la stessa cosa: che lo aveva visto sul mare e che quindi eccetera eccetera. Quindi poi sono tutte testimonianze che... e quindi probabilmente a questo gli avevano detto che si era presentato questo signore che diceva queste cose. E me lo ha detto o io l'ho scritto. Ma in quell'appunto del 29 tutto questo non c'entra perché lo...

GI: No no no, prescindiamo. Parliamo dell'appunto suo del 28. E sotto il nome di Notarnicola.

Tascio: Sì.

GI: Quindi ha avuto, per telefono, eccetera, un rapporto con Notarnicola?

Tascio: Probabilmente sì.

GI: E che poi le ha mandato un suo ufficiale presso il suo ufficio.

Tascio: Sì, lo possiamo ricostruire così a tentativi.

GI: Però, la notizia che riporta questo ufficiale è una notizia di un certo rilievo. Non è che un ufficiale del S.I.S.MI alle 9.00 viene da lei per dirle una notizia di poco conto. Viene lì per dirle una notizia importante.

Tascio: Ma lei ha conosciuto questi ufficiali del S.I.S.MI.

GI: Sì sì sì, poi adesso parleremo di chi può essere o di chi non può essere. Però, è venuto, mandato da Notarnicola, cioè il capo della prima divisione, non è una persona qualunque. Prescindendo dal fatto di conoscere o meno gli ufficiali del S.I.S.MI e le loro virtù, il problema è un altro: il problema è che il capo della divisione si muove. Cioè, è una persona che è ad un livello molto alto, il capo della prima divisione, l'allora colonnello Notarnicola. Manda un ufficiale che le viene a riferire una cosa...

Tascio: Ma che cosa mi ha riferito?

GI: E le viene a riferire che si è sparsa la notizia, una voce ad alti livelli...

Tascio: Ma di che cosa?

GI: Che del DC9 su Ponza ci sono delle tracce registrate.

Tascio: Ma perché Licola non le aveva registrate?

GI: Va beh, ma è una notizia di poco conto? Cioè, se fosse una notizia di poco conto non si sarebbe diffusa ad alti livelli.

Tascio: Ma io non vedo qual è l'importanza di un DC9 su Ponza che ha le tracce registrate. Cioè, per me non è una notizia...

GI: Ma lei sa se ci sono tracce registrate?

Tascio: Ma io non me lo ricordo se Licola le riportava registrate. Perché la rotta che faceva era quella: che da Ponza andava giù verso...

GI: Ma non le tracce del DC9, ovviamente. Non è che si spargeva la notizia ad alti livelli che c'erano le tracce del DC9. Questa sarebbe stata una cosa lapalissiana.

Tascio: Secondo le tracce di Licola, se io rammento bene, ci avevano delle altre tracce in giro su Ponza. Siamo su Ponza non siamo su Ustica.

GI: Sì, su Ponza.

Tascio: Quindi io adesso non lo so.

GI: Però appunto, qual è il problema "DC9 Ponza, tracce registrate"? È un qualche cosa che ha richiamato l'attenzione di Notarnicola, il quale ritiene che sia una cosa così importante da mandare un ufficiale a parlargliene.

Tascio: Ma se un Notarnicola, che poi lui dice di non aver firmato questo, mi firma una cosa di questo tipo qua, mi firma un'altra cosa che è certamente ancora peggiore di quella precedente.

GI: Qui però lei riporta un'attività di Notarnicola, che è un'attività di un certo peso.

Tascio: Me la sono venuta a dire, signor Giudice.

GI: È di un certo peso o no?

Tascio: Probabilmente lo è, probabilmente lo avrò detto a Melillo.

GI: "Sparsa la voce ad alti livelli". Cioè, non è che si sparge la notizia che si sono viste le tracce del DC9 su Ponza, ma che siano delle tracce diverse. Faccia qualche ipotesi. Perché se no, non l'avrebbe scritto. D'altra parte, prescindendo dal documento del 29, in quel periodo c'è un attivismo fortissimo presso il S.I.S.MI, sempre sulla questione delle tracce. Lei lo sa. Cioè il S.I.S.MI si è mosso per cercare di appurare alcune notizie sulle tracce.

Tascio: Ma lui lo doveva fare. Perché non doveva farlo?

GI: Sì, però lo viene a riferire a lei. E poi lei ci mette sotto anche la notizia del MiG. Cerchi di dare una spiegazione. È lei che scrive.

Tascio: Se lei pensa che la spiegazione che io le devo dare sia che il DC9 stava in rotta di collisione con il MiG23...

GI: No no no, assolutamente. Tentare di dare una spiegazione a un suo scritto, questo è quello che le si chiede.

Tascio: Io vorrei ripetere che sono trascorsi 17 anni. Ho scritto queste cose, come nota di un momento della mia giornata lavorativa che andava dalle 8.00 della mattina alla mezzanotte della sera. Fissavo alcune cose qui ma non è che queste cose che fissavo le fissavo altrettanto nella mia memoria. Quindi, tentare adesso di dare una spiegazione...capisco che c'è un accostamento che le viene spontaneo fare a lei. Cioè, ho messo assieme il DC9 ed il MiG23: Avevo messo assieme delle cose e quindi probabilmente Notarnicola pensava che tra le due cose ci fosse un nesso. E quindi me lo ha mandato a dire magari pensando che io avrei fatto tesoro di queste sue cose e avrei fatto chissà che cosa...

GI: Quantomeno verificare.

Tascio: Che cosa dovevo verificare?

GI: Se c'erano delle tracce su Ponza. Chi più di lei poteva farlo?

Tascio: Io?

GI: Si, tramite l'Itav, tramite...

Tascio: Il secondo reparto dello Stato Maggiore non ha titolo.

GI: Non aveva interesse?

Tascio: Ma di che cosa l'interesse?

GI: A cercare di capire, riferire al capo di Stato Maggiore.

Tascio: Ma era Melillo che era il titolare di questa inchiesta che si stava facendo sul DC9.

GI: Però Notarnicola lo manda a lei.

Tascio: Ma Notarnicola aveva rapporti con il mio ufficio.

GI: Lei, se riteneva che non fosse sua competenza, lo riferiva a Melillo.

Tascio: Lo avrò riferito, non lo so. Sicuramente lo avrò fatto.

GI: Perché si facesse un'immediata ricerca se effettivamente c'erano o meno tracce registrate.

Tascio: Ma non dovevo farla io questa ricerca. Non ho nessun mezzo per fare questa ricerca. L'ITAV dipende dal Capo di Stato Maggiore. I comandi di regione dipendono dal Capo di Stato Maggiore. Io mi interesso della sicurezza, delle situazioni, di tante altre cose, ma non dell'accertamento degli incidenti di volo. E Melillo lo mette bene in chiaro anche nella sua memoria.

GI: Deve tener presente che in effetti sono state trovate queste tracce su Ponza, così come è stato trovato l'ufficiale che si è mosso. Quindi lei scrive delle cose che effettivamente sono esistite. Però lei non si è mosso.

Tascio: Ma non lo so se io mi sono mosso. Io non mi ricordo...

GI: Non ricorda nemmeno l'episodio?

Tascio: Non ricordo l'episodio, quindi come faccio a ricordarmi delle conseguenze?"

Come ben si nota nuovamente l'imputato non ricorda nulla, nè sa dare una spiegazione alle sue annotazioni, quando non rinvia a terzi, come nel prosieguo di questo atto, avviene per Ferracuti, ed implicitamente per il "Presidente libico" che per Tascio è il capo della delegazione libica nella Commissione mista, per Walters e Zeira. (v. interrogatorio Tascio Zeno, GI 04.03.97).

In esito a questa lunga parte dedicata a Clarridge si deve affermare senza bisogno di ulteriori argomentazioni che la caduta del MiG23 non avvenne quel 18 luglio 80. Che non avvenne nemmeno a pochi giorni di distanza da questa data, bensì in un tempo tale da consentire il rinvenimento del relitto, il contatto Tascio-Clarridge, la preparazione e l'esecuzione della missione CIA. Che tali fatti erano a conoscenza del Capo del SIOS; quindi con probabilità di una cerchia di ufficiali di questo 2° Reparto; e con sicurezza di altri componenti dello SMA. Che tali fatti non sono mai stati riferiti ad alcuno, anzi sono stati negati, asserendo che la caduta del velivolo libico era avvenuta il 18 luglio già detto. Questa tesi conferma la complessa serie di evidenze secondo cui quell'evento non si verificò assolutamente quel 18 luglio, ma in data di gran lunga precedente se non coincidente con la data di caduta del DC9 Itavia.

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