Capitolo XIV

Ulteriori testimonianze.

1. Le testimonianze del maresciallo Guicciardini
e del comandante Lega.

Venivano da ultimo esaminati i Carabinieri che avevano operato sui luoghi; quelli che avevano compiuto con il capitano Inzolia e il maresciallo Raimondi un volo in elicottero l'11 luglio 80 Crotone-Crotone; Guicciardini Antonio sottufficiale della Marina Militare in vacanza in quel mese a Monte Scuro - che aveva notato su quella località due aerei militari - e il comandante Lega cui il Guicciardini aveva riferito e che a sua volta aveva redatto rapporto per Maristat.

Il sottufficiale di Marina riferiva di aver visto il giorno della caduta del MiG23 - era venuto a conoscenza di questo evento a Camigliatello lo stesso giorno a breve tempo di distanza dall'evento, giacchè gli era stato detto che poco prima era caduto un aereo verso Crotone - sfrecciare dinanzi a sè un aereo militare mentre stava osservando da Monte Scuro il panorama con il binocolo. Era tra le 11 e le 11.30; il velivolo era di colore grigio, volava a quota molto bassa; al punto che si poteva notarne la sagoma del pilota, in posizione eretta e non reclinata, e rilevare addirittura il colore, grigio, del suo casco; non produceva rumore, come se fosse un aliante; non aveva fuoriuscite di fumo; non aveva, almeno così era sembrato al teste, alcunché sotto le ali; presentava una "sagoma pulita"; sfrecciava "in direzione del lago più grande (lago di Cecita; nde) che andava verso il lago più piccolo per uscire dal mio campo visivo poco dopo". A distanza di due o tre giorni era stato chiamato dal comandante in seconda del Comando Marina di Brindisi, il capitano di fregata Lega Gaetano, il quale lo aveva messo in contatto telefonico con un ufficiale del SIOS Marina, cui aveva riferito quanto visto e sentito. Contestatogli il contenuto della nota di Maristat diretta a Stataereo del 23 luglio 80, ove si affermava che esso Guicciardini aveva visto in località Monte Scuro il 17 luglio 80 tra le 10 e le 10.15 "sfrecciare" due aerei da caccia a quota 1500 metri al di sopra di Monte Scuro, affermava di non aver mai riferito le circostanze descritte in quella nota e ribadiva la versione data nell'esame di PG.

Lega conferma quanto dichiarato da Guicciardini. Conferma, tra l'altro, che questi gli disse di aver visto soltanto un aereo e non due. Ricorda però che il sottufficiale aveva anche sottolineato che la data dell'avvistamento non "combaciava" con la data in cui l'aereo libico era caduto. Non ricorda di aver trasmesso messaggi. Preso atto invece che messaggio era stato inviato, non sa giustificare per quale motivo in esso si parli dell'avvistamento di due velivoli e non di uno. Conferma infine il colloquio del sottufficiale con il SIOS/M (v. esame Lega Gaetano, PG 17.11.94).

2. Le testimonianze dei militari dell'Arma.

I militari dell'Arma, interrogati sugli oggetti rinvenuti sul luogo, hanno tutti escluso di aver visto o raccolto documenti di identità del pilota o carte geografiche. Raimondi ha ribadito di aver rinvenuto il casco del pilota e lo zainetto con medicinali e di aver consegnato il primo oggetto e la targhetta del secondo all'ufficiale e cioè ad Inzolia (v. esame Raimondi Salvatore, GI 06.07.94). Così Cariati che addirittura non ha visto alcun oggetto, nè ricorda che ne fossero stati depositati al Comando Compagnia di Crotone (v. esame Cariati Nicola, GI 06.07.94). Così Cottone che ha visto solo un casco e nient'altro. Ha ricordato però che Tascio scese più volte nel luogo ove si trovavano i rottami; scendeva da solo e perciò non si sa cosa facesse o prelevasse. Nemmeno presso la compagnia di Cirò furono depositati reperti dell'incidente (v. esame Cottone Gaetano, GI 06.07.94). Morano perquisì addirittura il cadavere del pilota, controllando tutte le tasche della tuta e non rinvenne, ha affermato, nè documenti d'identità nè carte geografiche (v. esame Morano Carlo, GI 07.07.94). Mignogna, che discese con Morano, ha dato però una versione in contrasto con quella di costui "non abbiamo ispezionato nè perquisito il cadavere del pilota in quanto era molto malridotto ed aveva una tuta ridotta a brandelli". Non rinvennero alcuna documentazione, nè carte nautiche, nè documenti del pilota (v. esame Mignogna Francesco, GI 07.07.94). Rodi, colui che aveva scattato le fotografie, ha dichiarato di essere sceso da solo nel burrone e di avere fotografato i rottami e il cadavere di iniziativa senza ordini superiori (v. esame Rodi Pietro, GI 07.07.94). Catanzariti rimase sul pianoro e non ricorda se fu rinvenuta documentazione relativa al pilota o all'aereo (v. esame Catanzariti Luigi, GI 07.07.94). Tutti coloro che sono stati interpellati su eventuali ordini od inviti a tenere il segreto su quanto visto o fatto in quella occasione, hanno negato disposizioni di tal genere da parte dei superiori (v. esami Raimondi Salvatore, Rodi Pietro, Cariati Nicola, Cottone Gaetano, Mignogna Francesco, Catanzariti Luigi, Ferrara Gennaro, GI 06 e 07.07.94).

Dalla lettura dei registri Voli Elicotteri dell'Elinucleo CC. di Vibo era emerso che tra il 27 di giugno ed il 18 di luglio di quell'anno vi era stato, l'11 luglio, un volo di un'ora Crotone-Crotone per aerocooperazione terrestre con personale della Compagnia di Crotone, cioè con il capitano Inzolia e il maresciallo Raimondi. I membri dell'equipaggio escussi su tale volo, non hanno ricordato alcunché della missione. Riferivano però che di quella missione, come d'ogni altra missione, era conservata diversa documentazione: la richiesta d'uso di elicottero al comando della Legione (ora Regione) e il Comando dell'Elinucleo, il parere tecnico del Comando dell'Elinucleo per il Comando della Legione, l'autorizzazione di quest'ultima, l'ordine di operazione e relazione di servizio, il modello del libretto caratteristico dei voli, 1( e 2( parte, relativo all'elicottero usato e cioè ERI MM 81040 (v. esami Mancini Flavio e Sorrentino Antonio, GI 19.07.94).

Ordinato il sequestro di tale documentazione (v. decreto di sequestro 20.07.94) si acquisivano: un messaggio della Compagnia di Crotone, il 542/75-1968 del 5 luglio 80 - con il quale si chiedeva al Gruppo di Catanzaro l'invio di un elicottero per ispezionare la fascia costiera tra le località di Capocolonna e Praialonga "allo scopo di localizzare eventuali ricettatori di auto rubate"; i successivi messaggi del Gruppo della Legione O.A.I.O. di Catanzaro - 26/13 datato 07.07.80 - e di autorizzazione da parte della Legione - 64/297-1 datato 09.07.80; il rapporto di volo - VFR, 60', 700 m, Crotone-Crotone - senza descrizione del percorso.

Dietro