Capitolo XII

Le riunioni al Ministero della Difesa.

1. Premessa.

In conseguenza del rinvenimento del MiG furono tenute in ambito militare più riunioni. La prima lo stesso 18 luglio - che, come si ricorda, era un venerdì, presso il Sottocapo di SMA generale Ferri; la seconda - nonostante l'urgenza delle questioni, nel fine settimana non si fa nulla - il lunedì successivo 21 luglio, presso il Capo di SMD, all'epoca Ammiraglio Torrisi; la terza e la quarta entrambe il martedì 22 luglio, alle 10.15 presso il Capo di Gabinetto generale De Paolis, alle 12.15 presso il ministro, onorevole Lagorio.

In tutte queste riunioni i principali esponenti dell'AM. hanno preso appunti, che sono di utilità per la ricostruzione dei fatti.

2. L'agenda del generale Melillo.

In primo luogo quelli più dettagliati scritti dal Capo del 3° Reparto generale Melillo:

"18 luglio: riunione presso il Sottocapo - si tratta di una riunione iniziata ad h.14.30, come si apprende dall'agenda del generale Tascio -

Aereo caduto 11.05

Tascio - probabile libico

SIOS ® ha il punto d'impatto - cartina

procurarla

MiG 17 - MiG 23 - F-1

Non hanno autonomia. Quanto?

Volava pianissimo, poi è caduto - Pezzi in pochi metri che dicono bassa velocità

Incendio domato, ma sembra non dovuto a benzina (cherosene)

No fumo nero

pilota intatto - documenti addosso

casco russo ® velivolo volava basso

donna lo ha visto da dove veniva?

Radar erano efficienti o in manutenzione?

Hanno visto niente??

Possibile autopilota? Veniva da sud Crotone

Calzari sembrano italiani.

Cadavere seppellire subito puzza - Sarà riesumato.

Esame attacco alare. Tra un paio d'ore sapremo cosa è.

Carta con golfo di Bengasi.

Piani a lunga scadenza Copre buchi

e ECCM. Ma non aumento copertura nè migliore a bassa quota (bassissima)

(inc.)

Breve appunto

21.7.80

Incidente aereo libico

Riunione S.M.D.

- Calzari italiani.

- Casco russo - sul caschetto c'è un nome -

- senza carburante.

- disarmato.

- non fotografie - cinemitragliatrice sviluppato film ® bianco.

Recupero - deve essere fatto.

Chinook non può farlo.

Bisognerà farlo con teleferica genio esercito.

Problema - Risposte a interrogazione.

Bart - BBQ raggi sono piccoli - occorrerebbe una fitta rete - AWACS.

Dare risposta.

Torrisi ® è vero che è in sede di completamento e movimento, ma quando si tratta di aerei a BBQ i radar coprono poco, ma risolvono la difesa di particolari obiettivi ma non tutti.

Bart ® Radar dislocati a protezione di aree e di rotta di provenienza. A BBQ il radar non vede.

Alle coperture teoriche vi sono quelli reali, ostacoli e rifrazioni etc. e sono molto lontani.

Torrisi. Fermo restando che sono in adeguamento rinnovamento e potenziamento, con intervento della Marina da sud. Si deve però tener presente che per aerei a bbq non c'è continuità anche in relazione a ostacoli e limitazioni.

De Paoli ® velivolo non è stato visto - (1° punto).

Torrisi ® Difendiamoci sulla BBQ stiamo cercando di aggiornarci, fermo restando che a BBQ dovrebbero essere fatti per capire tutti i varchi.

A BBQ si hanno ampissimi varchi ovunque.

Attualmente coprono bene a tutte le quote.

Attenzione che poi la risposta che fa il giro del mondo.

Dire solo che aereo non controllato perché volava a BBQ ed in quella zona non è controllabile - non vedono bene in determinate condizioni.

Santovito - se dicono del DC9? Quello era in quota e la copertura è totale.

Bart - sono in corso progr. per potenziare e (inc.) soprattutto in quella zona per migliorare le capacità di avvistamento alle basse quote.

Torrisi - L'aereo si è sicuramente avvicinato a BBQ.

- a quelle quote non sempre danno condizioni normali e morfologiche.

- proprio per queste limitazioni stiamo dando luogo a un programma che anche in quella zona migliorerà avvistamenti a BBQ.

Richiesta libici.

- dare salma.

- anche tecnici libici partecipare a sopralluogo.

Ferri ® se è incidente, come è, bisogna nominare Commissione inchiesta con partecipazione libici.

Loro avrebbero diritto al recupero rottami.

Tascio ® vogliono vedere il velivolo e studiarlo.

Torrisi ® vediamo di studiare, poi vediamo di darglieli.

Aspettiamo intanto qualche giorno e guadagnare tempo.

Ferri ® chi dirige tutte le opere di recupero.

Tascio Portare tutto in una base aerea - (Pratica di Mare con sperimentale)

De Paoli ®accelerare - fare indagine.

1) Sollecita.

2) ma aspetta che diamo il pronto.

Tascio ®vedere ancora se è arabo o russo.

Salma ® esumare e mandarla dove c'è cella frigorifera. (a Roma?)

Torrisi ® mandare carro frigorifero in Calabria ( penserà tutto Tascio) e portare Roma.

Poi gli diamo la salma.

De Paoli ® Diciamogli recupero è difficile da farsi, intanto gli diamo la salma?

Farla venire tra 48 - 72 ore sia per salma, sia per velivolo.

Allunghiamo il brodo.

Torrisi ® Fra due giorni farli venire per far vedere come sta l'aereo.

Commissione d'inchiesta subordinata al problema di guadagnar tempo prima di fargli vedere i reperti.

Dire che stiamo studiando i modi di recupero e poi quando avremo visto allora possono venire a vedere.

Bart ® con estrema difficoltà abbiamo recuperato la salma.

Torrisi ® diamo salma, diciamo che studiamo recupero e poi verranno anche loro. Poi parleremo della Commissione d'inchiesta.

Tascio ® Chi coordina?

Torrisi ® Esercito sarà avvertito da SMD.

Gabinetto: rapporti esteri.

Poi tutti è SMD e Gabinetto.

De Paoli ® Risposta interrogazione: fare altro comunicato stampa?

1°) mettere a punto risposta a interrogazione.

2°) vedere cosa dare alla stampa.

Tele Gab. ministro

Questo SMA est interessato a conoscere ogni particolare utile at ricostruzione noto incivolo e tra questi elementi lo stato del pilota

Richiedesi pertanto che sia fatta autopsia della salma at scopo verificare stato psicofisico pilota prima dell'incidente.

A mano al Com. de Paolis

pertanto svolgere appropriate azioni presso magistrato competente

Fattibilità opz. recupero.

In relaz. quanto richiesto codesto Gab. si trasmettono per visione al ministro i seg. documenti e relative deduzioni rigard. Dati

- alleg. A ... incivolo in base a quello finirà ...

- alleg. B - situaz. e previsioni sulla copertura radar D.A. con puntuale riferimento ad incivolo aereo

Gab. ministro

p.c. S.M.D.

 

Allegato "A" - cronistoria sull'incidente di volo del 18 luglio 1980 e relative deduzioni formulate in base agli elementi finora conosciuti.

Allegato "B" - situazione e previsioni sulla copertura radar della Difesa Aerea Italiana, con all'incidente di volo del 18 luglio 1980.

Incivolo libico 22.6.80

Riunione del Capo Gabinetto - ore 10,15

- Consegnata copia della nota verbale libica

ore 12.00 ministro vuole far riunione con Capi S.M. - forse occorrono tecnici.

chiedere Bartolucci cosa devo fare.

Individuare azioni da sviluppare su 4 aspetti.

1- prosieguo del recupero indagini salma.

2- risposta richieste libiche.

3- risposte interrogazioni.

4- comunicati stampa.

1) Recupero - fatta ricognizione recupero nei tempi non è possibile perché impervio e scosceso e impedisce accesso di mezzi pesanti. Non vi si può accedere nè dall'alto nè dal basso.

Suggerisce sezionare relitti e portarli a mulo (?) a meno che non si prolunghino molto i tempi.

Ministro chiede , risvolti politici etc. bisogna farla.

- Composizione Commissione indagini. Se ci chiedono di non farla vedremo.

- Salma - non ancora avuta autorizzazione Magistratura per autopsia.

Recupero ® va fatto.

Sorveglianza va alleggerita.

Presid. Commissione deve subito interessarsi perché al più presto venga rimosso subito.

Allentare comunque la sorveglianza.

Aspettiamo quindi che venga fatta la Commissione e coord. e modalità di recupero con Esercito.

2) Risposta richieste libiche

Libici vorrebbero fare volo con elicottero per vedere panoramica

Orientamento a consentirlo (para.2)

Rispondere Esteri oggi pomeriggio - Autorizzazioni solo sorvolo - Ambasciata Libica autorizzarli a contatti con SIOS AM

Se non ci è consentito di arrivare a dopodomani andiamo nel pomeriggio.

Parlarne Capo S.M. (maiuscolo nell'originale)

Attenzione ad autonomia la salma.

3) Risposte interrogazioni.

Ministro darà direttive.

vedere se darle insieme o separatamente (sentiremo ministro) - provvederà AM e Gabinetto.

Prepararsi per le altre interrogazioni. (maiuscolo nell'originale)

4) Note stampa - bisogna sentire il ministro - intanto possiamo passare a dire che ricognizione, Commissione congiunta etc.

Commissione: Presidente dire subito che recupero non ci interessa per cui se vogliono pagano loro

va bene?

- Santovito 22.7.1980

ore 12.15

Riunione ministro Difesa

Min. - Pastorino ® abbattuto? - Nemmeno per sogno

Noi abbiamo prigionieri italiani in Libia e viceversa

Min. - autopsia

Gab. Richiesta, ma non c'è magistrato. Sollecitato ma ancora niente. Aspettiamo risposta.

Min. - analisi per razza dell'individuo autopsia (autopsia nell'originale maiuscolo)

Stato fisico

Non si è catapultato.

D'Ambr. - Militalia Libia dice che velivolo era in esercitazione in territorio libico a 11.000 m.

Era pilota giovane con istruttore e ad un certo momento "ha tagliato la corda" -

Carab. contattato vuole sapere se autopsia deve avere obiettivo

razza

età

stato del cuore

anossia (analisi del sangue)

Min. - Nessun controllo radio

Min. Vedere (inc.) il LORAN di Calabria

fare ("fare" maiuscolo nell'originale)!! È per la 6° flotta?

Accerta Capo SMD - Ma vediamo anche noi.

Bisogna ricorrere a radar mobili in modo da posizionarli verso dove viene la minaccia.

SMD Adriatico e migliore perché ci sono i radar di scoperta della Marina, che se vengono integrati si ha anche copertura a bassa quota (dato che vedono le navi)

SMA Contraeree per difendere i radar

vedere accelerare tempi ed acquisire ulteriori elementi per radar mobili

Vedere di spingere in tutte le direzioni:

- accelerare il programma in corso attivare le nuove misure per acquisizione

magari anche in prestito di nuovi radar USA mobili.

Bartol: vuole una riunione sul punto della situazione del programma radar

Fare 3° e 4° Rep. UGPF ? 1° Rep. ("fare" è maiuscolo in originale)

Min. Alla Commissione difesa bisognerà dire di più - è troppo poco quanto è stato scritto da Gab. Min. - SMA -

Preferisce parlare alla Commissione interparlamentare per la sicurezza piuttosto che alla Commissione Difesa.

Non dobbiamo farci convocare da questa Commissione perché altrimenti stato di accusa.

Allora prendiamo iniziative in sede di Commissione con le risposte alle interrogazioni.

CSMD - Diamo alcune spiegazioni perché poi devono appurare programmi.

CSMA - Bisogna rispondere a Pastorino.

Nella settimana (o quella ventura) il ministro Lagorio può fare risposte a Commissione Difesa e si invitano gli altri parlamentari che non vi fanno parte.

A Pastorino dare risposta scritta da parte di Lagorio, identica a quella della Commissione Difesa.

2 stazioni Loran USA in servizio per Cost Gard (!) trasmettono segnali per tutti coloro che lo richiedono per la navigazione in Mediterraneo.

Nella risposta del Parlamento diciamo che non c'è nessun obiettivo militare in zona, salvo Loran e ponti radio. Roba da poco.

Stampa

Min. - non rispondere, prima dobbiamo parlare in Parlamento

Contatti con libici ed Esteri

Le richieste di

- costituzione Commissione.

- sorvolo elicottero zona incidente.

Siano oggetto di stampa (maiuscolo nell'originale)

____________________________________________________________

OK Ministro.

Per Fotografia - restituite

S.I.S.MI - SIOS

Mandar copia per rappresentante."

...

3. Gli appunti del generale De Paolis.

Di interesse anche gli appunti del Capo di Gabinetto De Paolis

"19/7 ultime (maiuscolo nell'originale)

Incidente 11.05 (maiuscolo nell'originale)

Aereo (maiuscolo nell'originale) bs quota relativa e lento.

caduto come una pera cotta e si è disintegrato con piccoli fuochi residui.

Relitti aereo lingua cirillico / araba / inglese - -

inglese interno.

Pilota distaccato - casco di marca russa.

calzari italiani.

strumenti molto interessanti.

(inc. ) specie di testamento / dichiarazione.

Cadavere (inc.) seppellire subito - perché già puzzava. Sarà riesumato.

/ Veniva da sud - (inc.) Crotone.

Tipo velivolo MiG 17/ MiG23 / Mirage F 1

al 90% libico - (?)

carta golfo di Bengasi.

Si smentisce che fossero tre velivoli.

Aveva no fotocine.

19/7

Appunto da parte SMA.

Si sapeva che poteva succedere.

ci sono varchi in senso assoluto e relativo.

ci sono piani di acquisizione di mezzi per coprire in senso assoluto e senso relativo - nuovi radar e nuovi radar di quota".

Poi un breve appunto su carta intestata "Ministero della Difesa", sicuramente di pugno dello stesso onorevole Lagorio.

"Il ministro della Difesa

- autopsia

- razza

- nazionalità

- condizioni fisiche

- contatti radio con basi it.?

- disturbi elettronici

- basi: quali, dove?

- 3000 mt. Radar

(sempre)

(altri apparecchi?)".

4. L'agenda del generale Tascio.

Il Capo del 2° Reparto, nella cui agenda pur si sono rinvenuti molti appunti di interesse, partecipò, come si rileva dalla sua agenda alla riunione del lunedì 21 presso il Capo di SMD. Queste le sue note:

" CSM 21/7 ministro

Autopsia tramite Magistratura

Iraq (maiuscolo nell'originale)

iracheni che volano in Libia.

Abbiamo un po' di tempo.

Telegramma al Gabinetto MDA

richiedesi esame autoptico salma

pilota libico deceduto.

Quesito SMA

esito interessato a conoscere ogni particolare utile at ricostruire incivolo oggetto.

lo fa il 3° Reparto.

(inc.) frigorifero.

Domani Mattina: Commissione inchiesta:

Addetto militare

RSV mig

Pilota

Ronchi + Santovito Fotografo

per autopsia Argiolas".

5. Commento sulle agende Melillo, De Paolis e Tascio.

Da questi documenti emerge una serie di elementi preziosi per la comprensione delle reazioni dello SMA e delle articolazioni più alte del Ministero della Difesa.

In primo luogo vi è - sia nell'agenda Melillo che negli appunti De Paolis - un orario preciso al minuto della caduta del velivolo. Sono passati anni, le prime testimonianze sono incerte e senza alcuna pretesa di precisione, sono stati fatti calcoli infiniti sugli orari di decollo, di volo, di caduta, e ancora, in particolare negli assertori della caduta quel 18 luglio, non si è assolutamente certi di alcun orario (anche la Commissione mista italo-libica, ma a distanza di settimane, concludeva per le 11.00-11.30, pur avendo avuto un orario di partenza dai Libici) e quel gruppo di alti ufficiali a Roma nel chiuso del Ministero a pochissime ore di distanza dall'asserito fatto, senza ricorrere ad alcuna formula di approssimazione, già fissavano al minuto la caduta.

In quella riunione poi - si seguono in particolare le annotazioni di Melillo - non v'era invece alcuna certezza sul tipo di aereo, nè sull'autonomia di quelli ipotizzati, tra cui il MiG23. Melillo anzi scrive: "non hanno autonomia". E giustamente, giacchè solo dei calcoli di parte, sul cui valore i periti d'ufficio si sono negativamente pronunciati, hanno affermato che quel velivolo avesse autonomia tale da raggiungere il nostro territorio. A dir il vero in quel momento non si conosceva la nazionalità dell'aereo, e a maggior ragione la provenienza. Non si vede come si potessero porre problemi di autonomia. A meno che qualcuno dei partecipi già non sapesse tutto.

Nel documento s'afferma inoltre - e stranamente perché quel pomeriggio il cadavere era già stato raggiunto e alle 17.00 se ne comincia l'ispezione - che il pilota è intatto e ha documenti indosso. Di tali documenti non v'è più traccia, anche se qualcuno, come s'è visto, ha addirittura parlato di documenti d'identità. Come si facesse poi a parlare di cadavere intatto per un corpo sfracellato, non si riesce a comprendere.

Altra stranezza, in contrasto con testimonianze secondo cui il cadavere era fresco, è la constatazione riportata non solo da Melillo ma anche da De Paolis sullo stato del corpo del pilota. Quel cadavere, al tempo della riunione, e cioè nelle prime ore del pomeriggio del 18, già "puzza", deve essere seppellito, e sarà riesumato. Melillo cioè a quell'ora già sa dello stato di decomposizione della salma, sa che deve essere seppellito - e questa può essere una logica conseguenza di quello stato - ma non si riesce a capire come possa sapere già che quel cadavere sarà riesumato, essendo seppellimento e eventuale riesumazione di stretta competenza dell'AG.

Melillo si preoccupa quindi delle risposte che dovranno essere date ai molteplici interrogativi che sorgeranno sul fatto, perché queste risposte faranno "il giro del mondo". Non si riesce a comprendere minimamente la preoccupazione di questo generale, a meno che non si fosse già a conoscenza di fatti e circostanze da nascondere, oltre i varchi nel sistema radar, già ben noti agli esperti e agli interessati.

C'è poi la strana affermazione del generale Ferri che già sa, siamo al 21, che s'è trattato d'incidente.

C'è la preoccupazione di prender tempo rispetto ai libici, che al 21 - fino a poco tempo prima nulla sapevano, o così appariva, e non s'erano accorti di nulla - già volevano la salma, chiedevano di partecipare al sopralluogo e di ispezionare il velivolo.

A questo punto uno strano intervento di Tascio che invita a vedere se è arabo o russo, evidentemente il pilota. Segno che nonostante cognizioni, visite ed ispezioni permanevano ancora dubbi sulla razza del morto.

Infine, sempre nella riunione di questo 21, il testo di una richiesta di autopsia che sarà trasfuso nella richiesta ufficiale a firma del Capo di Gabinetto all'AG di Crotone e che partirà il giorno stesso. Emerge così una iniziativa ben strana; l'AM, e alle sue spalle i vertici del Ministero della Difesa, si fa parte attiva, anzi attivissima, in ambiti di stretta competenza della Magistratura, che d'altra parte mostra una inspiegabile inerzia in un fatto che sin dall'immediatezza appariva di rilevante gravità. È l'AM che chiede l'autopsia, è l'AM che sa del seppellimento, che già prevede il disseppellimento, quando l'AG non fa mostra di sapere alcunché. Anche in questo caso l'AM sa che non si tratta di "ordinario" incidente militare, come ha sempre saputo che la caduta del DC9 non era un "ordinario" incidente civile.

E sempre sulla salma vi sono preoccupazioni sul suo disfacimento. Melillo - ma anche Tascio sulla sua agenda e Torrisi, come riferito da Melillo - si preoccupa della sua decomposizione e quindi di reperire cella e carro frigorifero.

C'è poi la preoccupazione di allungare i tempi con i libici. È palese qui l'imbarazzo per un arrivo immediato dei libici. Si deve allora supporre che già quel lunedì fossero iniziati i colloqui - quelli ufficiali, oltre quelli di Tascio - con gli Americani e fossero stati presi con costoro impegni per sopralluoghi ed esami di parti del velivolo. Senza contare che alcune di queste parti sono state sicuramente già portate alla sede del SIOS. Sono gli imbarazzi tipici di chi ha moglie ed amante; la moglie americana e l'amante libica, di cui parlano gli studiosi della nostra storia recente.

Torrisi appare il più determinato in questo scaglionamento dei tempi: diamo salma, diciamo che studiamo recupero e poi verranno anche loro, poi parleremo della Commissione d'inchiesta.

Il giorno seguente - ma stranamente Melillo, che è persona estremamente precisa, scrive giugno e non luglio - due riunioni, come si ricorda, l'una presso il Capo di Gabinetto, l'altra presso il ministro. Nella prima si nota che la questione più pesante appare il rapporto con i libici. Si discute anche della salma, al riguardo della quale Melillo scrive una nota di non facile spiegazione "attenzione ad autonomia salma". Non si comprende infatti quale possa essere l'autonomia di un cadavere, a meno che anche lui, già prima dell'autopsia, non sapesse già dell'avanzatissimo stato di decomposizione.

Nella seconda ad h.12.15, questa volta è scritto luglio e non giugno, del 22.07.80, il ministro riporta l'opinione dell'on. Pastorino, all'epoca vice-presidente della Commissione Difesa e membro del Comitato di Controllo sui Servizi d'Informazione, secondo cui quel velivolo sarebbe stato abbattuto. Melillo senza alcuna esitazione - al momento non sa ancora nulla - scrive "nemmeno per sogno". A dir il vero l'on. Pastorino aveva inviato al ministro un messaggio nel quale indicava, alle 15 circa del 21, nell'episodio una violazione dello spazio aereo, una mancanza di tempestivo allarme, un gravissimo precedente politico. Richiedeva di conseguenza notizie su una reale valutazione generale, sulle cause che avevano impedito rilevamento "radar" e allerta degli intercettatori, e una valutazione dei risvolti politici. Qualora tali argomenti fossero stati coperti da "segreto di Stato", si sarebbe fatto parte diligente per una discussione del caso nella sede interparlamentare competente.

Si sottolinea poi, nell'agenda Melillo, che nei confronti della Libia non abbiamo libertà d'azione, siamo praticamente sotto schiaffo, perché "noi abbiamo prigionieri italiani in Libia e viceversa"; non ci si può perciò proprio muovere. Il ministro affronta il problema dell'autopsia. Il Gabinetto risponde che ci si è mossi, si è anche sollecitato, ma non si trova il magistrato. Interviene anche D'Ambrosio, il teste che a sua detta non ha fatto nulla nell'affare del MiG; costui riferisce su quanto venuto a conoscenza di Militalia Libia e cioè quella versione che noi per le pressioni dei libici non potremo nemmeno prendere in considerazione, ovvero che quel pilota "aveva tagliato la corda".

Da ultimo un particolare mai emerso e su cui nessuno ha mai dato spiegazioni, le fotografie restituite al S.I.S.MI e al SIOS, di cui bisogna mandar copia per il rappresentante. Esistono quindi fotografie di questi Servizi. Di quelle del primo invero non s'è mai trovata alcuna traccia; di quelle del secondo si sono trovate solo quelle consistenti in riprese dall'alto della zona di caduta del velivolo.

Interessanti anche gli appunti di De Paolis. Qui come s'è detto quello simile all'annotazione di Melillo sull'odore della salma, sull'immediato seppellimento, sulla conseguente riesumazione. Ovviamente il De Paolis non rammenta la riunione presso il suo ufficio. Così come non ha memoria dei discorsi sulla salma e sul suo stato di conservazione, addirittura di coloro che facevano questi discorsi. A dir il vero egli non ricorda più nulla e riesce a mala pena a fare delle ipotesi sulle proprie annotazioni. Così al riguardo dell'odore della salma, che a parer suo poteva derivare dal fatto che fosse mezza bruciacchiata. E che il corpo del pilota avesse subito bruciature in vero lo afferma solo lui, così come che era "distaccato", giacchè al riguardo Melillo scrive invece "pilota intatto". Anche su un altro dato fondamentale, la smentita sulla presenza di tre velivoli, nulla sa riferire.

Senza risposta restano alcune annotazioni di rilevante interesse sull'appunto del ministro, sicuramente discusse nella riunione; come "contatti radio con basi it?" "disturbi elettronici" "basi: quali, dove?". Ma di tali argomenti di certo nessuno dei partecipi ricorderà alcunché, nonostante l'importanza dei quesiti; che se avessero avuto risposta - lo si deve affermare con chiarezza - l'inchiesta di certo ne avrebbe tratto vantaggi non indifferenti.

Un grado di memoria in tutto simile ai colleghi che lo hanno preceduto mostra infine il generale Tascio, che nulla ricorda; perché scrive di iracheni che volano in Libia sotto la riunione CSM 21/7 Ministero, perché sul telegramma relativo all'autopsia, sul frigorifero, su Ronchi + Santovito per autopsia.

In conclusione incertezza e notevole confusione su tutto meno che, stranamente, su alcuni punti, che appaiono perciò come punti da tener fermi: che si è trattato di incidente e che l'aereo non è stato abbattuto.

6. Attività dello Stato Maggiore Difesa.

In un documento interno venivano elencate alcune risposte ai possibili quesiti da parte di organi di stampa al Ministro. Relativamente al MiG veniva precisato che "non può essere esclusa l'ipotesi che nella zona indicata possa essersi trovato un MiG23 libico (Flogger E)", giustificando la risposta con tre considerazioni: la prima, secondo cui un velivolo di questo tipo in configurazione di armamento con due missili AA-2 Atoll più cannone e carburante interno ed esterno, con decollo da Bengasi, e viaggiando ad una quota di dodicimila metri, avrebbe potuto raggiungere la zona interessata all'incidente al DC9 Itavia, ancorché ai limiti estremi di autonomia; la seconda secondo cui, qualora il velivolo fosse decollato dall'area di Tripoli, in analoga configurazione di armamento e di carburante, l'autonomia sarebbe salita fino alla latitudine corrispondente alla zona di Roma; la terza, infine, secondo cui nella ulteriore ipotesi di un possibile decollo dall'isola di Malta, nelle medesime condizioni operative, l'autonomia del velivolo avrebbe consentito il raggiungimento della costiera ligure. Veniva inoltre precisato che non si poteva affermare con certezza che il MiG precipitato sulla Sila fosse privo di attacchi per missili, portando a dimostrazione alcuni passi della documentazione tecnico formale redatta dalla Commissione d'inchiesta dell'Aeronautica Militare in cui si dava contezza della presenza di pylon sull'ala destra "utilizzabile solo per armamento".

Sempre nel documento riepilogativo sulle attività in direzione dell'evento veniva evidenziato che lo Stato Maggiore della Difesa prima dell'88 non era mai stato direttamente ad esso interessato né dalla Magistratura né da altri Organi Centrali, a parte richieste di Legidife di elementi di risposta ad alcune interrogazioni parlamentari.

In effetti lo Stato Maggiore della Difesa a partire dall'88 veniva chiamato a rivestire un ruolo di coordinamento delle tre forze armate, allorchè nell'agosto veniva investito direttamente da questo Ufficio con una serie di richieste di informazioni relative al giorno della caduta ufficiale del MiG libico. In particolare venivano richieste informazioni relative ad eventuali esercitazioni militari alla data del 18 luglio 80, e ad impianti della Difesa nazionale che avessero avvistato la traccia dell'aereo militare libico, comunicando in caso negativo i motivi del mancato avvistamento.

Lo Stato Maggiore della Difesa dopo aver interessato le tre Forze Armate ed ottenuto le risposte ai quesiti richiesti, trasmetteva una missiva datata 9 dicembre 88 in cui riferiva, premettendo che l'ITAV aveva all'uopo nominato una Commissione, che il 18 luglio 80 l'area di competenza del 3° ROC di Martina Franca si era interessata ad una esercitazione NATO "Natinad - Demon Jam V" svoltasi dalle ore 8 alle ore 11 (l'esercitazione si tenne dal 15 al 18 luglio). L'esercitazione prevedeva l'impiego di velivoli che simulavano operazioni di penetrazione verso il territorio nazionale in presenza di disturbo elettronico e contro i quali intervenivano i velivoli intercettori. Nessun inconveniente si verificò nel corso dell'esercitazione. In relazione al mancato avvistamento del velivolo libico si riferiva che dalle informazioni radar disponibili non era emersa una classificazione compatibile con quella che sarebbe stata attribuita al velivolo libico qualora identificato, e che dai dati disponibili dalla documentazione tecnico formale dalla Commissione nominata a suo tempo dallo SMA "si era potuta individuare una correlazione possibile solo con la traccia LJ054 avvistata alle 11.12 dal radar di Otranto". Si precisava inoltre che nei mesi immediatamente successivi all'evento era già emersa la situazione di dubbio sull'avvistamento del velivolo libico da parte della Difesa Aerea ed era stata adombrata una certa superficialità nella esecuzione delle attività di identificazione. Per quanto riguardava l'Esercito e la Marina veniva riferito che nessuna esercitazione aveva avuto luogo in quel periodo.

Tra la documentazione relativa al 90 si rilevava, inoltre, un appunto allegato ad una missiva del Capo di Stato Maggiore della Marina concernente un colloquio con ufficiale del SIOS richiesto dal capitano di Fregata Bonifacio. Questi riferiva quanto da lui dichiarato al Giudice Istruttore in relazione al suo intervento di soccorso all'indomani del disastro aereo. Il Bonifacio - stante a quanto si legge nell'appunto - si diceva convinto che "a far precipitare il DC9 Itavia potesse essere stato un guasto/incidente tecnico" e che tale convinzione era stata riferita anche al Magistrato.

Ovviamente sulla caduta del MiG libico l'attività dello Stato Maggiore della Difesa è stata più intensa e non soltanto passiva come per la caduta del DC9 dell'Itavia. Dalla documentazione acquisita si rilevano oltre alla ricezione di messaggi, appunti e altro, dal Gabinetto della Difesa, dallo SMA e dal S.I.S.MI, anche la partecipazione dei vertici dello SMD a riunioni.

Di particolare interesse un appunto, senza numero e data, classificato "segreto" all'oggetto "MiG23 libico precipitato il 18 luglio 80 nel pressi di Castelsilano (CZ)" in cui venivano sintetizzate le determinazioni raggiunte a seguito delle due riunioni che avevano avuto luogo, la prima, la mattina del 21 luglio presieduta dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, la seconda il 22 luglio presieduta dal Capo di Gabinetto.

Alla prima riunione prendevano parte, tra gli altri, il Capo Stato Maggiore dell'Aeronautica, il direttore del S.I.S.MI, il Capo di Gabinetto della Difesa, il Sotto Capo di Stato Maggiore della Difesa, i Capi Reparto SIOS ed Operazioni di SMA, i Capi Reparto Operazioni di SMD e SME. Scopo della riunione l'individuazione di azioni a seguito dei quattro aspetti principali della vicenda: probabile dinamica dell'incidente; recupero ed esami dei rottami; autopsia della salma; interrogazioni parlamentari e la nota verbale libica. In relazione alla dinamica dell'incidente - dopo avere escluso la missione a scopo di spionaggio - venivano formulate due ipotesi: malore del pilota ad alta quota con inserimento dell'autopilota, o evasione dalla Libia. Relativamente all'autopsia veniva precisato che, seppur utile e necessaria ai fini dell'indagine, "non deve essere considerata di preminente interesse militare". Veniva inoltre dato atto che "lo SMA ha in corso azione per tentare un'eventuale identificazione del pilota attraverso i curricula di coloro che sono stati addestrati in passato a Lecce". Tale "azione", va subito sottolineato, non è mai emersa da nessun documento trasmesso dallo SMA né tanto meno dalle dichiarazioni rese dai responsabili dell'epoca. La riunione del 21 luglio si concludeva con l'intervento del Capo di Stato Maggiore della Difesa che sottolineava: "la delicatezza dei rapporti con la Libia e la molteplicità dei nostri interessi stabilisce che si debba fare il possibile per non urtare la suscettibilità di quel Paese ferma restando la salvaguardia degli interessi informativi (SMA-SIOS) ed il pieno rispetto della legge (Commissione congiunta di indagine)".

Alla seconda riunione, presieduta dal Capo di Gabinetto della Difesa, partecipavano il Sottocapo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, il Vice Direttore del S.I.S.MI ed i Capi Reparto Operazioni di SMD, SME e SMA. La riunione aveva come tema la problematica relativa al recupero del relitto. A conclusione della riunione il Capo di Gabinetto, sentiti lo SME per quanto riguardava le difficoltà incontrate a causa dell'inagibilità del luogo, e lo SMA che riferiva che i tecnici del SIOS erano già al lavoro con la previsione di ultimare sul posto entro la sera del 23, e avuta conferma dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, decideva di proporre al Ministro della Difesa di accogliere la richiesta libica di ricognizione della zona dell'incidente e di costituire una Commissione congiunta di indagine sull'incidente, alla quale invitare come partecipi anche rappresentanti libici.

In altro appunto datato 29 luglio 80, classificato "Riservato", si legge: "A seguito dell'incidente in oggetto, di cui sono note le circostanze ed il luogo, era stato disposto che il servizio di vigilanza nell'area interessata fosse assicurato e organizzato da SME con il concorso di SMA". Ebbene, se sicuramente il luogo di caduta era noto, di certo non apparivano note allo Stato Maggiore della Difesa le circostanze nel corso delle quali si era verificata la caduta del velivolo libico. La Commissione d'Inchiesta del colonnello Ferracuti, infatti, si era insediata solo da pochi giorni. Ne deriva pertanto il sospetto - si è alla fine di luglio cioè nei giorni dell'attivismo del S.I.S.MI e del SIOS/A alla ricerca dei tracciamenti radar dei due eventi - che non si volessero specificare le "circostanze" in cui si era verificato l'incidente al velivolo libico.

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