Sono ormai dieci anni (era il luglio del 2005) che Gina Lagorio, cittadina onoraria di Cherasco, in provincia di Cuneo, tra i protagonisti della cultura del XX secolo, ci ha lasciato: la Città di Cherasco, nel ricordo e in onore di questa sua “grande ed unica cittadina”, ha istituito il Premio Nazionale “Una donna nel mondo”.
Il premio, conferito negli anni, è sempre stato il riconoscimento assegnato ad una donna che, nella sua vita e nelle sue opere, abbia lasciato segni forti e significativi per i grandi valori della comunità civile, proprio come ha fatto la scrittrice scomparsa nel corso della sua esistenza. Ecco quindi che Cherasco lo ha attribuito con molta fierezza all’avvocato Bianca Guidetti Serra, scomparsa l’anno scorso, che fu partigiana e politica; ad Aminata Dramane Traoré, politica e scrittrice del Mali; a Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino, impegnata politicamente dopo la strage di Via D’Amelio; a Milena Gabanelli giornalista e conduttrice di programmi televisivi d’inchiesta; a Lella Costa attrice, scrittrice e doppiatrice; a Laura Boldrini, oggi presidente della Camera dei Deputati che quando è stata premiata era portavoce dell’alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati; a Cecilia Strada figlia di Gino Strada e della scomparsa Teresa, presidente dell’associazione di Emergency; a Livia Pomodoro, magistrato, presidente del Tribunale di Milano; a Giovanna Cavazzoni, presidente di Vidas, l’associazione che offre assistenza socio-sanitaria completa e gratuita ai malati terminali a Milano e in 104 comuni della provincia.
Daria Bonfietti nata a Mantova, dopo le scuole superiori si trasferisce a Bologna dove frequenta l’Università, si laurea in Scienze Politiche e insegna in Istituti superiori. Dopo la prematura scomparsa della madre nel 1976, vive con il padre quando il 27 giugno 1980 perde il fratello Alberto sul volo Bologna-Palermo. Per i primi anni la sua vita è sconvolta dal dolore: quando, dopo una lunga malattia anche il padre nel 1985 se ne va, rimane sola e lentamente nasce in lei il bisogno di sapere, di capire cosa avvenne quella sera del 1980 nei cieli del Tirreno. Da qui la decisione di fondare l’Associazione dei parenti delle vittime, che si impegna sia per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda, sia per indurre alle proprie responsabilità le Istituzioni del Paese.
Sotto questa spinta si ha un impegno più determinato della Magistratura, a cominciare dal recupero del relitto, e un’attenzione nuova del Parlamento con i lavori della Commissione Stragi. Nel 1994, un gruppo di personalità che si impegnano a riaccendere l’attenzione sulla vicenda (da Marco Risi con il film il “Muro di gomma”, al giornalista Andrea Purgatori, a Francesco De Gregori, all’avv. Alessandro Gamberini, al Sindaco di Bologna Walter Vitali) in occasione delle elezioni politiche, lancia un appello per la sua candidatura al Parlamento italiano.
Daria Bonfietti entra così alla Camera dei deputati nel 1994. Nel 1996 e nel 2001 viene rieletta al Senato. Molti gli impegni assunti durante questa esperienza, legati soprattutto alla partecipazione alla Commissione Stragi. Un contributo determinante alle indagini viene inoltre fornito dall’Associazione, che nel procedimento penale in corso a Roma, nomina come suoi periti di parte, un collegio peritale composto da professori del Politecnico di Torino. È una svolta significativa, perché introduce elementi di provata scientificità in un contesto che fino ad allora era stato “determinato” esclusivamente dal sapere militare. Anche per merito di questi contributi, nel 1999 il Giudice Priore concluderà la fase istruttoria sostenendo: “Il DC9 è stato abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea, guerra di fatto e non dichiarata… Nessuno ha dato la minima spiegazione”.
Finita questa fase dell’inchiesta, sente molto il problema del relitto del DC9, ripescato a 3500 metri di profondità, con grande impiego di risorse anche tecniche e poi ricostruito a Pratica di mare, e comincia a progettare una sua possibile collocazione. Si aprono contatti con il Sindaco di Bologna, per trovare una locazione possibile, e poi con gli architetti Mazzucato per la riqualificazione di vecchi capannoni. Una convenzione con i Ministeri dei Beni culturali e della Giustizia e con gli Enti locali dell’Emilia Romagna, rende possibile la realizzazione di quello che sarà chiamato il Museo per la Memoria di Ustica.
L’Associazione cura con particolare interesse tutta l’attività di didattica attorno al Museo, anche in convenzione con il Ministero dell’istruzione, e sta organizzando un Convegno storico entro il 35° anniversario, a Bologna, sul “1980”, con professori e ricercatori e storici di varie Università italiane.
Il conferimento del Premio Nazionale Gina Lagorio “Una donna nel mondo” a Daria Bonfietti avverrà sabato 19 settembre 2015, nel Salone Consigliare del Palazzo Municipale di Cherasco, alle ore 17.00, con una cerimonia ufficiale aperta a tutti, alla presenza della premiata, delle autorità e con l’intervento dello storico Giovanni De Luna. (da cuneocronaca.it)