Aspettando le soffiate di Wikileaks

di | 27 Novembre 2010

In attesa che Wikileaks pubblichi le ultime fughe, giusto per farsi un’idea, giusto per capire cosa scrivono di solito gli americani nei loro coloriti dispacci interni dedicati al nostro Paese, e in particolare alla nostra politica, basta rileggersi quanto l’Ambasciata americana di Roma scriveva a Washington, al Dipartimento di Stato, e a Langley, alla Cia, sull’affaire Ustica. Si tratta di un malloppo di telex in lingua inglese, che vanno dal 1980 al 2000, giunti in Italia nel 2003 – già declassificati e zeppi di censure – grazie al Freedom Information Act. Stragi80.it li pubblicò tutti e vale proprio la pena rileggersi quelle carte, proprio per capire cosa scrivono gli analisti americani quando parlano del Bel Paese.

Per scaricare i telex in pdf: prima parteseconda partepdf-ocr

Vent’anni di preoccupazioni – di Paola Pentimella Testa (Avvenimenti, 7/5/2004)

2 pensieri su “Aspettando le soffiate di Wikileaks

  1. admin

    WIKILEAKS: FONTI, SOLO 5% DOCUMENTI SU EUROPA (ANSA) – ROMA, 27 NOV – Solo il 5% dei documenti che Wikileaks si appresta a pubblicare riguarderebbero l’Europa mentre la gran parte si riferirebbero a Medio Oriente e Asia. Lo scrivono fonti vicine al sito fondato da Julian Assange. La documentazione conterebbe circa 260.000 documenti diplomatici, tra questi, 8.000 sarebbero direttive del Dipartimento di Stato statunitense. Il numero di 260.000 documenti non contraddice quanto anticipato da Wikileaks, «la prossima pubblicazione sarà sette volte quella sull’Iraq», essendo imprecisato il numero di pagine per ciascun documento. Il numero di 2,8 milioni di documenti è frutto di una semplice moltiplicazione applicata da alcuni media alla precedente release sull’Iraq, che contava appunto 400.000 file. Nessun documento tra i 260.000 in via di pubblicazione sarebbe classificato Top secret: la metà sarebbe senza livello di segretezza, il 40,5% «confidenziali», circa 15.652 quelli «segreti». La documentazione sarebbe stata ‘prelevatà dal Secret Internet Protocol Router Network (SIPRNet), a cui hanno accesso centinaia di migliaia di funzionari statunitensi. Secondo le fonti vicine a Wikileaks, oltre al New York Times, lo Spiegel e il Guardian, anche Le Monde e El Pais avrebbero avuto in anticipo i file. (ANSA)

I commenti sono chiusi.