Presentando le iniziative per ricordare il XXXIII anniversario della Strage di Ustica voglio affermare che abbiamo, con lo sforzo di tanti, parenti, avvocati, cittadini, magistrati, conquistato la verità, quella verità che era stata fatta sprofondare insieme al Dc9 Itavia.
La Sentenza-ordinanza del Giudice Priore, la Sentenza del Tribunale civile di Palermo, la Sentenza della Cassazione, ci danno la verità, anche formalmente e in maniera definitiva.
Il DC9 è stato abbattuto ed è responsabilità dei Ministeri dei Trasporti e della Difesa non avere salvaguardato la vita dei cittadini e avere ostacolato in ogni modo il raggiungimento della verità.
Proprio in conseguenza di ciò in questo anniversario abbiamo scritto, “dalla Verità alla Storia” consapevoli fino in fondo che questa è la Storia del nostro Paese, consapevoli fino in fondo che la Storia non può essere scritta dai parenti delle vittime, e neppure dalla politica, o dai Parlamenti, ma che tutti abbiamo il dovere di operare per ripercorrere la vicenda di Ustica proprio a partire da quella verità giudiziaria che abbiamo conquistata.
Oggi possiamo salutare con soddisfazione le notizie di una avviata collaborazione francese, ma dobbiamo ancora molto impegnarci a livello internazionale; lo deve fare innanzitutto il Governo, e quindi la Diplomazia, verso stati amici e alleati, e verso gli organismi internazionali, soprattutto quelli militari e di difesa.
Vorrei porre l’attenzione sul fatto che dopo trentatrè anni cerchiamo di interrogare gli avieri di Solenzara: rendiamoci conto che stiamo cercando di annodare i fili di una tela che è stata colpevolmente stracciata quando la magistratura tenne le indagini circoscritte al triangolo Ponza-Latina-Palermo e l’aeronautica nascondeva tutto affermando che il dc9 era caduto per cedimento strutturale.
Queste sono le grandi responsabilità, le fonti di ogni inganno che ci hanno sottratto una verità evidente nell’immediatezza, nella notte stessa o al massimo all’indomani dell’evento.
E a questo proposito ricordiamo che non abbiamo ancora notizie sulla documentazione che esaminò a lungo la commissione speciale messa in piedi, atto veramente inusuale, presso l’ambasciata americana la notte stessa della tragedia.
In questa occasione non voglio tacere che il Governo e i Ministeri sono stati condannati, con sentenza definitiva, rispetto alla causa di alcuni parenti (tre famiglie) mentre sono aperti, con condanne già pronunciate in primo grado, molti altri procedimenti.
Possiamo e dobbiamo chiedere di conoscere l’atteggiamento del Governo, ma comunque sapere se davanti alle condanne pagherà in silenzio con qualche stralcio di bilancio, mettendo dunque il tutto sulle spalle dei contribuenti ovviamente non responsabili, o chiederà conto dei comportamenti, chiaramente indicati nelle varie sentenze, dei suoi dipendenti?
Non credo che questa sia una richiesta di vendetta ma è soltanto chiedere conto dei comportamenti degli uomini degli Apparati dello Stato. O ancor meglio esigere chiarezza e trasparenza nel rapporto tra Istituzioni e Apparati dello Stato.
“Dalla Verità alla Storia” abbiamo scritto e dunque io voglio dare grande importanza simbolica e pratica al fatto che oggi annunciamo il collegamento tra il Museo per la memoria di Ustica e il portale “Una citta per gli archivi”, meritoria iniziativa delle Fondazioni Monte e della Cassa di Risparmio, per rendere accessibile dal Museo tutta la documentazione dell’archivio dell’Associazione.
È un passo verso la Storia ma è un passo che lega sempre più il Museo all’attività dell’Associazione e alla realtà circostante, al Giardino che ogni anno lo “abbraccia” con gli spettacoli e che vive anche nella quotidianità.
E in questo legame con la storia possiamo collocare il volume che oggi presentiamo con le poesie di Gregorio Scalise e i contributi artistici di Flavio Favelli: è il frutto della nostra storia, sono “omaggi” che negli anni ci hanno fatto questi due grandi artisti.
E permettetemi di affermare che la voce della Storia la sento anche nelle presenze di Amiri Baraka e Judith Malina, che ricordano momenti di significativo impegno civile di altri Paesi.
E permettetemi di segnalare che molti degli spettacoli che presentiamo nascono come progetti originali per il nostro Giardino della Memoria. Christian Boltanski ci ha detto, che con la sua opera, con il Museo voleva dare futuro alla memoria dei nostri cari, noi cerchiamo di farlo anche con queste nostre iniziative.
Sono orgogliosa del programma che oggi vi presentiamo, ringrazio chi ha permesso tutto questo, la professionalità e la passione delle curatrici, Niva Lorenzini e Cristina Valenti, la grande operosità e amicizia di Officina Immagine e Cronopios. E poi tutte le Istituzioni, a cominciare dalla grande comprensione degli assessori Ronchi e Mezzetti, le Assemblee legislative delle Regioni Emilia Romagna e Sicilia, il Comune e la Provincia di Bologna.
Il programma è reso possibile anche grazie al contributo di Unipol Gruppo e al sostegno di Lega Coop e T>Per.
Daria Bonfietti
Presidente Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica
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