«Piuttosto che criticare il sacrosanto risarcimento deciso dal giudice civile di Palermo nei confronti dei familiari delle vittime della strage di Ustica, il governo pensi piuttosto a occuparsi di stabilire la verità su quanto accadde 31 anni fa nei cieli del Mediterraneo». E’ quanto afferma all’Ansa l’avvocato Alfredo Galasso, uno dei legali dei parenti delle vittime ai quali una sentenza del tribunale di Palermo ha riconosciuto un risarcimento di oltre 100 milioni, condannando i ministeri della Difesa e delle Infrastrutture. Rispondendo alle dichiarazioni del sottosegretario Carlo Giovanardi, Galasso spiega che «il giudice civile, sulla base delle risultanze dell’istruttoria penale, ha individuato le responsabilità indirette di chi avrebbe dovuto controllare la sicurezza del volo e ha, inoltre, stabilito il diritto dei familiari delle vittime a conoscere la verità, diritto violato, sempre secondo la sentenza, da chi ha frapposto ostacoli all’accertamento delle cause del disastro». «La sentenza – aggiunge -, secondo un principio civilistico consolidato, sanziona il comportamento omissivo. Le precedenti sentenze penali non precludono al giudice civile di intervenire». «Infine – conclude Galasso – ammesso che sia stata una bomba la causa del disastro, ipotesi alla quale non credo assolutamente, rimane il comportamento omissivo di chi doveva occuparsi della sicurezza del volo. Il principio è semplice: se un bambino si fa male a scuola, la maestra che vigila sulla classe deve assumersi le proprie responsabilità, nonostante la sua colpa sia indiretta».
I Ministeri della Difesa e dei Trasporti dovranno risarcire i familiari delle vittime