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Al via il progetto per la digitalizzazione degli atti giudiziari dell’inchiesta sulla strage di Ustica

fascicoliNell’ultima riunione del Comitato tecnico istituito dal Protocollo d’intesa per l’individuazione di progetti di digitalizzazione dei processi di valore storico (a cui partecipano il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, il Ministero della Giustizia, il Consiglio superiore della Magistratura, la Cassa delle Ammende e l’Archivio Flamigni) è stato dato il via libera alla digitalizzazione di alcuni nuclei documentali di notevole rilevanza per la storia del Paese custoditi nell’archivio della Corte d’assise di Roma. I progetti approvati riguardano i procedimenti a Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale e Nar; il procedimento a Licio Gelli; il fascicolo delle indagini e del dibattimento per la strage di Ustica. I progetti saranno finanziati da Cassa delle Ammende e dalla Direzione generale per gli Archivi del Mibact, con il contributo del Consiglio superiore della magistratura e dell”Associazione 2 agosto 1980′, e realizzati grazie all’impegno profuso dai partecipanti al tavolo istituito presso il Ministero della Giustizia. Le attività di digitalizzazione programmate vedranno, attraverso la collaborazione del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, la partecipazione attiva di alcuni detenuti del carcere di Rebibbia, che saranno coinvolti in un percorso formativo e tecnico proiettato al loro reinserimento sociale. I risultati saranno disponibili sul portale della Rete degli archivi per non dimenticare www.memoria.san.beniculturali.it. Alla riunione hanno partecipato, fra gli altri, Paolo Bolognesi (presidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980) e Daria Bonfietti (presidente dell’Associazione dei Parenti delle vittime della strage di Ustica). Altri importanti progetti nati nell’ambito dell’attività del Protocollo d’intesa erano già stati avviati nei mesi scorsi: a Firenze l’Archivio di Stato, il Tribunale e la Procura, insieme alla Regione Toscana, hanno iniziato il lavoro sulla documentazione della strage di via dei Georgofili (circa 628mila carte conservate in 900 faldoni); a Milano, grazie alla collaborazione tra l’Archivio di Stato, il Tribunale e il DAP, è stato allestito presso il carcere di Monza un laboratorio in cui i detenuti selezionati lavoreranno alla digitalizzazione delle sentenze dal 1947 al 2000 (Corte D’Assise). Contemporaneamente archivisti specializzati si occuperanno dell’ordinamento delle carte dei processi alle Brigate Rosse e del processo del Banco Ambrosiano, che saranno poi anch’essi digitalizzati. A Roma continua intanto il lavoro sui processi Moro. Prosegue così l’impegno degli attori del Protocollo di intesa per realizzare una complessa operazione di conservazione della memoria in chiave moderna e di inclusione sociale.

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