«È triste che l’Avvocatura dello Stato ancora una volta contrasti le decisioni di un giudice della Repubblica». Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, commenta così la sospensione dei risarcimenti per i familiari delle vittime della strage del 27 giugno 1980, chiesta oggi dall’Avvocatura dello Stato alla prima sezione della Corte d’Appello di Palermo. «La sentenza di primo grado, del settembre 2011, del giudice Paola Proto Pisani – sottolinea l’ex senatrice del Pd – è estremamente importante perchè ribadisce la conclusioni a cui era pervenuto il giudice Rosario Priore, sottolineando che l’abbattimento del DC9 è avvenuto all’interno di un episodio di guerra aerea, e condanna i ministeri della Difesa e dei Trasporti ai risarcimenti». «Ma quel che è più importante – rimarca Bonfietti – riconosce il danno subito dai parenti delle vittime per la mancata verità. Di questo devono prendere atto l’Avvocatura dello Stato e i ministeri: è mancata la verità per 32 anni». «Si vergognino -aggiunge – e prendano atto che questa vicenda deve avere una fine. Oltre ai risarcimenti, si ponga al primo posto il dramma dei familiari delle vittime. Sappiamo che il DC9 è stato abbattuto ma non abbiamo ancora saputo chi sono i colpevoli. È un problema di dignità nazionale conoscere chi sono gli autori dell’abbattimento di un aereo civile. Abbiamo rogatorie su cui i pm di Roma stanno aspettando da anni le risposte – conclude Bonfietti – i ministeri si occupino di questo». (Fonte Adnkronos)