Fake news su Mattarella e il caso Ustica. Il Quirinale: “Ignobile e vergognoso far circolare sul web tali menzogne”. Interviene la Polizia postale

di | 1 Luglio 2024

“In riferimento ai post pubblicati sui social riguardanti una presunta apposizione del segreto di Stato sulle vicende di Ustica da parte del Presidente della Repubblica, l’Ufficio Stampa del Quirinale comunica quanto segue: La notizia è palesemente falsa”. È quanto ha riferito nel tardo pomeriggio del 30 giugno 2024 una nota del Quirinale in risposta ad un post che attribuiva falsamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la responsabilità di aver posto il segreto di Stato su informazioni riguardanti il caso Ustica.

“Il Presidente della Repubblica – riferisce il Colle – non ha alcuna competenza sul segreto di Stato. Il Presidente Mattarella non ha mai pronunciato le parole che gli vengono attribuite. È ignobile e vergognoso far circolare sul web tali menzogne. Il contenuto dei post e dei relativi commenti sono stati segnalati alle autorità competenti per accertare se sussistano estremi di reato”.

L’ufficio stampa del Quirinale si riferisce ad un post di Matteo Gracis su Facebook e X, ricondiviso da migliaia di utenti, che commenta le parole pronunciate da Mattarella il 27 giugno scorso, in occasione del 44/mo anniversario della strage di Ustica: “manca la verità, paesi amici collaborino”. “Questo “signore”, scrive Gracis nel post riferendosi al Capo dello Stato, “è lo stesso che nel giugno del 2020 ha prorogato di 8 anni il segreto di stato proprio sui documenti relativi al caso Ustica e sapete con quale motivazione? Riporto testuali parole: ‘La verità farebbe male all’Italia’”.

Notizia totalmente falsa, quella riferita da Gracis. Sul caso Ustica, infatti, non sussiste alcun segreto di Stato, come ha più volte ribadito il Dis. Il potere di apporre/opporre il segreto di Stato è delegato al presidente del Consiglio, e non al Capo dello Stato. Va ricordato, inoltre, che la legge 124/2007, che disciplina la materia, esclude tassativamente che il segreto di Stato possa riguardare informazioni relative a fatti eversivi dell’ordine costituzionale o concernenti terrorismo, delitti di strage, associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale di tipo politico-mafioso.

Quanto al dossier Giovannone, semmai il riferimento fosse legato a tale argomento, come più volte ribadito anche su stragi80.it, a parere della Procura di Roma che lo ha esaminato, non potendo essere opposto il segreto di Stato ai pm, non contiene alcuna informazione utile. Tali circostanze sono state rese note dal segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Gracis, con un nuovo post su X, ha successivamente affermato: “Rettifica: la dichiarazione «La verità farebbe male all’Italia» non è stata pronunciata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella bensì da Palazzo Chigi nel 2020. Devo inoltre precisare che la proroga del segreto di Stato è affidata dalla legge italiana al Presidente del Consiglio e non al Presidente della Repubblica. Ciò detto mi scuso per le imprecisioni ma ribadisco il concetto espresso nonché l’ipocrisia: per quanto mi riguarda la vera fake news è che il Presidente della Repubblica non abbia voce in capitolo né potere sui segreti di stato”.

La Polizia postale, in merito a quanto è apparso sui social, falsamente attribuito a Mattarella, ha immediatamente attivato verifiche sul post, sull’account dal quale è partito e su chi lo hanno rilanciato.