“Inesausto è il nostro bisogno di verità e inesauribile l’indignazione che ancora ci pervade e ci fa continuare questa battaglia. Per noi concludere il cammino verso la verità significa chiarire fino in fondo la dinamica dell’incidente, individuare con precisione gli aerei aggressori, definire le singole specifiche responsabilità. E’ la conclusione cui deve arrivare la Magistratura, nella consapevolezza delle difficoltà, della mancanza degli elementi definitivi che, dopo le distruzioni operate dai militari in Italia, ci possono venire soltanto dalla collaborazione internazionale. Ribadiamo dunque che questo deve essere il grande impegno del nostro Governo”. Lo ha detto Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione familiari delle vittime, alla cerimonia per il 36/o anniversario della strage di Ustica (81 vittime sul volo Itavia Bologna-Palermo) nella sala del Consiglio comunale di Bologna. “Anche quest’anno le parole del presidente Mattarella ci danno conforto – ha aggiunto – quando afferma che alla domanda di giustizia devono corrispondere, con serietà e dedizione, le Istituzioni nazionali e quelle estere chiamate a collaborare, perché le nostre democrazie si fondano su valori e diritti che non possono sottrarsi al criterio della verità”. Bonfietti ha ricordato che “lo scenario, i protagonisti a vario titolo di questa tragedia di Ustica sono Italia, Francia, Stati Uniti e Libia. E questo ci porta prepotentemente al presente, a quello che capita oggi sull’altra sponda del Mediterraneo con la dissoluzione della Libia, si ipotizzano interventi di Italia, Francia, Usa. Ustica 1980 richiama Libia 2016. E diventa per me ancora più incomprensibile come il nostro Paese possa pensare ad azioni di collaborazione con Usa e Francia senza aver avuto la giusta e leale collaborazione proprio da questi Stati amici ed alleati”. (ANSA).