Lo hanno detto in tutti i modi possibili, anche con un po’ di ironia nel corso di una conferenza stampa alla Camera: “Quella di Giovanardi e compagnia è una libera interpretazione anche un po’ osè” dei contenuti delle carte del colonnello Giovannone. Alla fine sono state tante le assicurazioni espresse, in stretta sequenza, da Paolo Bolognesi (deputato Pd e Presidente dei familiari delle vittime di Bologna), Daria Bonfietti, già senatrice Pd e Presidente dell’associazione familiari delle vittime di Ustica e da Paolo Corsini, senatore Pd, storico, e componente della Commissione Moro: nulla, neppure una virgola può essere collegato in quelle carte alle stragi.
“Nelle carte del capo centro Sismi a Beirut – che coprono dall’ottobre del 1979 all’ottobre del 1980 – non vi è nulla ma proprio nulla che possa ricondurre, anche indirettamente alle due stragi del 1980”, scandisce Bolognesi che ricorda che i documenti hanno ancora la classifica di “segretissimo” essendo stato fatto cadere il segreto di Stato “perché vi sono implicati – spiega – i rapporti con degli Stati”. Tutte quelle espresse a supporto del legame tra quelle carte – “che io e Corsini abbiamo letto – e le stragi del 1980 sono solo liberi convincimenti non supportati da nulla, neppure una parola o un nome”.
Daria Bonfietti ha chiesto che il Presidente Renzi, “che mi è piaciuto molto con la sua direttiva di declassifica delle carte delle amministrazioni statali sulle stragi, renda ora effettivo quell’indirizzo perché ci sono dei ‘buchi’ documentali che parlano da soli. Non dobbiamo prenderci in giro. Ad esempio il fondamentale ministero dei Trasporti non sa ancora che c’è una direttiva in proposito ne dove sono i suoi archivi”. “Nelle carte depositata all’archivio di Stato per Ustica si passa, almeno per le carte viste finora, da fine maggio 1980 al settembre del 1986: qualcuno sta leggendo? Oppure dove sono le carte? Ecco certe uscite sanno più di cortina fumogena rispetto a questi problemi reali e di mera propaganda se non peggio”.
La Bonfietti ha chiesto che possa “scendere” ancora il livello di segretezza – ora massimo – delle carte di Giovannone per poter permettere a chi ho un ruolo di poterle collocare e interpretare senza “forzature o strumentalizzazioni”.
Anche Corsini ha chiesto che le carte possono essere rese accessibili agli storici e, se necessario, alla magistratura se vorrà indagare. Comunque: “Non vi è alcun elemento che colleghi a nessun titolo e in alcun modo quelle carte a Ustica e Bologna”, aggiunge anche lui. (Fonte Ansa)