“Siamo come pugili suonati, che però non vanno mai al tappeto. Ora tocca a Renzi. Deve pretendere la verità da Hollande. Dobbiamo andare avanti. Vivere senza verità è atroce”. C’è ancora commozione, ma anche sconforto, nelle parole di Francesco Pinocchio, nonostante siano passati oltre 35 anni dalla strage di Ustica, nella quale ha perso due fratelli. I parenti delle vittime, in occasione della proiezione in Italia del documentario Ustica. Il missile francese lanciano un appello alle autorità di tutti i paesi coinvolti, affinché si faccia finalmente chiarezza. E non si attenda il 2040, anno in cui saranno desecretati i documenti contenuti nell’Archivio di Stato d’Oltralpe. Il documentario, che sposa la cosiddetta “pista francese”, andrà in onda domani su Canale5 alle 23.30 con uno speciale di Matrix e in replica domenica 14 febbraio alle 21.30 su TgCom24. Mediaset ha acquistato i diritti da Canal Plus, che lo ha fatto vedere in Francia il 25 gennaio. Ora sceglie di trasmetterlo contro il Festival di Sanremo. La Rai era finita due giorni fa nel mirino del deputato Dem Michele Anzaldi per un altro film sulla strage, quello Renzo Martinelli nelle sale a marzo. Il parlamentare ha presentato un’interrogazione per chiedere lumi sulle parole del regista sulla produzione della pellicola: “La Rai non voleva rogne con gli americani, per Medusa non rientrava nei piani editoriali”. Nel documentario il giornalista Emmanuel Ostian illustra la tesi dell’operazione militare francese partita dalla base di Solenzara, in Corsica: un’eventualità sempre negata da Parigi, secondo cui la base era operativa solo fino alle 17, quattro ore prima dell’incidente del DC9. Riprendendo le dichiarazioni dell’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che parlò di responsabilità francesi, il documentario spiega come “35 anni dopo si disegni un terribile scenario, quello dell’aereo italiano che era seguito da un MIG libico” e che quest’ultimo fosse “un caccia nemico che l’esercito francese avrebbe voluto abbattere per dare una lezione al regime di Muammar Gheddafi”. Insomma, un tragico errore. “E’ una buona operazione di giornalismo, che aiuta a cercare la verità”, ha detto Andrea Delogu, vice direttore generale dell’informazione Mediaset. “C’è l’impegno per compiere passi avanti verso la verità. Giornalisticamente non sposiamo alcuna tesi, le facciamo vedere tutte”, ha aggiunto Claudio Brachino, direttore di Videonews. “L’edizione italiana non ci sarebbe stata senza Mediaset, faremo un dibattito aperto senza trascurare nessuna opinione”, ha fatto eco il conduttore di Matrix Luca Telese, spiegando che ci sarà anche un’intervista al generale Leonardo Tricarico, che boccia la tesi del missile e sposa quella di una bomba nella toilette dell’aereo esploso. (Fonte Ansa).
Chissa se siamo veramente vicini alla verità. ..
In altri articoli si diceva che se si leggono bene le carte dell’inchiesta la verità è li…
È comunque vergognoso che qualcuno ancora parli di bomba a bordo ( gen. Tricarico e altri…).
La mia opinione è che ci sia stato un concorso di azioni militari di guerra offensive da parte di francia e Usa e ne abbia fatto le spese il dc9.
Ho ancora dei punti oscuri…il mig libico sulla sila con tracce di carburante in uso in italia (ricordo articoli in tal senso)…il casco del pilota john Drake…le tesi discordanti sulle condizioni di alcune salme (presunto laccio emostatico alla gamba del carabiniere ad esempio è vero?)…ora la signora Morici che dichiara di aver visto un rottame di fusoliera forato e bruciacchiato.
Credo che se aspettiamo un sussulto dalla politica…abbiamo scarse speranze. Dobbiamo penso affidarci ancora al coraggio di giornalisti e inquirenti che continuano a cercare. E troveranno ne sono certo.
Perché lo merita il rispetto e la dignità di quelle persone innocenti uccise senza un perché.
L’Italia per una volta sia un paese serio e civile!
Maurizio,
avevo parlato io del carburante del mig23, ma era una mia deduzione, sono molto convinto delle conclusioni che scrissi sul quello specifico fatto, ma non bisogna confondere le deduzioni con i fatti.
Sono il primo io a dirlo.
ciao
sg
ps. su john drake ci sarebbe molto da indagare, qualche strana traccia c’è, ma servirebbe un giornalista professionista che lavora a palermo disposto a perdere tempo su cose che potrebbero portare ad un nulla di fatto, e abbastanza aperto mentalmente.
Sappiate che l’ITALIA è un paese perbene ed onesto.
I CITTADINI ITALIANI con grande coraggio ed affetto sulla tragedia di Ustica non hanno visto bene, per questo da più di 35 anni non mollano e non hanno intenzione di mollare, quale che sia la verità.
Nessuna NAZIONE al mondo nella Storia, sino a prova contraria, è stata mai capace di tanto attaccamento.
Tenendo naturalmente presente che anche l’oro più puro presenta delle impurità.