Dopo la lettera di Roberto Superchi al sottosegretario Carlo Giovanardi, ospito con piacere l’intervento di Elisabetta Lachina, che il 27 giugno 1980 sul Dc9 precipitato a Ustica perse i suoi genitori.
Relativamente alla conferenza stampa tenuta ieri dal Senatore Carlo Giovanardi, in merito alla Strage di Ustica, cui i giornali hanno dato ampio risalto, ed alla quale ho assistito, vorrei precisare alcuni concetti. Ustica si è portata via i miei genitori, 30 anni fa. Vorrei, con serenità, perlomeno con quella che riesco ad avere, rispondere alle dichiarazioni del Senatore. Se è vero che la verità la aspettiamo da 30 anni, e se pure è vero che ci sono delle sentenze di assoluzione e che i dubbi e le incertezze sono di molto superiori alle certezze, non si può negare che, comunque, l’immenso lavoro di un Magistrato coraggioso, il Dott. Rosario Priore, ha posto dei punti fermi sulla vicenda. Brandelli di verità, piccoli squarci di luce in 30 anni di buio, ma dati incontestabili. Ne elenco qualcuno. Nella toilette del DC9 non c’era alcuna bomba. Ad affermarlo sono i periti che hanno redatto la perizia balistico esplosivistica. Furono fatte prove di scoppio e simulazioni al computer. Tutte hanno dato esito negativo. Non ci sono segni di esplosione in nessuno dei reperti recuperati ed appartenenti alla toilette del DC9. Non ci sono segni di esplosione sul lavello, sulla tavoletta del water, sul tubo di lavaggio del serbatoio wc. Non ci sono schegge o fori di scheggia, non ci sono tracce di esplosivo, niente di niente. Così concludono i periti: “Dopo le conclusioni sulle prove di scoppio, quelle generali sull’ipotesi di esplosione di ordigno all’interno dell’aeromobile, in base ai dati ed alle relative considerazioni sopra riportate si può concludere che l’esplosione di un ordigno all’interno dell’aeromobile può essere considerato, “allo stato attuale”, come evento con scarsi riscontri obiettivi e quindi estremamente improbabile.”. Ma l’esplosione è esclusa anche dal collegio metallografico e frattografico. Il senatore Giovanardi afferma che nessun aereo volava nelle vicinanze dell’I-TIGI. E’ falso. Ad affermarlo non è il Dott. Priore, ma la NATO e i tabulati di Ciampino. Nel 1997 gli esperti del Nato Programming Center forniscono ai magistrati i seguenti elementi:
- C’era una portaerei nel Tirreno;
- Ci sono due F104 italiani che per 9 minuti volano paralleli al DC9, sull’aerovia ambra 14, in perfetta posizione di osservazione e che per due volte lanciano un allarme generale che viene recepito dai centri della difesa aerea; su questa circostanza la nostra Aeronautica non ha mai dato spiegazioni;
- C’è un aereo AWACS che vola sull’Appennino;
Ci sono, inoltre, i caccia francesi che il Generale dei Carabinieri Nicolò Bozzo vede decollare dalla Corsica. E’ la NATO, dunque, a descrivere quello scenario di Guerra che il Dott. Priore riporta nella sua sentenza ordinanza. Non voglio dilungarmi oltre. Al Senatore Giovanardi voglio solo ribadire che non posso che credere al Dott. Priore, alla ricostruzione che egli fa, frutto di un lavoro enorme, meticoloso e, soprattutto, coraggioso.
Elisabetta Lachina